I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
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Etica e società

I Testimoni di Geova e l'occulto


«Anneliese Michel aveva solo ventitré anni. Faceva li tirocinio d'insegnante a Klingenberg sul Meno, nella Germania Occidentale. Quando il 1° luglio 1976 morì di fame, pesava appena 32 chilogrammi. E quella morte suscitò una controversia. Annelliese Míchel era morta dopo che due sacerdoti cattolici romani avevano cercato di esorcizzare cinque diavoli dal corpo della giovane. Questo diede adito a molte critiche, poiché per molti tedeschi l'esorcismo è un rito associato al medioevo ed essi credono che oggi non si debba compiere».

Quanto sopra è tratto dalla rivista Svegliatevi! dell'8 novembre 1977, pagina 26, nella rubrica «Qual è la veduta della Bibbia?», e fa parte di un più ampio articolo intitolato "I cristiani dovrebbero compiere esorcismi?". Come è noto, Svegliatevi! è una delle due riviste ufficiali edite dai testimoni di Geova, pertanto ciò che essa contiene viene considerato come voce autorevolissima dall'intera comunità mondiale degli aderenti al movimento.

La risposta alla domanda cui prima si faceva riferimento, e cioè se i cristiani dovrebbero compiere esorcismi, è un inequivocabile no! Difatti, a pagina 28 dello stesso articolo, parlando del compiere una pratica del genere, è chiaramente detto che «i veri cristiani non li compiono». Anzi, per indicare senza mezzi termini la disapprovazione dell'organizzazione nei confronti delle pratiche esorcistiche, La Torre di Guardia del 1° gennaio 1976 a pagina 32 diceva: «Evidentemente Satana, il capo dei demoni, avrebbe permesso quest'opera, [l'esorcismo] che avrebbe dato a tali 'operatori' l'apparenza d'essere 'ministri di giustizia'».

Da quanto precede, quindi, sembra estremamente chiaro che i testimoni di Geova rifiutino vigorosamente la pratica dell'esorcismo, considerandola evidenza di demonismo, e che accusarli del contrario potrebbe apparire nient'altro che un puerile tentativo di screditarli. Nel corso di questa trattazione sarà invece dimostrato che i testimoni di Geova, pur senza una precisa percezione del fatto, vivono immersi in un'atmosfera permeata d'occulto, compiono quasi in ogni momento della loro esistenza atti e gesti che sono tipici del tradizionale rito esorcistico e che Satana il diavolo è il demiurgo onnipresente in tutte le loro attività. Tratteremo, infine, l'aspetto cristiano dell'esorcismo che, lungi dall'essere una pratica pagana, fu uno degli aspetti caratterizzanti dell'intero ministero terreno di Gesù Cristo.

Una delle prime cose delle quali un testimone di Geova si accerta dopo aver cominciato uno «studio biblico» con qualcuno, è di verificare se in quella casa vi sia alcunché legato in modo evidente o anche marginale con la «falsa religione» o con lo spiritismo. Egli crede, infatti, che una peculiarità dei demoni sia quella di attaccarsi tenacemente agli oggetti inanimati e di rimanervi per un tempo indeterminato. Non è infrequente, per chi comincia assieme a loro uno studio della loro religione, il sentirsi proporre la distruzione di oggetti d'arte, anche di notevole valore venale, solo perché considerati un veicolo di influenza demonica.

D'altra parte, i testimoni dì Geova considerano influenzati dai demoni tutti coloro che si oppongono alla loro opera di evangelizzazione. Come narra Il Servizio del Regno del giugno 1979 (pag. 1) a proposito di un sorvegliante di circoscrizione, che successivamente divenne membro della Betel di Brooklyn: «Quando [il sorvegliante] parla con la gente si ricorda di continuo che sta combattendo con idee e atteggiamenti ispirati da demoni».

Un episodio realmente accaduto può aiutarci a comprendere le tragiche conseguenze di tale modo di pensare e di credere. L'episodio è stato narrato dal dottor Jerry Bergman, psicologo, e riguarda un TdG che era molto attivo nella sua congregazione. Ad un certo momento, però, cominciò a comportarsi sempre più stranamente. Gli anziani ritennero che fossero i mobili di casa ad esercitare un'influenza demonica in quanto li aveva acquistati dall'Esercito della Salvezza. Così li fecero a pezzi e li bruciarono tutti allo scopo di eliminarne l'influenza demonica. Ciò nonostante l'uomo non migliorò. Al contrario, andava peggiorando di giorno in giorno.

