:: ESPERIENZE > GIUSEPPE La Storia di Giuseppe
Mi chiamo Giuseppe Bilotti, ho 35 anni, sono sposato e lavoro in una delle fabbriche
che la Fiat ha portato da noi in Basilicata. Vivo in un piccolo paese
alle falde di un antico vulcano spento, il Vulture, in provincia di Potenza,
in una di quelle terre poco ricordate, dove la tradizione per il sacro
è ancora forte e che qualcuno ha raccontato nei suoi scritti (Carlo Levi
nel "Cristo si è fermato ad Eboli"), oppure ne ha tratto spunto per le
scenografie di un suo film (Pasolini per "Vangelo secondo Matteo" e Mel
Gibson per il suo "The Passion of the Christ"). Dopo dieci anni di predicazione, dopo un periodo di riflessione iniziato molto tempo prima, ho deciso di mettere alla prova alcune affermazioni della società Watch Tower circa la libertà di coscienza di ognuno di poter esprime liberamente il proprio voto. Dopo essermi recato alle urne e averlo fatto sapere a mia moglie, ho ricevuto la visita del sorvegliante di circoscrizione insieme ad un anziano locale, i quali "hanno preso atto" del mio comportamento e successivamente mi hanno comunicato che non mi potevo più ritenere appartenente alla congregazione dei testimoni di Geova. Una latae sententiae ("scomunica" automatica) molto utilizzata dall'organizzazione e che non prevede nessun tipo di confronto sulle argomentazioni che hanno portato il soggetto a quel comportamento: in pratica te ne sei andato in "silenzio".
In
quel momento ho provato due sentimenti che potrebbero ritenersi contrastanti:
la rabbia e un senso di serenità. La rabbia per essermi reso conto di
aver sacrificato per uomini ingrati, venti anni della mia vita, e la serenità
per la presa di coscienza del momento che stavo vivendo. Quest'ultima
costruttiva e che mi sta portando ad un'evoluzione personale e spirituale,
di cui non credevo nel passato di poterne essere autore.
Devo ammettere che in questo ultimo anno non è stato facile,
più volte sono stato preso dallo sconforto, dalla confusione, dall'amarezza
e dalla solitudine. Oggi più che mai le parole citate sopra acquistano
per me un senso. Sì, non bisogna farsi scoraggiare, non bisogna avere
paura di guardarsi allo specchio e di riprendere la ricerca della Verità.
Questo è un periodo cruciale. Non facciamoci vincere!!! È quello che vogliono,
che noi a coda bassa ritorniamo sotto il loro giogo ingiusto e tirannico,
attraverso l'ostracismo è l'indifferenza dei nostri affetti. Non è affatto
orgoglio ma consapevolezza del valore umano che ognuno porta con sé.
"Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò
da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito
dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare
e mettere in pratica le mie leggi." - Ez. 36,26-27.
Da quando mi sono dissociato dai TdG ho cercato incessantemente il Signore e ho pregato tra le lacrime di darmi un nuovo "cuore" una nuova identità spirituale fatta questa volta non di semplici congetture, ma di sentimenti autentici e spiritualità genuina. Dopo mie personali ricerche e considerazioni sulle dottrine cardine delle religioni del ceppo giudaico-cristiano e dopo alcuni colloqui con dei loro esponenti, tra cui alcuni biblisti, sono giunto alla personale considerazione di studiare il catechismo della chiesa cattolica con un sacerdote di mia conoscenza, con il quale, oltre ad analizzare le dottrine attraverso il catechismo, approfondiamo gli aspetti tipici del culto divino, il tutto imperniato sulla Parola di Dio. Devo ammettere che inizialmente non è stato per me molto facile
studiare il catechismo, poiché anche il "linguaggio" utilizzato poteva
rappresentare un ostacolo al mio progresso spirituale. Ho dovuto spogliarmi
della mia "vecchia personalità" come dice l'apostolo Paolo, ho dovuto
fare di più. spogliarmi del mio vecchio modo di ragionare, solo così sono
riuscito ad "elaborare" queste nuove conoscenze e a farle scendere nel
cuore. Ho chiesto in preghiera a Dio di aiutarmi e di indicarmi la verità, ma se avessi agito in contrasto con le mie preghiere, se avessi a priori rifiutato qualsiasi confronto cosa avrei ottenuto? Oggi mi troverei ancora in cerca di qualcuno che mi "solleticasse gli orecchi" e non in cerca della verità. Sarei ancora in cerca di compassione e non d'amore. Pieno di risentimento e non di speranza. La mia vita familiare, la mia diversità con mia moglie mi fa comprendere quanto è diverso il mio attuale modo di vedere le cose e di viverle da quello che poteva essere solo qualche anno fa. Devo ammettere che sono stato sempre tollerante con chi la pensava religiosamente in maniera diversa da me, forse non ho mai condiviso dentro di me, che tutte le persone non TdG erano sotto il giogo di Satana. E' bello oggi, poter girare per strada senza che inconsciamente considero, chi passa accanto a me, una vittima e rappresentante di un mondo satanico. "La verità vi renderà liberi", liberi mentalmente, liberi da false dottrine e soprattutto false superstizioni. Solo oggi mi rendo conto che, come TdG ero più superstizioso di un napoletano (con tutto il mio rispetto per i miei conterranei campani). Dal mio piccolo, scusandomi della pretesa, vorrei esortarci
a mettere Dio alla prova, circa l'amore che nutre per noi, iniziando con
il cercarlo chiedendo consiglio a coloro che hanno maturato un'esperienza
spirituale diversa. Chiediamo di aiutarci a ristabilire il nostro senso
critico e solo così potremo immaginare senza turbamenti il nostro futuro
e guardare con serenità al nostro presente e soprattutto il passato. Questa è la mia e-mail, per coloro che eventualmente vorranno
contattarmi: gbilotti@basilicatanet.it. Vostro fratello in Cristo
Aggiornamento Quattro anni dopo avermi inviato questa sua testimonianza, Giuseppe Bilotti mi ha inviato la seguente e-mail: Da: gbilotti@basilicatanet.it Buonasera Achille, ti allego la parte finale della mia
esperienza da pubblicare. Inseriscila come meglio credi. ------------------------------------------- Nel percorso spirituale e catechistico è intervenuto anche in alcune situazioni un biblista a sostegno di una traduzione autentica della Chiesa. Il 2 ottobre presso la chiesa che da qualche tempo frequentavo con regolarità, attraverso il rito di accoglienza, il vescovo del luogo mi ha riammesso dopo la professione di fede nuovamente alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Oggi mi occupo attivamente della formazione liturgica dei lettori nonché faccio parte del consiglio pastorale parrocchiale in qualità di segretario. Posso dire con certezza che essere uscito dai testimoni di Geova dalla finestra mi fatto tornare dal portone d'ingresso nella mia Chiesa di appartenenza. Attualmente rientra nel mio programma la realizzazione nella diocesi del Gruppo di Ricerca Intercoculturale sulle religioni. Resto a disposizione. |
Commenta questa pagina: