Testimoni di Geova
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20 anni con i Testimoni di Geova

Esperienza pubblicata nel forum Infotdgeova il 27 ottobre 2015

Sono cresciuta in una famiglia cattolica non praticante. Al contrario della mia famiglia io ero molto interessata alle cose spirituali e in modo particolare ero molto devota a Gesù e a Maria. Ero l’unica in famiglia che andava in chiesa la domenica e leggevo molti libri che raccontavano delle apparizioni della Madonna come per esempio la storia di Santa Bernadette o quella dei pastorelli di Fatima. Amavo molto Gesù e crescendo mi convinsi che se tutti seguissero il suo esempio il mondo sarebbe stato davvero migliore.

Ho praticato il cattolicesimo fino all’adolescenza. Fino a quando, studiando la storia a scuola e sentendo di casi di pedofilia, in modo particolare il caso del prete del paesino di mia nonna dove anche io andavo in chiesa con lei, decisi che non volevo più essere cattolica. Mi vergognavo di appartenere a una religione che aveva commesso tante atrocità. Decisi però di rimanere cristiana e di non unirmi a nessuna confessione religiosa.

La vita va avanti e la Bibbia continua a rimanere per me un libro molto importante. Mi sposo e ho dei figli che non avrei voluto battezzare come cattolici. Avrei preferito che decidessero loro a quale religione appartenere ma il prete del mio paese mi convinse dicendomi che se li battezzavo avrebbero avuto meno problemi di inserimento a scuola e inoltre che quando sarebbero stati più grandi avrebbero potuto decidere loro se confermare o no il battesimo con la cresima. Accettai il suo ragionamento e li battezzai. Li educai religiosamente in base a quello che io ho imparato dalla Bibbia e dai Vangeli. Non li porto in chiesa.

Spesso i Testimoni di Geova erano venuti a bussare alla mia porta e io ero molto interessata ai loro ragionamenti basati sulla Bibbia. Avevano la risposta a ogni domanda e sempre Bibbia alla mano. Ero affascinata da questo e siccome ero da sempre interessata alla Bibbia accettai uno studio biblico. Dopotutto era gratis e a comodo mio! Studiai con loro il libro “Conoscenza” e mi piaceva molto ciò che imparavo dalla Bibbia. Leggere la rivista Torre di Guardia però mi era molto difficile. C’era qualcosa che mi frenava, non mi piaceva ma non capivo il perché. Il desiderio di non appartenere a nessuna religione persisteva. Ero solo interessata alla Bibbia!

La sorella che mi faceva lo studio era una pioniera molto brava e ci sapeva fare. Si parlava sempre di Verità; della Verità della Bibbia e della menzogna degli insegnamenti Cattolici. Imparai molte cose. Non mi avvicinai ai Testimoni di Geova perché avevo qualche problema o perché avevo paura della morte o dell’inferno di fuoco o perché volevo vivere per sempre, ecc. Mi interessava solo questo misterioso libro. Fatto sta che la sorella mi convinse ad andare in sala e verificare di persona come lì le persone mettono veramente in pratica gli insegnamenti biblici, dove lì c’è vero amore per Dio e per il prossimo e come veramente questa società è guidata dallo Spirito Santo.

Devo dire che la storia dei Testimoni di Geova non mi interessava e tanto meno chi guidava questa organizzazione. Sapete già quale fu l’accoglienza in sala! Un’inondazione di amore da tutte le parti! Avevo dei bambini piccoli e le sorelle facevano a gara per prendersi cura di loro affinché io potessi seguire bene l’adunanza. Infatti mi interessava molto. Piano piano mi lasciai convincere che gli amici e i famigliari non erano buone compagnie e che l’unico modo per salvarli era di insegnare loro ciò che avevo imparato dalla Bibbia. Dovevo predicare loro. Chiaramente il mio comportamento e la mia dedizione fece terra bruciata intorno alla mia famiglia. Io volevo davvero aiutarli. Anche la predicazione mi piaceva. Desideravo veramente che le persone potessero conoscere ciò che dice la Bibbia! Ormai era passato qualche anno e mi ritrovavo impegnata a capo fitto nello studio, nelle adunanze e nella predicazione.

Ma ci fu un momento, poco prima del mio battesimo che mi mise in forte crisi. Sentivo costantemente nei discorsi delle frasi che non mi piacevano. Ripetevano sempre che le persone del mondo erano malvagie, che i giovani erano malvagi! Non sopportavo questi ragionamenti! Anche io ero stata giovane nel mondo, anche io provenivo dal mondo! Non è vero che tutte le persone che non sono testimoni di Geova sono malvagie! Che colpa ne avevano soprattutto i giovani se non conoscevano la Bibbia? Nel frattempo anche mio marito aveva iniziato a studiare. Mio marito è una persona molto intelligente e colta e il suo interesse per la Bibbia era molto diverso dal mio.