Allora passarono a bruciare i suoi abiti e altri oggetti, inclusi i ritratti di famiglia. Dietro pressioni del dott. Bergman infine gli anziani si decisero ad accompagnare l'uomo da un medico. Questi ordinò degli accertamenti in ospedale, dove gli fu diagnosticato un tumore al cervello che richiedeva un intervento immediato. Purtroppo l'uomo morì prima che si potesse intervenire. Questo non è un caso isolato. Uno, recentissimo, si è verificato anche nel Veneto, in Italia, dove ad una bambina di dodici anni, preda di un grave attacco di appendicite flemmonosa, gli anziani diagnosticarono un attacco di Gog (il demonio) e la sottoposero a ben tredici ore di esorcismi, nel corso dei quali bruciarono quasi tutte le suppellettili della casa, compresi ritratti, tende, abiti, ciondoli, soprammobili, tutto quanto, a loro giudizio, potesse essere contaminato da malefiche influenze. Soltanto quando la bambina fu portata in ospedale ci si rese conto che la possessione demonica era in realtà un attacco di appendicite.

In Giovanni 8:44 il Signore ci avverte contro la «verità» di Satana: «Quello è stato omicida fin dal principio e non si mantenne nella verità, perché la verità non è in lui. Quando dice la menzogna, dice proprio ciò che è suo, perché è "menzognero e padre della menzogna". Questo modo strano di pensare, cioè che gli increduli e perfino Satana stesso possano essere fonte di una certa verità che in un certo qual modo si può «armonizzare o riconciliare» con la verità biblica, aprì la strada all'ingresso nella «teologia» del giovane Russell di tutte le forme di pensiero non ortodosso, «eretico», se vogliamo, che spinge le sue propaggini fino all'attuale Congregazione dei testimoni di Geova.

L'ossessione del demonismo, dell'occultismo e dello spiritismo può essere fatta indubbiamente risalire a Russell. Egli parlò così insistentemente e abbondantemente di tali argomenti che i suoi seguaci svilupparono col trascorrere del tempo un atteggiamento paranoico al riguardo. Contrariamente a quanto oggi viene insegnato dall'organizzazione (La Torre di Guardia 1° giugno 1956, pag. 327, par. 8), egli insegnò che i demoni si fossero materializzati e causassero catastrofi d'ogni sorta. Ciò diede inizio ad un'era di intensa attività spiritica fra i suoi seguaci. Man mano che si avvicinava l'anno critico del 1914, gli allora Studenti Biblici narravano d'ogni sorta di manifestazioni di spiriti. Al riguardo, in La Torre di Guardia di Sion del 1° ottobre 1907 (ed inglese), Russell citò due esempi drammatici, quindi passò ad ammonire severamente gli Studenti Biblici da non avere niente a che fare con i medium spiritici, le sedute spiritiche, l'ipnotismo o altre forme di spiritismo.

Successivamente egli li esortò a pronunciare un voto che includeva la seguente formula: «Faccio voto a te di rimanere sempre desto per resistere ad ogni sorta di Spiritismo e Occultismo, e di ricordare che non possono esservi due maestri; di resistere in tutti i modi a questi lacci comprendendo che provengono dall'avversario». Con il trascorrere del tempo questo voto divenne una sorta di talismano atto a proteggere dagli spiriti malvagi. Nonostante la sua tenace opposizione a qualsiasi cosa che avesse sentore di demonismo, egli pubblicò una lettera nell'edizione del 1° maggio 1912 di La Torre di Guardia nella quale l'autore spiegava che uno spirito malvagio con il quale si era messo in contatto, gli aveva confermato che la serie dell'Aurora Millenniale (successivamente chiamata Studi sulle Scritture) era corretta sia dal punto di vista della dottrina che da quello della cronologia. Sembra che ciò includesse anche gli insegnamenti relativi alla Piramide. In altre parole, i demoni avallarono la teologia di Russell!


Il testo della lettera pubblicato nella Torre di Guardia di Sion del 1° maggio 1912, pp. 154-155.


ALMOST LED ASTRAY BY SATAN'S DEVICES
MY BELOVED BRETHREN IN THE ANOINTED:

I wish to thank you for sending me THE TOWER. A year ago I requested that you send it on credit, promising to pay for same later. I found it impossible to fulfil my promise, but will again promise to meet my obligations as soon as I secure a position. I am at present unemployed. Please continue sending THE TOWER, for to me it is worth its weight in gold.

