Testimoni di Geova
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La mia esperienza nei Testimoni di Geova


Mia madre era, ed è tuttora, una persona molto religiosa, anche da giovane, e nonostante qualche marachella (da una delle quali nacqui io), si dedicava molto alla chiesa ed allo studio della Bibbia tanto da diventare insegnante di dottrina nella parrocchia vicino a casa. Così, quando una coppia di donne TdG le suonò alla porta, o meglio alla nostra porta, visto che nell'appartamentino vivevamo solo io e lei, mia madre le accolse con la Bibbia in mano, pronta a difendere il suo credo...

Con suo enorme stupore invece le due sorelle, con una manciata di scritture, le "dimostrarono" che la sua fede seppur sincera era costruita su fondamenta sbagliate, che il proposito di Dio è che la terra torni ad essere un paradiso, che i morti non vanno in cielo, che le dottrine cattoliche sono apostate rispetto al primo vero cristianesimo, ecc... Mia madre fu talmente colpita che iniziò uno studio biblico addirittura bisettimanale.

Nel giro di pochi mesi, io ero piccolo ma lo ricordo bene, mia madre litigò con i suoi genitori cattolici praticanti, i miei nonni insomma, pian piano smise di frequentare le vecchie amicizie, buttò tutte le immagini sacre, smise di fumare, iniziò a frequentare le adunanze e iniziò a predicare (addirittura da sola a volte)... In sala del regno trovò moltissime amicizie, tra cui la sorella che le faceva lo studio che era una ragazza madre anche lei, e trovò, sempre nello spazio di pochi mesi, un marito...

Mi ritrovai così, a sei anni, con un nuovo padre e una nuova fede... e, come tutti i figli dei TdG, venni educato secondo i dettami dell'organizzazione: studio personale, preparazione alle adunanze, adunanze e predicazione... A differenza di altri figli di Testimoni però non ero così insofferente a tutte queste cose, perché comunque l'entusiasmo genuino di mia madre mi contagiava e mi faceva sentire con orgoglio la mia diversità di Testimone di Geova rispetto per esempio ai compagni di scuola.
A otto anni mi iscrissi alla scuola di ministero teocratico e a dieci divenni un proclamatore non battezzato.

La prima disillusione arrivò quando finii le medie e dovetti scegliere la scuola superiore... amavo molto le materie umanistiche e l'arte e volevo iscrivermi al liceo artistico o al Conservatorio, ma i miei genitori mi fecero "ragionare" sul fatto che entrambi gli istituti erano fuori città, quindi perdite di tempo per la teocrazia... che la musica e l'arte avrei sempre potuto impararle nel Nuovo Ordine di Dio che era sicuramente molto vicino - era il 1993 vedi dottrina sulla "generazione del '14" - quindi ora quelle materie non erano assolutamente utili per un cristiano... perché non fare un istituto tecnico e poi andare a servire Geova alla Betel? quella sì che era una professione utile alla società!... L'entusiasmo che più o meno avevo terminò ben presto e al terzo anno lasciai la scuola e iniziai a lavorare in fabbrica.

A 16 anni, dopo ormai dieci anni che frequentavo i TdG, le pressioni perché mi battezzassi erano sempre più forti: "Ormai conosci qual è la verità, e ricordati che chi sa fare il bene e non lo fa commette peccato...". Non volevo commettere peccato e non volevo dispiacere certamente a Dio... così studiai il libro L'uomo alla ricerca di Dio da solo e mi convinsi che l'unica religione che rappresentava davvero Dio sulla terra erano i Testimoni di Geova, e poi mia madre non era stata insegnante di dottrina? Di quali altre conferme avevo bisogno? Che altre scelte c'erano?...

Tutto contento e pienamente convinto di fare la cosa giusta mi lasciai mettere la testa sott'acqua... quando risalii all'aria dissero che era rimasto fuori un braccio nella prima immersione e mi ributtarono sotto...
Di quel periodo devo dire che sinceramente ero abbastanza felice di essere nell'organizzazione e anche se ne intravedevo qualche lato oscuro, soprattutto in alcuni comportamenti degli anziani, mi sentivo parte di una vera fratellanza, mi sentivo vicino a Dio e lo pregavo tutti i giorni, studiavo volentieri la Bibbia e le pubblicazioni facendo anche ulteriori ricerche mie nella sconfinata biblioteca teocratica di famiglia, e due tre volte l'anno mi organizzavo per fare il pioniere ausiliario.

I primi scontri in famiglia e con gli anziani furono causati dalle mie letture (Blake, Rimbaud, Kerouac) e dalla mia voglia di andarmene di casa, in quanto non andavo più granché d'accordo con mio padre e volevo essere indipendente. I miei genitori, preoccupati, mi organizzarono un incontro con gli anziani, incontro in cui mi dissero di evitare il più possibile la letteratura mondana, aggiungendo che se fossi andato a vivere per conto mio mi avrebbero tolto tutti i privilegi in quanto non sarei più stato un buon esempio per gli altri giovani. Quando chiesi su quali scritture basassero i loro divieti, mi dissero che se un anziano ti dice di portare la cravatta gialla tu devi portare la cravatta gialla senza commenti. Dissi loro che avevano ragione e quello stesso anno, avevo 19 anni, me ne andai di casa e cambiai congregazione.

Andai a vivere con due "fratelli" più grandi di me di 10/15 anni, uno era anziano e l'altro servitore di ministero, e almeno questo fatto diminuì lo scandalo in congregazione... Vivere da solo, perché comunque nel nuovo appartamento ognuno si faceva i fatti suoi, mi svegliò tantissimo e mi permise di fare alcune esperienze, come dei bellissimi viaggi all'estero, e mi permise di leggere ciò che volevo senza che nessuno mi controllasse. Nonostante la mia brutta esperienza con gli anziani della congregazione precedente, comunque restavo sempre dell'idea che questa era l'unica vera religione e il mio impegno a livello di adunanze e di servizio non era diminuito... e tra l'altro il rapporto con i miei genitori si era fatto molto più rilassato.

Nonostante ciò iniziai a sentire, a livello inconscio, che qualcosa non andava... non avevo dubbi sull'organizzazione o sulle dottrine ma mi sentivo sempre più distante da Dio. Non riuscivo a capire perché Dio non avesse dato alcuna guida durante il medio-evo ad esempio, e fosse ricomparso con la sua organizzazione ben 1900 anni dopo la morte di suo Figlio... e tutte quelle persone arse sui roghi? la caccia alle "streghe"? l'Inquisizione?... non capivo poi come Dio prima insegnasse la legge del taglione - occhio per occhio - poi mandasse sulla terra suo Figlio ad insegnare il perdono, l'amore per i nemici, il porgere l'altra guancia, e infine lo lascia morire per tornare in pari - occhio per occhio - con la disubbidienza di Adamo...

I miei dubbi su Dio mi lasciavano molto depresso, credevo di non avere abbastanza fede, e le conversazioni con anziani e le ricerche intraprese che non rispondevano alle mie domande, mi lasciavano con un incredibile senso di colpa dentro... Passai due anni terribili in cui per lunghi periodi non mangiavo e non dormivo... sentivo lo sguardo di Dio così pesante e intransigente su di me e su tutti, così pronto a giudicarci e a lasciarci soffrire e morire per questo suo proposito assurdo... credevo fortemente che la "verità" fosse giusta ma allo stesso tempo non volevo che lo fosse, non poteva esserlo... non volevo più entrare in quel nuovo mondo a prezzo di così tanto sangue... tentai due volte il suicidio...

Grazie ad un amico TdG - che purtroppo non riuscì ad uscire dalla depressione, e si suicidò - contattai una psicologa, alla quale raccontai i miei problemi senza però parlare di Dio o dei TdG, e lei mi consigliò di riprendere gli studi e di tornare a dedicarmi alla musica con impegno. Seguii il suo consiglio e mi detti da fare: in poco tempo ripresi la passione per il pianoforte, che avevo iniziato a studiare tempo prima e che avevo abbandonato per la depressione; decisi di lasciare il lavoro per un po', vivere di rendita visto che avevo messo da parte un po' di soldi e provare a iscrivermi al conservatorio da privatista.