Lui credeva nell’evoluzione e nell’esistenza di un creatore totalmente disinteressato dell’umanità. Gli fu affiancato un fratello che in passato la pensava pure lui così. Studiavamo entrambi e insegnavamo ai nostri figli le Verità della Torre di Guardia. Però c’era qualcosa di strano: dov’era andato a finire tutto questo amore? Perché i fratelli non ci invitavano alle loro festicciole o a casa loro? Perché eravamo emarginati nella nostra vita fuori dalla sala del regno? Io mi ero battezzata e parlando di questa mia costatazione con una sorella, mi spiegò: mio marito non era battezzato. Questo era uno dei problemi principali. Quando si battezzò non era ancora abbastanza perché non aveva privilegi. Ci sentivamo soli. Ne parlavamo con gli anziani e ci dicevano di avere pazienza. Di fare noi i primi passi, di invitare i fratelli a casa nostra. Così facemmo ma le cose non cambiavano. Non legavamo con nessuno!

A quel tempo cominciarono anche i nostri problemi economici. Mio marito ricevette delle ottime offerte di lavoro, ma erano lontane da dove vivevamo e avrebbe dovuto trasferirsi. Gli anziani gli dissero chiaramente che non era il caso che si trasferisse: l’adulterio era dietro l’angolo e non poteva abbandonare la famiglia. Geova avrebbe provveduto. In relazione al non trovare lavoro si insinuò nella nostra famiglia un terribile male che noi non conoscevamo e nel quale né io né mio marito credevamo: la superstizione, ovvero Satana.

Avevamo sicuramente degli oggetti “infestati dagli spiriti malvagi”! E così Bibbia alla mano e relative Torre di Guardia gli anziani ci fecero uno studio e ci convinsero. Lo dice la Bibbia … “purificammo” la nostra casa e il lavoro due giorni dopo uscì davvero! Sempre precario però, ma pur sempre lavoro! Ci sentivamo comunque soli e io cominciai a soffrire di depressione. Cercavamo di fare del nostro meglio per Geova ma sembrava non bastasse mai!

Mio marito non era nemmeno servitore di ministero come poteva aderire al “clan” degli anziani, dei servitori di ministero con relative mogli e famigliari, dei pionieri e di tutti i famigliari pettegoli che giravano loro intorno? Pensavamo che fosse l’imperfezione umana a causare tutto questo … Ma eravamo soli e io ero addirittura guardata storto in congregazione a causa del mio malessere. Si dicevano l’un l’altro: “Cosa avrà ancora da lamentarsi quella lì sempre con il broncio? Non è per niente spirituale!” Io lo sapevo e stavo male ma davo la colpa alla loro ignoranza e ci passavo sopra. Avevamo fatto terra bruciata intorno a noi! Avevamo allontanato tutti i famigliari, tutti gli amici e tutti i conoscenti per amore della “Verità”! La cosa peggiore è che stavamo portando i nostri figli sulla strada della solitudine. Non partecipando a compleanni e festicciole varie non avevano un granché di vita sociale.

Quasi di nascosto, permettevo loro di stare con alcuni compagni di scuola, ma con grandi sensi di colpa perché i compagni li avrebbero potuto sviare.

C’era un’altra cosa che mi turbava, ma che come sempre giustificavo con la cultura e l’ignoranza: le famiglie con figli dell’età dei miei erano poche, ma giustificavano la loro non frequentazione con noi perché magari loro avevano figli maschi e da me c’erano le femmine e quindi era meglio che non stessero insieme oppure loro avevano figlie femmine e da me c’erano i maschi

… A quel tempo non erano nemmeno adolescenti i miei figli! Io soffrivo molto ma mi davo da fare. I miei figli erano e sono la gioia della mia vita! Se non fosse stato per loro non so che fine avrei fatto. Occuparmi di loro era la mia salvezza.
Si cambia quando si diventa testimoni di Geova! Si spera sempre in Lui, che faccia qualche cosa, che lo faccia al momento giusto! Si prega! Così iniziò un periodo che sembrava la risposta alle nostre preghiere. Riuscimmo finalmente a legare con una famiglia. C’era un ragazzo molto bravo, simpatico e molto disponibile e sembrava che le nostre famiglie andassero d’accordo. Poteva finalmente essere un amico per i miei figli! Un buon esempio! Faceva spesso il pioniere ausiliario, commentava sempre, usciva in servizio con chiunque, era d’aiuto alle persone anziane, era vivace e simpatico. Sembrava! Sembrava! In realtà era interessato a mia figlia appena adolescente, altro che amicizia con i suoi fratelli!