I could not have said this awhile ago. I must confess that during the past couple of years I have been very unfaithful. I was anything but a humble, faithful follower of the dear Lord. I was serving sin and self. I had no desire for "Present Truth," still I had enough respect for it to not combat it. I did not meet with the dear brethren. In short, I was very nearly trapped beyond hope of regaining freedom, in one of Satan's most successful devices, viz., Spiritism. I was induced to purchase a "ouija" board, "just for amusement"; but I dare say that that "amusement" almost cost me my "crown."

I spent all my spare time in operating the "board," and became so skilled in its manipulation that it would perform rather difficult feats with the least solicitation. A neighbor, having become fascinated upon seeing what the "little thing would do and say," purchased one for his own use. After trying to operate it (without success, however), he came to me, requesting that I "try my hand." Strange as it may appear, it did all I asked of it, and told me that it was a cousin to my board, and would "do anything" for me.

I can easily see that Satan, the chief operator of all "ouija" and planchette boards, was only trying with all his might to get me more firmly into his clutches. My good morals were not entirely destroyed, however, and the Adversary, knowing this, advised me not to neglect my brethren or my Bible. I then asked whether the DAWNS are a correct interpretation of God's Word. To this the reply came, "Yes; the DAWNS are correct, not only in doctrine, but in chronology as well." I then asked by what power the board was operated. It answered, "By evil, spirit power." It further confessed to me that the spirits who operate the board have no other mission than to hinder all of the Lord's people. It further stated that they took "special delight in buffeting, hindering and endeavoring to ensnare Brother Russell and his colaborers at the Bethel Home."

After thus confessing, I concluded to destroy the board, which I finally did. Before the destruction it pleaded for mercy and tried every way to work on my sympathy. It told me that it would much rather be given away or sold.
Before closing, I wish to add that, shortly after I bought the "ouija," I asked it if there was any possibility of my ever becoming as accomplished as "Hermann the Great." The answer came, "No." This answer rather surprised me, and I wanted to know why it answered me thus. I used untold persuasion before I received the reason for the "No." And when I did get the answer, I got it a word at a time. The answer in substance follows: "Because God will not permit it." In order that I might not be mistaken I inquired as to what "God" was meant. I was informed that it meant "the Almighty."

I need not explain that such a reply shocked me. It bewildered me to think that Satan had to confess thus. If Satan, or any of his force, ever told the truth it was then. Yes, dear, beloved brethren, I am a miracle of the dear Father's grace, through the wonderful merit of our blessed Lord and Savior Jesus Christ. Oh, how my yearning heart goes out to Him for His love to me!--I, the least of the least!

Dear ones, pray for me that I may stand all the tests that will come upon me to try me from now on. And if this letter should reach the remainder of the Lord's fold, I solicit all their prayers. I feel I need them. I feel my nothingness. I feel my need of a Savior now more than ever. And while I begrudge all the time I wasted in foolishness, I thank the dear Father for the lessons learned. I tried to write you several times during the past wasted years, but it seems as though it was not the proper time to do so.

The battle was not yet completed. I feel that I have at last broken away from the Adversary, and, trusting to God's grace, I expect it to be final. I am sorry I consumed so much of your needed time by writing so lengthy a letter, but I could not keep quiet any longer.

In closing, I will request that you continue THE TOWER, for I need it, I want it, and I will pay both years' subscription as soon as possible. Thanking you for all past favors, and always making mention of you all in prayer since I have taken the blessed "Vow," I remain,
Yours in the only Hope,
HARRY W. DAVIDGE.--N.J.





Il monumento funebre di Russell

Per quanto riguarda la famosa Piramide, forse è bene ricordare che era ferma convinzione di C.T. Russell che la grande Piramide di Giza rappresentasse «La Bibbia in pietra» e che «Melchisedec avesse edificato la grande Piramide», le cui gallerie «rappresentano la storia umana; e cioè: quelle discendenti, il corso del peccato e della morte; e quelle ascendenti, l'Età della Legge, l'Età del Vangelo, e il Regno Messianico» (Fotodramma della Creazione pag. 25). Con il trascorrere del tempo, però, e con il succedersi dei presidenti, questa credenza accettata per più di 50 anni, divenne demonica, cosicché La Torre di Guardia del 15-11-1928, pag. 344, asserisce che essa «fu costruita sotto la direzione di Satana il diavolo», e può essere chiamata «la Bibbia di Satana, e non la testimonianza di Dio nella pietra».

