Testimoni di Geova
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Riflessioni di una Testimone di Geova


Quando ero cattolica, ignorando le cose profonde della Parola di Dio, credevo, senza pormi né domande né perché, e per paura mi trattenevo dal fare il male. Da 28 anni sono una Testimone di Geova (TdG), sono stata bombardata di informazioni credute bibliche e, prendendole per buone, ho uniformato la mia vita a questo credo religioso, più che per amore verso Dio, per le sue promesse (quelle di vivere per sempre in una terra paradisiaca) e per la paura di essere distrutta ad Armaghedon.

Ora il caso e varie circostanze mi hanno aperto la mente a nuove informazioni, tra cui il confronto con altre Bibbie, oltre a quella dei TdG. Ho trovato tante discordanze che mettono in discussione tutto quello in cui ho creduto finora. In più, per puro caso, ho scoperto delle orride facce nei disegni riportati nelle pubblicazioni dei TdG. Non le vedo solo io - perché tacciata di essere "poco spirituale" - ma le vedono in tanti, perché ci sono davvero! Ho chiamato gli anziani della mia congregazione, esponendo le mie perplessità, convinta di ricevere da loro aiuto. Mi hanno invece negato l'evidenza e non hanno dato alcuna spiegazione. Hanno detto solo che io 'vedo negativo perché sono poco spirituale'.

Ho il desiderio di capire ciò che non va in questa religione, ma - e qui sta il DRAMMA - non posso farlo: non posso toccare l'organizzazione, pena l'essere messa al bando, essere disassociata (il che equivale ad una lapidazione, per i fratelli non conti più niente, né associazione e nemmeno un saluto!). Purtroppo la maggioranza dei TdG non ha lo spirito dei Bereani che si accertavano di ciò che imparavano... (cfr. Atti 17:11). Faccio solo un esempio che rende chiaro come reagisce il TdG quando si tocca l'organizzazione. Ho una sorella carnale, anche lei TdG, che ritengo molto intelligente e di larghe vedute, ho avuto sempre uno splendido rapporto con lei. Quando le ho menzionato le mie perplessità, inorridita, mi ha impedito di continuare il discorso. Non permetteva, disse, che le 'inquinassi il cervello', mi accusò di essere un'apostata.

Io APOSTATA? Ho forse rinnegato la Parola di Dio ed il Cristo? NO!!! Ho solo evidenziato certi errori del Corpo Direttivo, errori che - anche se a malincuore - loro stessi hanno dovuto ammettere.
Io ero convinta che la predicazione fosse basata sull'amore verso il prossimo: ERRORE! L'addestramento per fare proseliti è basato su un feroce razzismo. Chi non diventa TdG è meritevole di morte, è Dio stesso che lo distrugge, e con questa atavica paura della punizione divina ti trovi a stare zitta e sottomessa. Guai a chi tocca l'organizzazione!

Mia personale conclusione: questa è una religione pericolosa, ti prende nelle sue spire anima e corpo. Come l'asino con la carota ti vengono sottratti lavoro, tempo e soldi, con la scusa che è gradito a Dio ed è anche per la tua futura salvezza così che potrai vivere per sempre in una terra paradisiaca insieme a soli TdG, perché Dio avrà già pulito la terra dai miliardi di persone che non hanno voluto diventare TdG, distruggendoli tutti (è consolante sapere che nel 2002 si crede ancora nelle favole...).

Questi "signori" si fanno scudo dei tempi difficoltosi di quest'epoca per avvalorare le loro catastrofiche profezie. Il Creatore non ha detto a Gesù il tempo e l'ora del suo giudizio, ma a questi "signori" SI! (Bestemmia!) Le Scritture dicono che il vero profeta lo si riconosce dalle sue profezie che si adempiono. Il falso profeta lo si riconosce invece dalle sue ridicole date... e dalla sua presunzione di essere il portavoce di Dio, usurpando il posto del Cristo.
Gesù disse: "La verità vi renderà liberi". Per essere libera dovrò pagare un prezzo esorbitante, la perdita dei miei cari, ma ora che amo il Creatore senza secondi fini, non posso rendergli un'adorazione basata sulla falsità, perché il falso profeta va "lapidato".

Pur consapevole dei dispiaceri  che dovrò affrontare negli affetti, non so quanto resisterò con questo tormento senza dissociarmi dall'Organizzazione che Dio non usa.


Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova
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