In congregazione molti commentarono la mia scelta come poco spirituale, non potevo invece fare il pioniere?... e il mio senso di colpa tornava a galla... Ma ora avevo tutte le giornate libere, e passavo il tempo studiando musica a casa e studiando storia dell'arte in biblioteca.

Come ho detto prima, nonostante mi sentissi sempre più refrattario a questo Dio Geova, non avevo dubbi sulle dottrine del Corpo Direttivo, finché un giorno, tornando a casa in treno da un viaggetto, sentii due ragazze davanti a me che parlavano del fatto che una di loro non aveva mai mangiato carne, in quanto era nata in una famiglia di vegetariani e la sua amica non capiva perché non volesse provare (a mangiare carne) e le disse: "Ma tu sei stata educata così..in realtà non hai mai scelto!". Quelle parole erano fortissime, le sentivo come una lama che mi spezzava in due: quando ho veramente scelto, io, mi chiesi...

In biblioteca notai tra i libri di storia i testi dello storico W. Durant, spesso citato dalle riviste della Società Torre di Guardia, e iniziai a leggere il volume sulla nascita del cristianesimo... rimasi di stucco nel leggere i brani sulla morte di Gesù in croce, sulle riunioni dei primi cristiani e sul loro numero... in quello stesso pomeriggio, preso da ispirazione, feci un a quantità di ricerche sul nome di Dio e sulla croce... Quello era solo l'inizio: capivo che le cose non quadravano più in quel sistema che credevo intoccabile, e ne ero talmente sconvolto che non riuscivo nemmeno a dormire. Percepivo ora nettamente la possibilità che questo Dio, che questo insieme di dottrine,  fosse solamente una cattiva interpretazione del testo biblico...

Mi procurai vocabolari di greco e latino, la traduzione interlineare delle Scritture greche cristiane, studiai testi di approfondimento delle Scritture scritti da cattolici, da rabbini, da laici... contattai professori di greco, preti... e confrontai tutto con minuziose ricerche nella vasta biblioteca teocratica dei miei genitori... Nel giro di sei mesi avevo studiato un centinaio di libri da cima a fondo e ne avevo consultati una gran quantità di altri, arrivando alla conclusione che i miei giorni tra i TdG erano finiti: non potevo più credere a nessuna delle loro dottrine.

All'inizio di questo periodo di ricerche dissi agli anziani della mia congregazione che stavo facendo appunto delle ricerche e che non avrei frequentato le adunanze per essere più obbiettivo, e che, per coerenza,  non sarei nemmeno più andato in predicazione finché non mi fossi realmente convinto. In risposta mi organizzarono un incontro con il sorvegliante di circoscrizione, il quale, quando si rese conto che non sapeva rispondere alle mie domande, mi fece una lunga paternale sul fatto che queste ricerche mi avrebbero portato sicuramente fuori dall'organizzazione, ma che io dovevo pensare alla mia famiglia, ai miei amici... non volevo più vederli? Alla fine, mi disse, cosa importa se Gesù è morto su un palo o su una croce, cosa importa se Geova è l'esatto nome di Dio, se 607 o 587... questa è la religione che ti hanno insegnato i tuoi genitori.

So che vi verranno in mente mille risposte fantastiche a queste domande così assurde, ma io dovevo andare cauto perché vivevo ancora con due Testimoni e non volevo scoprirmi troppo, così gli dissi che ci avrei pensato. Per farla breve dopo tre quattro mesi spedii una lettera di dissociazione alla betel di Roma e una la consegnai agli anziani della mia ormai ex-congregazione, salutai gli amici....e il giorno dopo cambiai città! Ora studio seriamente musica e pianoforte, vivo con la mia ragazza e preparo gli esami del Conservatorio, come avevo sempre voluto.

Matteo

P.s.: Qualche mese fa ho scoperto il sito di Achille, dove ho scoperto, come sospettavo, che i cosiddetti "apostati" sono persone che come me hanno avuto il coraggio di fare delle ricerche obiettive con mente aperta.
Nel sito infotdgeova ho trovato molti degli argomenti che avevo approfondito anch'io (anche se qui sono molto più ampliati) e tantissime interessanti informazioni sulle origini dei TdG alle quali non sarei mai arrivato da solo.




Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova
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