«La più logica di tutte le spiegazioni intorno alla costruzione della Grande Piramide di Giza, indicherebbe dunque che certamente essa non fu costruita da quelli dedicati alla pura adorazione di Geova Dio, ma da devoti all'astrologia; una manifestazione della religione dei Diavolo, e costruita per promuovere tale religione» (La Torre di Guardia del 15 febbraio 1958, pag. 103). Non solo, ma nel tentativo di rinnegare completamente le loro credenze del passato, i membri dei Corpo Direttivo, con estrema disinvoltura, tacciano Russell perfino di non aver partecipato all'opera di predicazione che è caratteristica dei testimoni di Geova! Infatti, su La Torre di Guardia del 15 febbraio 1958, pag. 101, è scritto: «né quelli che hanno attribuito tanta importanza alla Grande Piramide partecipano a tale predicazione». [Si veda la pagina piramide].

Anche oggi, come ai tempi di Russell, il Geovismo si esprime spesso in termini di condanna nei confronti delle pratiche spiritiche. Ci si chiede, però, se essi credono realmente che tutti i contatti con gli spiriti siano un male? O essi, di fatto, utilizzano gli insegnamenti di spiriti mondani per sostenere le loro credenze? In 2° Corinti 11:13-15 l'apostolo Paolo spiega molto chiaramente che i falsi profeti si sarebbero travestiti da apostoli di Cristo, dicendo: «Né fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce; è naturale che anche i suoi ministri si mascherino da ministri di giustizia».

Così l'organizzazione dei Testimoni si erige a strenua difenditrice della verità e nemica delle tenebre, tuttavia ha fatto spesso uso degli insegnamenti dei medium spiritici per sostenere le sue dottrine. E ciò in diretto contrasto con scritture come quelle di Levitico 19:31 che dice: «Non vi rivolgete ai medium spiritici, e non consultate quelli che predicono gli avvenimenti per mestiere, in modo da divenirne impuri. lo sono Geova vostro Dio» (TNM).

Naturalmente, l'Organizzazione impiega tattiche sottili nel far ciò come vedremo più avanti. In La Torre di Guardia del 1° aprile 1983 (lingua inglese, perché in italiano non è mai apparsa) veniva posto un interrogativo interessante nella sezione «Domande dai lettori», e cioè: «Perché, in anni recenti, La Torre di Guardia non ha più fatto uso della traduzione dell'ex sacerdote cattolico Johannes Greber?». La risposta della Società fu data a pagina 31 della stessa rivista e diceva:

«Tale traduzione è stata usata occasionalmente a sostegno della nostra traduzione di Matteo 27:52, 53 e di Giovanni 1:1... Ma com'è indicato nella prefazione all'edizione del 1980 di The New Testament di Johannes Greber, egli nel tradurre si era avvalso dell'aiuto del «mondo spirituale di Dio» per ottenere dei chiarimenti intorno a dei passi difficili da tradurre. In essa veniva detto: "Sua moglie, una medium del mondo spirituale di Dio, fu spesso lo strumento per la trasmissione delle risposte corrette da parte di messaggeri di Dio al Pastore Greber". La Torre di Guardia ha ritenuto non appropriato fare uso di una traduzione che ha tali stretti rapporti con lo spiritismo».



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Ci si chiede, allora, cos'è che ha causato una risposta del genere da parte del Geovismo. Fu forse il desiderio di purificare ulteriormente le sue pubblicazioni? In effetti si trattò soltanto di un artificio per occultare il fatto che essi avevano fatto uso del Nuovo Testamento tradotto da Johannes Greber come autorità per anni! Tale spiegazione apparsa su La Torre di Guardia fu necessaria a motivo dei fatto che fonti esterne avevano scoperto l'uso flagrante di tale traduzione della Bibbia e lo stavano rendendo di pubblico dominio. Per neutralizzare tale attacco, i dirigenti del CD presentarono l'impressione di essersi resi conto solo allora di questo piccolo errore e di averlo immediatamente corretto. In effetti, essi erano stati costretti ad agire sotto la spinta di pressioni che minacciavano di divenire rovinose per loro.

A questo punto ci chiediamo: chi era Johannes Greber e perché ce ne dovremmo interessare? Negli Stati Uniti esiste una fondazione dedicata al suo nome, e dal materiale che essa ha prodotto apprendiamo che egli nacque in Germania nel 1874 e fu ordinato sacerdote cattolico nel 1900. Verso tale periodo egli cominciò a prender parte a sedute spiritiche ed a comunicare con gli «spiriti». Da un opuscolo che pubblicizzava il suo libro Comunicazione con il mondo spirituale di Dio, è tratto il brano seguente:

«Più tardi, nell'estate del 1923, i santi spiriti di Dio contattarono il Pastore Greber. Essi gli rivelarono grandi verità e circa due anni e mezzo dopo egli lasciò definitivamente la chiesa ... ».

