:: ESPERIENZE > LETTERA APERTA
Lettera aperta a tutti i testimoni di Geova
Testimonianza inviata da Maurizio (Tubal Cain) nel forum infotdgeova Negli ultimi otto anni della
mia vita mi sono trovato per due volte in circostanze particolari. Probabilmente si dà troppa enfasi
a ciò che non si deve fare con gli ex e molto poca a ciò che si può e
deve fare. Arrivai alle 21, Giuseppe (Beppi)
era sotto i ferri già da tre ore, il chirurgo che l’operava uscì dalla
sala operatoria solo alle 7.30 della mattina successiva. IO LO SO CHE LA TORRE DI GUARDIA NON RICHIEDE QUESTO VUOTO DI CUORE … ALCUNI DI VOI … NO! Rimasi attonito e stupefatto
di fronte a tanta ignoranza. PAUSA Ciao a tutti ![]()
Un uomo
scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo
spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo
morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada
e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita,
giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano,
che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione.
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino;
poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda
e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari
e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che
spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi
tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei
briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui».
Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso». (Luca 10:30-37,
CEI).
(*) N.d.r.: Nella Torre di Guardia del 15/1/1975 vennero date delle indicazioni ai TdG relative al modo di comportarsi nel caso qualche disassociato si trovasse nel bisogno. Si noti però quale esempio venne evidenziato: Gli anziani della congregazione, nonché i suoi singoli componenti, perciò, dovrebbero badare di non sviluppare un'attitudine che si avvicini a quella fomentata da alcuni scrittori rabbinici giudei verso i Gentili considerandoli veri e propri nemici. È giusto odiare il male commesso dal disassociato, ma non è giusto odiare la persona né è giusto trattarla in modo disumano ... Supponete, dunque, che un componente di una congregazione cristiana in barca su un lago veda capovolgersi un'altra barca su cui c'è un disassociato, così che il disassociato finisca in acqua e lotti per stare a galla. Può il cristiano ignorare che si trova in pericolo, allontanarsi remando e sentirsi libero dalla colpa dinanzi a Dio, dato che la persona in pericolo d'annegare era disassociata, considerata come "un uomo delle nazioni"? No di certo. Sarebbe crudele e disumano. Non possiamo immaginare che Cristo Gesù agisse così; né alcun altro Giudeo del primo secolo che avesse una veduta equilibrata avrebbe reagito in tal modo verso un Gentile o un esattore di tasse in tale situazione. (pag.51) Si parla quindi di una situazione davvero estrema e anche in un caso del genere la Torre di Guardia ha dovuto ricordare ai propri seguaci che è doveroso soccorrere il disassociato che si trovasse in tali drammatiche circostanze. Il fatto che la Società lo abbia dovuto rammentare indica che per alcuni TdG nemmeno in casi così estremi sarebbe stato lecito aiutare un ex membro! E si sta parlando di situazioni gravissime, nelle quali ogni persona dotata di un minimo buon senso agirebbe umanamente e altruisticamente, senza che qualche rivista glielo debba ricordare! La stessa rivista del 1975 menzionava poi una situazione meno estrema: Ma considerate una situazione meno estrema. Che dire se una donna disassociata assistesse a un'adunanza della congregazione e lasciando la sala si accorgesse che la sua auto parcheggiata lì vicino ha una gomma a terra? Dovrebbero gli uomini che compongono la congregazione, vedendo la sua situazione, rifiutarsi di aiutarla, forse lasciando che se ne occupi una persona del mondo? Anche questo sarebbe inutilmente scortese e disumano. Tuttavia, sono sorte situazioni proprio come questa, forse in tutta buona coscienza, eppure dovute a mancanza di una veduta equilibrata. Alcuni TdG avrebbero evitato anche di prestare questo genere di aiuto e la Torre di Guardia ha dovuto ricordare che questo non sarebbe un comportamento né equilibrato né umano. Si noti comunque che la persona disassociata menzionata nell'esempio si trovava sulla via del "pentimento", stava facendo cioè i passi per ritornare nelle congregazione. È importante sottolineare questo particolare perché i TdG hanno una mentalità piuttosto legalistica e seguono scrupolosamente le indicazioni che vengono date dalla Società. Leggendo tale rivista i TdG comprendono che si deve prestare aiuto ai disassociati solo in situazioni davvero estreme, oppure se i disassociati stanno frequentando le adunanze perché vogliono ritornare ad essere TdG. Nella stessa rivista viene menzionato un altro particolare di cui la maggioranza dei TdG non è a conoscenza, e cioè che è lecito salutare un disassociato. Ecco come la cosa viene spiegata Ministero del Regno del 12/74, p. 4 (il grassetto è mio): Come indica La Torre di Guardia del 15 gennaio 1975, al paragrafo 22 dell’articolo "La misericordia divina indica la via del ritorno a quelli che hanno sbagliato", il cristiano può salutare un disassociato che non è fra quelli descritti in II Giovanni 9-11, ma non andrebbe certo oltre una parola di saluto. La Torre di Guardia del 15 gennaio 1975, al paragrafo 24 dell’articolo "Manteniamo una veduta equilibrata verso i disassociati", suggeriva che se non si tratta di parentele carnali, è meglio lasciare che siano gli anziani a fare ulteriori conversazioni o rivolgere esortazioni. Il fatto che praticamente nessun TdG sia a conoscenza di questo particolare - che non è più stato ribadito in nessuna pubblicazione negli anni seguenti il 1975 - può essere una dimostrazione che il Corpo Direttivo ha modificato (tacitamente) anche questo intendimento. |
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