Mia figlia era infatuata di lui e noi genitori eravamo preoccupati per questo. La differenza di età tra di loro era intorno ai dieci anni. Decidemmo di frequentarci unicamente in famiglia e di non lasciarli mai soli. E così fu. Ma lui era troppo spesso di fronte alla porta di casa nostra. I suoi famigliari lo accompagnavano e senza nemmeno scendere dalla macchina e salutare, se ne andavano lasciandolo davanti casa nostra. Con mio marito ci lamentavamo con la sua famiglia ma non c’era verso. I miei figli maschi erano molto scocciati da questo anche perché ormai non li degnava neanche di uno sguardo.
Dopo alcuni mesi di frequentazioni sentivo sempre più spesso mia figlia litigare al cellulare con lui. Sembravano litigi basati sulla gelosia. Lui corteggiava altre ragazze anche di fronte a lei. E poi c’era il problema del cellulare. I messaggi, le foto, i compagni di scuola di lei che le scrivevano.

Lui cominciò a diventare aggressivo e a imporle di essere come una moglie sottomessa. Lei doveva stare zitta e fare come diceva lui. Una volta la strattonò e le fece anche male e né lui né la sua famiglia che lo aspettava fuori in macchina e che per l’ennesima volta non era nemmeno scesa a salutare, tornarono in casa a vedere cos’era successo. Mio marito e io non volevamo più che mia figlia continuasse questa specie di relazione! Lei piangeva spesso prima di addormentarsi pensavamo fosse la gelosia e lei non voleva assolutamente troncare il rapporto. Lui si presentava spesso con il suo sorriso più bello con tanti regali firmati per lei e inviti al ristorante per tutta la nostra famiglia.

Io e mio marito eravamo sempre più tesi. Parlammo con gli anziani ma non servì a nulla. Malgrado avessimo parlato con la sua famiglia e spiegato che al massimo doveva farsi vedere una volta al mese non funzionò. Continuarono a parcheggiarlo davanti casa nostra anche più volte alla settimana. Mia figlia aveva grandi crisi isteriche se lo allontanavamo o se le dicevamo di chiudere il rapporto. Pregavamo che Geova ci aiutasse! Il ragazzo ormai le aveva chiesto di sposarlo e lei aveva accettato. Si aspettava solo la maggiore età per rendere il tutto ufficiale. Io ero preoccupata ma Geova esaudì le nostre preghiere e ci trasferimmo lontano a molti chilometri. Stranamente mia figlia era tranquilla. Trovammo nuovi amici nella nuova congregazione. Iniziammo ad avere uno stile di vita diverso.

Ormai tutta la famiglia era impegnata con un lavoro e gli impegni teocratici. Mia figlia cominciò ad avere una vita interessante, nuove amiche, nuovo ambiente e una certa indipendenza. Un anno dopo circa decise di lasciarlo. Alla fine dello stesso anno mia figlia ci rivelò la verità sulla loro relazione. Lui aveva abusato di lei. L’aveva costretta a fare delle cose che lei non voleva, anche delle foto e dei filmini col cellulare. La ricattava. Le diceva che l’avrebbe sposata e che col matrimonio tutto si sarebbe aggiustato. Per questo motivo le faceva dei regali costosi!

La minacciava di dire tutto agli anziani. Lei non avrebbe voluto sottostare ai suoi desideri che lui soddisfaceva con pochissimi puramente egoistici minuti. L’aveva convinta a marinare spesso la scuola. Non voglio andare nei dettagli, ma il suo comportamento era un comportamento molto simile a quello dei pedofili. Lui non era un pedofilo solo perché lei aveva già compiuto i 14 anni. Fui sconvolta dal racconto di mia figlia. Era riuscita a tenere tutto nascosto e nessuno di noi si era accorto di niente e questo era terribile! Non avevamo avuto nemmeno un sospetto! Lei era sempre la stessa con noi! Ci raccontava della sua gelosia …

Lui venne disassociato. E noi facemmo tutto ciò che era possibile affinché nostra figlia fosse in qualche modo risarcita cosa che non piacque agli anziani. Ma le conseguenze di questa relazione malata le resteranno per tutta la vita purtroppo. Lei credeva che fosse solo un problema religioso e che il matrimonio avrebbe aggiustato tutto. Anche mentre mi raccontava ogni tanto, a goccia a goccia, quello che aveva vissuto, credeva che il loro rapporto fosse normale. Io odiavo me stessa per non aver capito niente. Solo dopo essersi di nuovo innamorata si rese conto di molte cose e cominciò a capire ciò che aveva veramente vissuto!