L'opuscolo continuava spiegando in che modo Greber aveva tradotto il Nuovo Testamento. Diceva che, mediante la costante preghiera allo scopo di ottenere la guida del mondo spirituale di Dio, gli erano state chiarite molte contraddizioni e discrepanze esistenti fra gli antichi rotoli e le moderne versioni del Nuovo Testamento:

«A volte la risposta corretta gli veniva provveduta per mezzo di grandi lettere illuminate e parole che passavano davanti al suoi occhi. Altre volte la risposta corretta gli veniva data durante adunanze di preghiera. Sua moglie, che era una medium del mondo spirituale di Dio, era spesso lo strumento usato per trasmettere la corretta risposta da parte dei Messaggeri di Dio al Pastore Greber».


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È sufficientemente chiaro che la fonte dell'illuminazione di Greber non era Dio. Ciò nonostante il Geovismo citava la traduzione di Greber come autorevole sostegno per le sue dottrine. I TdG vorrebbero farci credere che solo recentemente avevano appreso delle relazioni di Greber con lo spiritismo. Ma la realtà è che essi lo sapevano per lo meno fin dal 1956! In un articolo intitolato «Trionfo sulle forze spirituali malvage», apparso su La Torre di Guardia del 15 agosto 1956, si parla di Johannes Greber, e si parla della sua comunicazione con il mondo degli spiriti alle pagine 487 e 488.

Circa il suo Nuovo Testamento, è detto: «È molto chiaro che gli spiriti nei quali crede l'ex sacerdote Greber l'hanno aiutato nella sua traduzione». (pag. 488, par. 11) Malgrado tutto questo, essi continuarono a citarlo come autorità nel campo dell'interpretazione biblica per lo meno in altre sei occasioni fra il 1962 ed il 1982. [La Torre di Guardia del 1° marzo 1963, pag. 138, par. 5; 15 aprile 1976, pag. 255, 266; 15 ottobre 1976, pag. 615; Accertatevi di ogni cosa, (edizione del 1965), pag. 478; Aid lo Bíble Understanding 1969, 1971, pagg. 1134 e 1169 (l'edizione italiana è stata "purgata" delle citazioni incriminate perché pubblicata successivamente al 1983)].  

Nel 1980, la Watch Tower inviò una lettera di richiesta alla fondazione Johannes Greber.


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Traduzione:


20 dicembre 1980
Alla JOHANNES GREBER MEMORIAL FOUNDATION

Egregi Signori,

   Abbiamo ricevuto i due volumi, da Voi recentemente spediti: Il Nuovo Testamento tradotto da J. Greber ed il suo libro «Comunicazione col Mondo degli Spiriti di Dio».

   Vi siamo grati per la spedizione di detti volumi. Già da alcuni anni conoscevamo la traduzione di J. Greber ed occasionalmente l'abbiamo citata. Tuttavia era difficile procurarsene delle copie. Avendo noi, nel nostro Quartier Generale, quattro biblioteche che vengono consultate dal nostro personale come pure dagli autori dei nostri libri e riviste, gradiremmo sapere se è possibile ricevere altre copie del Nuovo Testamento.

   Vi preghiamo di indirizzare ogni comunicazione al Dipartimento Scrittura, Desk EG.
Distinti saluti
La Società Torre di Guardia

Il motivo per cui la Società Torre di Guardia ha fatto ricorso ad una traduzione ottenuta con il sostegno dello spiritismo è che essa non riesce a trovare alcuna legittimazione da parte di nessun traduttore biblico che suffraghi l'attendibilità delle sue dottrine. Invece, e questo è degno di nota, la traduzione di Johannes Greber corrisponde molto strettamente alla Traduzione del Nuovo Mondo. Mentre da una parte i testimoni di Geova asseriscono che lo spiritismo non dovrebbe mai essere utilizzato come fonte di conoscenza, dall'altra essi fanno uso d'esso a sostegno della loro teologia. La Torre dì Guardia del 15 aprile 1978, a pagina 16, par. 9, faceva la seguente dichiarazione che, in effetti, si ritorce contro essa stessa, alla luce di quanto abbiamo appreso:

«Essendo lo spiritismo condannato da Dio, è ovvio che chi si rivolge allo spiritismo per ottenere conoscenza o aiuto non si rivolge a Dio. Egli sta consultando una fonte contraria a Dio ...».

