Testimoni di Geova
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La Storia di Susanna

Sono uscita da Matrix...

Mi chiamo Susanna, ho 37 anni e... sono uscita da Matrix...  
Ho passato gli ultimi 12 anni circa a lasciarmi condizionare cervello ed esistenza, da regole e principi assurdi decisi da un'entità che ormai amo definire Matrix (e chi ha visto il film sa di cosa parlo). Ora mi sento come un vulcano in eruzione, di emozioni e sensazioni, una persona mentalmente libera che ha voglia di tornare a vivere una vita normale. Ma come ci sono entrata in Matrix?

Come tanti ho iniziato a studiare con i Testimoni di Geova per curiosità e per una mia ricerca spasmodica della verità intorno a Dio. Durante le loro prime visite facevo molte domande, spesso mettendo un po' in crisi le povere sorelle che venivano torchiate come nella Santa Inquisizione. Le domande andarono avanti per un paio d'anni fino a quando mi fu proposto uno studio sistematico della "verità" (i TdG definiscono in questo modo il loro credo).

Accettai con qualche riserva perché sapevo che poi avrebbero insistito per invitarmi alle adunanze e poi l'idea di legarmi ad un'organizzazione come quella dei TdG (devo ammetterlo un certo pregiudizio su di loro l'avevo) non mi allettava, ma allo stesso tempo la vidi come una sfida al mio essere indisciplinata e irrequieta nella vita, nonché alla mia capacità di farmi un giudizio "vedendo" da vicino chi fossero i TdG senza pregiudizi. E poi come si fa a dire di no a due sorelle così gentili da sopportare tutte le mie intemperanze e critiche?

L'accoglienza la conoscete tutti: sorrisi, strette di mano, un interesse nei tuoi confronti che ti fa sentire il centro del mondo. Ormai il ghiaccio era rotto e anche se fu uno sforzo sovrumano impormi di andare alle adunanze ("incostante" è il mio secondo nome) la soddisfazione di vincere la pigrizia e recarmi nella Sala del Regno mi faceva pensare a Geova che sorrideva.

Ed ero felice. Almeno all'inizio. Dalla prima visita all'iscrizione alla Scuola di Ministero passarono circa 9 anni, per varie vicissitudini (due traslochi, un matrimonio e vari cambi di congregazione), d'altra parte il battesimo mi sembrava una cosa più grande di me, un impegno troppo grande e poi avevo la sensazione latente di qualcosa campato per aria, ma, come ho già detto la mia vita era un tantino disordinata e pensai che forse era il momento di crescere e di darmi una regola di vita sana e "diligente". In fondo era una bella "congrega", persone disponibili e molto intelligenti che erano disposte a mettere sempre Dio avanti a tutto: ero nell'Eden!!!  Però non funzionava... man mano che andavo avanti nel "progresso spirituale" tornavo indietro nella mia capacità di ragionare. Finita la novità cominciarono le scricchiolature. Vedevo dietro le apparenze ma mi negavo tutto o giustificavo tutto!

Uscii qualche volta in servizio, e mi "esibii" in qualche discorso alla scuola di ministero... ma più andavo avanti e meno voglia avevo di rimanerci. Avevo una vocina dentro che mi diceva: ma cosa ci fai qui? Non hai nulla in comune con loro. Tu pensi con la tua testa, elabori discuti... come fai ad accettare passivamente tutto quello che ti viene propinato? Ero infelice ma attribuivo tutto a mie paranoie, alla mancanza di fede, alla poca preghiera!

Poi la svolta circa due anni fa, quando cominciai a darmi da fare come attivista animalista. Dopo qualche mese nel quale avevo scoperto tutte le brutture perpetrate su poveri esseri innocenti (loro sicuramente non avevano commesso nessun peccato!!!), usati in laboratorio, torturati e scuoiati, defraudati del loro territorio, rinchiusi negli allevamenti intensivi, nonché i maltrattamenti nei canili, nei rifugi e in ogni angolo del pianeta dalla terra, al cielo, al mare... e quasi nemmeno una parola di tutto questo nelle riviste...

Ce l'avevo su con Dio perché non muoveva un dito... il dolore era troppo grande e mi portò via come un'onda anomala dalla congregazione: i fratelli non capivano perché me la prendevo tanto. Forse avevano ragione, ma le mie corde in quel momento avvertivano quel dolore:  mi sentivo addosso il male del pianeta, una sensazione angosciante e quasi fisica che mi stava uccidendo dentro!

Probabilmente esageravo, ma forse avevo solo bisogno di darmi una ragione per tutto questo e la goccia che fece traboccare il vaso fu la reazione della sorella che ancora mi seguiva nello studio: mi disse che dal momento che le riviste non parlavano di tale argomento io non dovevo preoccuparmene...  :( ... che quando "lo schiavo" avesse pubblicato qualcosa al riguardo allora avrei potuto regolarmi di conseguenza. Il pensiero era condiviso dalla congregazione al completo. Aspettare lo schiavo? Io, l'ultima pinka pallina, nemmeno battezzata, mi sentivo dire che probabilmente ero andata troppo avanti? Ma non erano loro il canale prescelto da Dio? Ero molto perplessa!!

Smisi di andare alle adunanze, la stanchezza mentale mi aveva avvolto nelle sue nebbie: l'idea di frequentare le adunanze a scadenza fissa, l'obbligo (morale) di doversi preparare al meglio sia per le adunanze che per il servizio, la quasi completa rinuncia a qualsiasi tipo di svago che potesse distogliere dall'attività teocratica, e le assurde regole di comportamento imposte più o meno esplicitamente dall'organizzazione, senza mai provare un po' di sana gioia per i sacrifici che stavo facendo e non ultima la consapevolezza di non essere capita in nessun modo, mi esaurirono mentalmente.  

Ma fuori dalla congregazione ero perennemente divisa in due: tra la voglia di chiudere definitivamente i ponti con una religione logorante e ottusa e la sensazione di aver in realtà abbandonato Dio per la mia non-accettazione delle mancanze umane (e mettiamoci pure la sgradevole sensazione di dover subire il "giudizio universale" per la mia mancanza di perseveranza)... in fondo in fondo pensai che se avessi ricevuto un segno tangibile della volontà di Geova sarei tornata tra le fila della congregazione. Proprio a questo proposito pregai Dio...

E il segno arrivò: sotto forma di link dove veniva trattata l'origine ambigua e occulta della Società. A questo seguì una febbrile ricerca da parte  mia di tutte le informazioni e le versioni critiche delle affermazioni dei TdG. Il risultato lo lascio immaginare. Non ero io che sbagliavo. Finalmente potevo tagliare il cordone ombelicale.

Ora mi sento come rinata... niente più Satana che mi circonda ovunque, niente più regole non dette e non scritte ma comunque presenti e pesanti, niente più sensi di colpa.  Dirò di più: prima di frequentare i TdG parlavo con Dio ed era un bel dialogo (forse mi rispondevo da sola ma questo non è importante), una volta con loro non sono più riuscita a comunicare con lui, non riuscivo più a pregare ero intimidita, bloccata e più sola che mai.

Ora ho ricominciato a dialogare con Dio e mi sento più forte e più serena.
E' una sensazione strana che solo chi ha provato sulla sua pelle può riuscire a capire... è come scegliere la pillola azzurra e uscire da Matrix, appunto! Da questo momento non  ho più certezze ma almeno sono tornata a vivere... e volevo condividere questo particolare momento di subbuglio e rinascita con qualcuno che ci è passato prima di me.   
Un saluto
Susanna
la_susy@virgilio.it
Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova
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