Io ero furiosa! Era mai possibile che con un simile personaggio era sufficiente la disassociazione? Legalmente non potevamo fare niente. Primo perché lei all’epoca aveva già 14 anni e poi perché lei si rifiutava di raccontare la sua esperienza perfino a noi genitori. La beffa è che anche lei fu “ripresa” perché aveva detto qualcosa alla sua amica del cuore che purtroppo non era una testimone di Geova e queste cose non devono uscire dall’organizzazione. Perciò in sala non poteva commentare, non poteva fare sermoni, ecc. Dopo il danno anche la beffa! Io ero così arrabbiata! Mi preoccupavo per le altre ragazzine, visto che lui dopo mia figlia ne aveva avvicinate delle altre sempre dell’età di mia figlia, ma gli anziani mi incoraggiavano dicendomi di considerarlo come se fosse morto. In fondo era nel mondo di Satana. Ma come!!!!!??? Mia figlia mi disse che c’erano state altre sorelline prima di lei! Non ne potevo più!

Fu allora che cominciai a fare ricerche e capitai sul sito di Achille Lorenzi. So bene che quel ragazzo non può essere considerato un pedofilo, ma il suo schema comportamentale era quello di un pedofilo e io ne volevo sapere di più su come agiva l’organizzazione in questi casi. Lessi l’esperienza di Barbara Anderson e fui scioccata. Vidi alcuni dei suoi video su youtube e mi sembrava una persona sincera. Ma attenzione: mi trovavo su siti apostati e mi interessavo all’esperienza di un’apostata. Il mio cervello ronzava, mi girava la testa. Ne parlai con un anziano che mi disse logicamente di non farmi del male leggendo quelle cose. In questa congregazione mi sono sempre trovata bene. Avevo delle “care amiche” e così pensai che forse erano bugie. Allontanai il pensiero.

Dopo aver riacquistato i suoi privilegi mia figlia decise di dissociarsi. Diceva che lei non è un’ipocrita, che ne aveva viste troppe e non si fidava più e che voleva vivere la sua vita come voleva lei e che si era innamorata di un ragazzo del mondo e che non voleva sentire le tiritere degli anziani. Scrisse la lettera di dissociazione. Dio mio che sofferenza provai! Quanta paura e quanto dolore! La cosa incredibile è che la sofferenza che provavo era addirittura più forte di quando seppi il male che lei aveva subito. La vedevo come una morta vivente che si aggirava per casa. Io ero spaventata e non sapevo più come trattarla. Ormai non era più una sorella.

Cosa dovevo fare? Come le dovevo parlare? Ma questo era secondario, per me lei era uno zombie e io vivevo le mie giornate piangendo o piena di rabbia. Caddi in depressione. Persi il mio buon lavoro. Lei iniziò la sua nuova vita che naturalmente non era in armonia con gli insegnamenti biblici. Coltivò molte amicizie. E’ una stupenda ragazza solare. Andò a feste di compleanno, in discoteca, ecc. Io ero sconvolta. Continuava a scavare la sua fossa, pensavo! Non la riconoscevo più. Lei mi diceva che comunque i giovani della congregazione facevano le stesse cose che faceva lei ma di nascosto e la passavano liscia e mi ribadiva che lei non era un’ipocrita e voleva vivere la sua vita liberamente e alla luce del giorno. Non voleva nascondere niente.

I primi mesi che lei aveva lasciato l’organizzazione oltre a soffrire intensamente sono stata una mamma insopportabile e quasi odiosa. Tutta la mia famiglia soffriva intensamente e mio marito, uomo razionale e controllato, pianse addirittura mentre rappresentava la congregazione in preghiera. No! Questo non potevo accettarlo! Non potevo più accettare quello che provavo e sentivo! Non era normale! Non era logico! Mia figlia non aveva forse il diritto di fare le sue scelte? Perché mai dovevo smettere di amare mia figlia come prima? Perché tutta la mia famiglia doveva soffrire così? Non spettava a me giudicarla! Così ne parlai con il mio medico e iniziai a curarmi. Guarii dopo qualche mese e ricominciai ad avere un rapporto sereno, sano e gioioso con mia figlia.

Intanto dopo circa due anni quel ragazzo è stato felicemente riassociato. Senza averci detto una parola di scuse, senza il più piccolo atto di pentimento e anche la sua famiglia non ci ha mai contattato. Ora veramente ne avevo abbastanza! Forse una decina di anziani, se non di più, erano a conoscenza di tutta questa storia. Dov’era lo spirito santo che guida le congregazioni? A questo punto dovevo fare ricerche approfondite. Non ce la facevo più a sentire quelle storie mielose su Russell e gli altri. Non mi era mai interessata la storia dei testimoni di Geova perché avevo fiducia negli insegnamenti biblici. Ma ora dovevo saperne di più. Inoltre mi si prospettava anche il problema di dover applicare le regole dell’ostracismo con mia figlia quando si sarebbe trasferita con il suo compagno. Cosa? Non esiste! La famiglia è un dono di Dio!

Dopo attenta riflessione, mi fu chiaro che lo spirito santo non c’entra niente con quest’organizzazione. Dio non c’entra niente! Mi sentivo ingannata, ma volevo bene ai fratelli e andavo avanti solo per inerzia. Ma, come mia figlia, odio l’ipocrisia e la falsità, sono una persona che ama il vero, la Verità. Così iniziai, e questa volta con impegno, a spaziare nel sito di Achille Lorenzi. Come ben sapete le informazioni e le prove documentate non mancano! Ne parlai con mio marito che iniziò anche lui a leggere avidamente e informarsi sempre più. Era diventato tutto molto chiaro. I discorsi e gli studi non ci interessavano più, avevamo compreso il vero scopo di questa organizzazione e decidemmo di lasciare. Tutta la mia famiglia ha lasciato. Siamo una famiglia molto unita.

Le amicizie nell’organizzazione non sono vere amicizie, non puoi aprire il tuo cuore ed esprimere ciò che pensi e provi. Non puoi dire qualcosa che vada contro l’organizzazione e le sue direttive. Contro Dio puoi parlare, dubitare di Gesù pure, ma l’organizzazione non si tocca! Ho voluto fare un piccolo esperimento. Non mi sono fatta viva per diversi mesi in sala. Vi ricordo che mi trovavo molto bene con i fratelli e gli inviti e le festicciole non mancavano. Ebbene, non arrivarono alle dita di una mano le persone che si interessarono della mia non presenza alle adunanze. Ad eccezione di qualche anziano che più che altro era interessato a criticare qualche battutina discretamente rivolta al corpo direttivo e alle belle foto con mia figlia che postavo su facebook.

E’ stato invece meraviglioso ritrovare i miei famigliari e i miei amici che ci hanno riaccolti tutti quanti a braccia aperte che ci vogliono ancora molto bene malgrado il muro che noi avevamo eretto. Che sono felici di riabbracciarci e rimpiangono solo i quasi 20 anni persi. Eri invecchiata mi dicono. Sembravi una suora. Ti vestivi male. Facevi paura. Parlavi solo della Bibbia e non vedevamo più l’affetto nei tuoi occhi. Mia cognata mi abbracciò con estrema forza e con le lacrime agli occhi mi disse: “Ringrazio Dio che sei tornata te stessa!

Noi eravamo grandi amiche e ci volevamo bene! Ci vogliamo bene!!” Ho ritrovato tantissime care persone che hanno saputo dimenticare il passato; no! Anzi! Non hanno mai tenuto conto del passato! I loro sorrisi, il loro affetto non è cambiato. Ci vogliono ancora bene come prima, forse più di prima!
Certo trascorrere 20 anni in quell’organizzazione non sono pochi, ma qualcosa mi hanno insegnato. Fanno parte della mia vita e mi hanno fatto diventare quella persona che sono ora in questo momento. Forse un giorno potrò aiutare qualcuno grazie alla mia esperienza, chissà? Purtroppo il condizionamento ricevuto è molto forte. E’ difficile uscirne. Mi faccio ancora troppe preoccupazioni ma so che passerà!

Gli amici veri e i sinceri affetti non si perdono mai! Un’altra cosa ho imparato: che è importante amare sé stessi! Essere sempre leali e onesti con sé stessi! Bisogna guardarsi dentro! Prendersi il tempo di riflettere con la propria testa! Dio è molto di più di ciò che insegnano i testimoni di Geova! La vita è molto di più! E’ meravigliosa come il dono del libero arbitrio e del libero pensiero che abbiamo ricevuto! Viviamola questa bella vita e con infinito Amore!


Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova
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