È una contraddizione straordinaria quella di condannare chiunque abbia a che fare con lo spiritismo ed allo stesso tempo attingere a fonti direttamente connesse con medium spiritici per sostenere le proprie dottrine. Nel tentativo di minimizzare il tutto, il Geovismo mediante il suo «Ministero della Verità» di orwelliana memoria si diede da fare per cancellare le tracce del misfatto. Nel 1986, infatti, pubblicò un nuovo Indice delle Pubblicazioni dal 1930 al 1985. In esso è contenuta l'espressione: «Questo Indice include tutti i precedenti indici».

Ma non è vero. Difatti a pagina 372, sotto l'esponente Greber, Johannes, troviamo un riferimento all'articolo contenuto nella «Domande dai lettori» di La Torre di Guardia (inglese) dei 1° aprile 1983, pag. 31, ed un riferimento a Giovanni 1:1 in La Torre di Guardia del 1° marzo 1963, pag. 138. Le altre sei volte in cui Greber era citato sono state semplicemente cancellate!

Vi è un buon motivo per agire così. Difatti se un testimone di Geova venisse a contatto con una persona al corrente del fatto che La Torre di Guardia ha fatto uso di medium spiritici, e si decidesse a fare delle ricerche, in tutto egli troverebbe soltanto due riferimenti in tale Indice. Quindi, il Testimone ne concluderebbe che gli scrittori della Società hanno usato Greber come fonte solo una volta, poi si sarebbero accorti del loro errore. Tutto ciò apparirebbe del tutto innocente.

Ritorniamo adesso al discorso che abbiamo interrotto prima di occuparci del «caso Greber». Dicevamo che i testimoni di Geova, pur non ammettendolo, scandiscono la loro vita con i ritmi tipici dell'esorcismo. Cos'è, per loro, l'esorcismo? La loro rivista Svegliatevi! dell'8 novembre 1977, a pagina 26, così lo definiva: «L'atto di cacciare o espellere demoni o spiriti maligni da persone, luoghi, o cose che sono, o si crede che siano, posseduti o infestati da loro o che sono soggetti a divenire vittime o strumenti della loro malvagità». Dopo averne accettato la definizione contenuta nella New Catholic Encyclopedia, la rivista passa a suggerire in che modo un testimone di Geova (che non approva gli esorcismi) può liberarsi dalle influenze spirituali malvage. Essa dice, a pagina 28: «Dovrebbe togliere di dosso a sé e dalla propria casa qualsiasi oggetto avente a che fare con la religione demonica».

«Cacciare cose che sono infestate dagli spiriti», come lo definisce il Cattolicesimo, o «Togliere di dosso a sé oggetti aventi a che fare il demonismo», come lo definisce la Torre di Guardia, sono due modi di definire lo stesso procedimento, cioè l'esorcismo. Che poi i testimoni di Geova non facciano uso di formule particolari, codificate in un libro come il «rituale romano», non vuol dire nulla; ciò che conta è la sostanza di ciò che fanno. Cominciamo, pertanto, ad entrare nel mondo dell'occulto nel quale vivono i TdG.

Svegliatevi! dell'8 giugno 1977, pagg. 12-15, conteneva un articolo dal titolo, Sono ornamenti idolatrici? In esso era contenuta la seguente considerazione: «Il cristiano come deve considerare le forme e i disegni che in qualche tempo o in qualche luogo hanno avuto a che fare con la falsa religione? Può sorgere questa domanda quando scegliete la carta da parati per la vostra casa, la fantasia di una cravatta o di un vestito, o quando dovete acquistare oggetti come gemelli per i polsini, un braccialetto o una collana. Può sorgere anche in relazione al disegno di lampade o piatti. Forse vi chiedete: "Questo disegno ha qualcosa a che fare con l'adorazione idolatrica?" Oppure qualche conoscente vi indurrà a riflettere facendovi questa domanda».

Con questa serie di domande il Geovismo sta effettivamente trasmettendo un messaggio ben chiaro a tutti i lettori della rivista che sono disposti ad accettarla come autorità assoluta in campo dottrinale. Essa, in effetti, sta dicendo che ogni qualvolta ci si accinge ad un acquisto, ci si deve porre quelle domande. Sebbene dica, «può sorgere questa domanda», in effetti sta dicendo, «dovete porvi questa domanda». Dopo una lunga disquisizione sulla storia degli oggetti di culto nel passato, aggiunge: «Certo, non si può dire che non abbia alcuna importanza quali ornamenti il cristiano ha in casa sua o sulla sua persona», in altre parole «controlla tutto ciò che tieni in casa o che indossi per vedere se sia in qualche modo collegato con lo spiritismo».

Una volta che il Testimone si sia accertato che un determinato oggetto ha o ha avuto a che fare con lo spiritismo, cosa dovrebbe fare? È sempre la Svegliatevi che fornisce la risposta: «Molti che nei tempi moderni hanno abbandonato l'idolatria [leggi: i Testimoni] hanno distrutto completamente i loro idoli. Anziché darli a qualcun altro, hanno bruciato o strappato immagini di carta e di stoffa a cui prima si inchinavano o rivolgevano preghiere» (edizione del 22 febbraio 1977).

Si noti che il distruggere con il fuoco, bruciando o fondendo l'oggetto «incriminato» è di per sé una forma di esorcismo, poiché ha la peculiare funzione di allontanare il demone dall'oggetto posseduto.

E non sempre, si badi bene, deve trattarsi di oggetti tipicamente «religiosi», come crocefissi, cuoricini, immagini sacre, ecc.; no, La Torre di Guardia del 1-5-1977, trattando il soggetto «C'é pericolo negli oggetti di magia?», estendeva la necessità dì esorcizzare mediante la distruzione anche oggetti apparentemente lontanissimi dal culto religioso come «un quadro, un fazzoletto, una sciarpa» (pag. 267), in quanto tali oggetti potrebbero provenire, in qualità di doni, da «persone che praticano qualche forma di spiritismo o astrologia, che confidano negli amuleti, nelle tavolette ouija, ecc.» (pag. 268).

Un episodio emblematico di come tali oggetti possano esercitare una rovinosa influenza nella vita dei testimoni di Geova, si trova nella Svegliatevi! dell'8 giugno 1965, pagg. 23, 24. In essa è narrato di un oggetto portafortuna, una gondola regalata al ritorno da una vacanza, che cominciò a causare seri disturbi, fino a che «le membra cominciarono ad irrigidirmisi e, infine, la schiena mi si piegò in due e io non potei più camminare». La Testimone in questione non aveva attribuito a quell'oggetto la perniciosa influenza che tanto male le recava, fino a che, un bel giorno, non sì trovò fra le mani l'Annuario del 1964 (inglese) dove, a pagina 229, lesse che la «malattia di una sorella [era] causata da attività demonica in un periodo nel quale ella era in possesso di un "braccialetto magico" con riproduzioni dì ferri di cavallo, ossicini, ecc.

Dopo aver considerato la cosa in preghiera, mio marito tolse la scatola dal ripostiglio nella nostra camera da letto e la bruciò immediatamente. Cominciai a star meglio il giorno dopo... La guarigione fu spontanea e completa. Come sono grata a Geova e alla sua organizzazione per aver fatto scrivere l'esperienza dell'Annuario che ci mise in guardia sul fatto che un 'portafortuna' poteva essere un mezzo di contatto per i demoni».

Ma non solo i portafortuna possono essere un mezzo per subire attacchi demonici. I testimoni di Geova credono che i contatti con gente «incredula», cioè non appartenente alla loro fede religiosa, siano anche i vettori di tali seri disturbi spiritici. La Torre di Guardia del 15 aprile 1964, infatti, narra di «un professante cristiano (che) sposò un'incredula, andando contro 1° Corinti 7:39 e 2° Corinti  6:14, dov'è detto chiaramente che Dio non vuole che il cristiano si aggioghi con un incredulo. Il coniuge incredulo di tale persona aveva uno stretto parente che praticava il demonismo e che gettò un incantesimo sul professante cristiano, con deplorevole danno fisico».

Sì, il potere dei demoni è molto grande, secondo i testimoni di Geova, ed uno dei modi per non caderne vittime è quello di ubbidire pedissequamente all'Organizzazione. La stessa rivista già menzionata, a pagina 153, diceva infatti: «L'ubbidienza a Dio, quindi, è molto importante per resistere agli spiriti malvagi... Ribellandoci ai comandamenti di Geova e agendo con ostinazione, ignoriamo la potenza di Geova e agli occhi di Dio siamo come coloro che usano poteri misteriosi provveduti dai demoni». Ci si rende conto di quanto sia difficile per un testimone di Geova accettare qualunque cosa da chiunque, se è pericoloso chi anche solo confida negli amuleti, cioè una persona che crede nella fortuna e nei portafortuna.

Il fatto è molto più serio di quanto non si possa pensare, poiché la stessa rivista, più avanti, narra di una donna che era periodicamente soggetta ad attacchi di paralisi durante i quali stava sdraiata sul letto rigida e fredda. Gli anziani della sua congregazione «riconobbero che poteva trattarsi di un caso di molestia da parte dei demoni». Dopo un attento interrogatorio, emerse che la donna «aveva lavorato accanto a una tal persona in una fabbrica, lasciando infine il suo lavoro per evitare le continue "predizioni" e gli strani discorsi di questa persona.

Le chiesero se aveva accettato alcun dono dalla donna, ed ella scoprì infine che la spiritista le aveva donato un paio di guanti e un filo di perle. Furono allora cercati e bruciati. Immediatamente la donna guarì del tutto e da allora non ha più avuto un attacco del genere». Qui ci troviamo indubbiamente di fronte ad un atto di esorcismo compiuto mediante il fuoco, anche se non viene riportata alcuna formula particolare.

Ci sono circostanze, tuttavia, in cui l'esorcismo compiuto dai testimoni di Geova fa ricorso a determinate parole aventi valore purificatore, come è riportato nell'esperienza narrata nella Torre di Guardia del 1° marzo 1979 che, a pagina 7, diceva: «Ma ci sentivamo ancora presi in una rete. A nostra insaputa, il problema era causato da lettere, scritte da un amico di mia moglie. Al buio queste lettere le davano la chiara sensazione della presenza di esseri sovrumani i cui occhi la fissavano. Non appena accendevamo la luce, tutte queste manifestazioni cessavano. In genere, bastava pronunciare ad alta voce il nome «Geova».

Non appena invocavamo il nome di Dio, l'influenza demonica spariva, per tornare alcune ore dopo. La cosa continuò finché non distruggemmo le lettere. Una notte, mentre sonnecchiavamo entrambi, mia moglie ebbe l'improvviso presentimento che stessi per ucciderla. E io sentivo veramente una forza irresistibile afferrarmi il braccio per farmi commettere un delitto, contro la mia volontà. Benché resistessi con tutte le mie energie, questa forza mi spingeva incessantemente. Solo pronunciando senza posa il nome di Dio, "Geova" potei trattenermi». Come si vede in questa narrazione, questo tipo di esorcismo fu compiuto con l'invocazione del nome, in maniera simile a quello descritto in La Torre di Guardia dei 15 novembre 1970, pagg. 697,698.

Anche in questo episodio è agevole identificare gli elementi caratteristici dell'esorcismo:

1) l'uso di un strumento simbolo della divinità cui si chiede assistenza, cioè il libro sacro, la Bibbia, brandita a mò di crocefisso o di spada; 2) la preghiera ad alta voce per intimorire il demone e 3) il ricorso al nome della divinità «Geova», avente in questa circostanza valenza di «nomina sacra». (Vedi anche Svegliatevi! dell' 8 agosto 1974, pagg. 3-6, e Svegliatevi! del 22 agosto 1968, pag. 8).

Oltre al nome di Geova, vi è un altro potente strumento di esorcismo cui i testimoni di Geova fanno ricorso, e sono le loro due pubblicazioni quindicinali, La Torre di Guardia e Svegliatevi! Un articoletto della Svegliatevi! del 22 ottobre 1968, pagina 16, si intitolava infatti: «La Torre di Guardia e Svegliatevi aiutano a liberarsi dagli spiriti malvagi». Al posto della croce sono state messe le due riviste, ma gli effetti sono gli stessi!

Fa parte dell'esorcismo tradizionale, quello, per intenderci, che compiono i sacerdoti esorcisti, l'interrogazione del demonio, o comunque un dialogo con lui. Esattamente la stessa cosa viene praticata in alcune circostanze dai Testimoni. La Torre di Guardia del 1° settembre 1987, pag. 9, riferisce infatti questo dialogo di una donna Testimone con il Diavolo: «In seguito li demonio mi minacciò, dicendomi: "Ora basta. è giunta la tua fine". "Ma tu non sei Dio, tu non sei Gesù", gridai. "Nemmeno Dio può fermarmi", rispose il demonio. "Hai i giorni contati"... Fu allora che feci qualcosa che non avevo mai fatto prima. Gridai: 'Geova! Geova!'... Ed il demonio se ne andò».

Naturalmente non vi è nulla di male nell'esorcismo, se praticato con rigore cristiano e secondo i criteri codificati da una lunga tradizione ecclesiastica. D'altra parte i primi esorcisti furono proprio Cristo e gli apostoli. I testimoni di Geova, invece, poiché ritengono l'esorcismo una caratteristica della «falsa religione» e, pertanto, collegato con il demonismo, sono costretti a praticarlo sotto altro nome, ingannando persino se stessi sul reale significato di ciò che fanno in tali circostanze. Anche questo fa parte del loro tipico modo di pensare che consiste nel fare le cose che fanno gli altri, ma nel chiamarle diversamente per far vedere che sono diversi!

Gioacchino Morese e Sergio Pollina



 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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