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Le riunioni dei primi cristiani

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Le riunioni dei primi cristiani

Cosa ci dicono le testimonianze dei primi scrittori cristiani
sul modo in cui i discepoli del Signore tenevano le loro riunioni?

«Una delle più antiche professioni extrabibliche della fede cristiana si trova in un libro di 16 brevi capitoli, la Didachè, o Dottrina dei dodici apostoli. Alcuni storici la datano attorno al 100 E.V. o a qualche anno prima» - La Torre di Guardia del 1/2/1992, p.19.


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Il giorno del Signore, riunitevi; spezzate il pane e rendete grazie: però dopo aver confessato i vostri peccati, affinché il vostro sacrificio sia puro. Chiunque ha qualche dissenso con il suo vicino, non si unisca a voi, prima che essi non si siano riconciliati, altrimenti il vostro sacrificio sarebbe profanato. Infatti di questo sacrificio il Signore ha detto: In ogni luogo e in ogni tempo mi viene offerto un sacrificio puro, perché io sono un grande re - dice il Signore - e il mio nome è ammirabile tra le genti (Ml 1,11.14).  

Riguardo poi all'eucaristia farete il ringraziamento in questo modo. Anzitutto sopra il calice: «Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la santa vite di Davide tuo servo [secondo alcuni significa Gesù, secondo altri la Chiesa, e secondo altri, ancora, il vino consacrato], che ci hai fatto svelare da Gesù Cristo tuo servo. A te sia gloria nei secoli. Amen». Poi sopra il pane spezzato: «Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la vita e per la conoscenza che ci hai fatto svelare da Gesù Cristo tuo servo.

A te sia gloria nei secoli. Amen. / Come questo pane spezzato era sparso sui colli e raccolto è diventato una cosa sola, così si raccolga la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo regno: perché tua è la gloria e la potenza per mezzo di Gesù Cristo nei secoli. Amen».  Nessuno mangi o beva della vostra eucaristia, se non i soli battezzati nel nome del Signore, poiché egli ha detto: Non date le cose sacre ai cani (Mt 7,6). Dopo esservi saziati ringraziate così: «Ti ringraziamo, o Padre santo, per il tuo santo nome, che hai fatto abitare nei nostri cuori, e per la sapienza, la fede, l'immortalità che ci hai fatto svelare da Gesù Cristo tuo servo.

A te sia gloria nei secoli. Amen. / Tu, Signore onnipotente, hai creato tutte le cose a gloria del tuo nome e hai dato ai figli degli uomini cibo e bevanda perché ti lodino; ma a noi hai fatto la grazia di un cibo e di una bevanda spirituale e della vita eterna per opera di Gesù il servo tuo. / Anzitutto ti ringraziamo perché sei potente. A te sia gloria nei secoli. Amen. / Ricordati, o Signore, della tua Chiesa, liberala da tutti i mali, rendila perfetta nel tuo amore, riuniscila dai quattro venti santificata, nel tuo regno che per lei hai preparato. Perché tuo è il potere e la gloria nei secoli. Amen. /

Venga la grazia e passi questo mondo! Osanna al Dio di Davide! Chi è santo si avvicini, chi non lo è si converta. Maranathà [espressione aramaica che significa: Il Signore nostro viene, oppure: Il Signore nostro è venuto]».  Didachè, 14.9-10. Cliccare qui per visualizzare il testo completo.

Questi cristiani, contemporanei dell'apostolo Giovanni, si radunavano insieme ogni domenica ("giorno del Signore") per celebrare l'«eucaristia».

Un altro scrittore cristiano è Giustino Martire. Nella sua Prima Apologia, (LXV-LXVII), composta verso l'anno 150, si legge:

Noi allora, dopo aver così lavato [= battezzato] chi è divenuto credente e ha aderito, lo conduciamo presso quelli che chiamiamo fratelli, dove essi si trovano radunati, per pregare insieme fervidamente, sia per noi stessi, sia per l'illuminato [= battezzato], sia per tutti gli altri, dovunque si trovino, affinché, appresa la verità, meritiamo di essere nei fatti buoni cittadini e fedeli custodi dei precetti, e di conseguire la salvezza eterna. Finite le preghiere, ci salutiamo l'un l'altro con un bacio.

Poi al preposto dei fratelli vengono portati un pane e una coppa d'acqua e di vino temperato; egli li prende ed innalza lode e gloria al Padre dell'universo nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento di grazie per essere stati fatti degni da Lui di questi doni. Quando egli ha terminato le preghiere ed il rendimento di grazie, tutto il popolo presente acclama: «amen». La parola «Amen» in lingua ebraica significa «sia». Dopo che il preposto ha fatto il rendimento di grazie e tutto il popolo ha acclamato, quelli che noi chiamiamo diaconi distribuiscono a ciascuno dei presenti il pane, il vino e l'acqua consacrati  e ne portano agli assenti.

Questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno e lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato. Infatti noi li prendiamo non come pane comune e bevanda comune; ma come Gesù Cristo, il nostro Salvatore incarnatosi, per la parola di Dio, prese carne e sangue per la nostra salvezza, così abbiamo appreso che anche quel nutrimento, consacrato con la preghiera che contiene la parola di Lui stesso e di cui si nutrono il nostro sangue e la nostra carne per trasformazione, è carne e sangue di quel Gesù incarnato. Infatti gli Apostoli, nelle loro memorie chiamate vangeli, tramandarono che fu loro lasciato questo comando da Gesù, il quale prese il pane e rese grazie dicendo «Fate questo in memoria di me, questo è il mio corpo».

E parimenti, preso il calice e rese grazie disse: «Questo è il mio sangue»; e ne distribuì soltanto a loro. I malvagi demoni per imitazione, dissero che tutto ciò avveniva anche nei misteri di Mitra. Infatti voi già sapete, o potete apprendere, come nei riti di iniziazione si introducano un pane ed una coppa d'acqua, mentre si pronunciano alcune formule. Da allora noi ci ricordiamo a vicenda questo fatto.

E quelli che posseggono aiutano tutti i bisognosi e siamo sempre uniti gli uni con gli altri. Per tutti i beni che riceviamo ringraziamo il creatore dell'universo per il Suo Figlio e lo Spirito Santo. E nel giorno chiamato «del Sole» ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne, e si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti, finché il tempo consente. Poi, quando il lettore ha terminato, il preposto con un discorso ci ammonisce ed esorta ad imitare questi buoni esempi. Poi tutti insieme ci alziamo in piedi ed innalziamo preghiere; e, come abbiamo detto, terminata la preghiera, vengono portati pane, vino ed acqua, ed il preposto, nello stesso modo, secondo le sue capacità, innalza preghiere e rendimenti di grazie, ed il popolo acclama dicendo: «Amen».

Si fa quindi la spartizione e la distribuzione a ciascuno degli alimenti consacrati, ed attraverso i diaconi se ne manda agli assenti. I facoltosi, e quelli che lo desiderano, danno liberamente ciascuno quello che vuole, e ciò che si raccoglie viene depositato presso il preposto. Questi soccorre gli orfani, le vedove, e chi è indigente per malattia o per qualche altra causa, e i carcerati e gli stranieri che si trovano presso di noi: insomma, si prende cura di chiunque sia nel bisogno.

Ci raccogliamo tutti insieme nel giorno del Sole, poiché questo è il primo giorno nel quale Dio, trasformate le tenebre e la materia, creò il mondo; sempre in questo giorno Gesù Cristo, il nostro Salvatore, risuscitò dai morti. Infatti Lo crocifissero la vigilia del giorno di Saturno, ed il giorno dopo quello di Saturno, che è il giorno del Sole, apparve ai suoi Apostoli e discepoli, ed insegnò proprio queste dottrine che abbiamo presentato anche a voi perché le esaminiate.

[Nota: in inglese i due ultimi giorni della settimana conservano la denominazione derivata dalla cultura ellenistica: Saturday = giorno di Saturno = Sabato; Sunday = giorno del Sole = Domenica]

Anche Giustino parla quindi di riunioni che si tenevano ogni domenica; e nel corso di queste riunioni si celebrava l'«eucaristia» e si distribuivano ai fedeli il pane e il vino, come fece Gesù nell'Ultima Cena.

I testimoni di Geova sostengono che le loro adunanze ricalcano fedelmente  il modello apostolico e quello dei cristiani delle origini. Ecco cosa scrivono a tal proposito:

Il popolo di Dio è sempre stato felice di radunarsi per l’adorazione, oggi come nel I secolo. Antichi scrittori e teologi, come Luciano, Clemente Alessandrino, Giustino Martire e Tertulliano concordano tutti nel dire che i cristiani avevano luoghi specifici in cui si radunavano regolarmente per adorare. La Bibbia indica la stessa cosa, accennando più volte ad adunanze tenute regolarmente da gruppi di cristiani. ...

Cosa facevano i cristiani del I secolo quando si riunivano? La Bibbia descrive alcune delle loro adunanze e mostra che l’insegnamento vi aveva una parte importante. ... Oggi i testimoni di Geova seguono il modello apostolico". (La Torre di Guardia del 15 giugno 1993, pagine 28, 29).

Parlando della Commemorazione o Cena del Signore, La Torre di Guardia del 15 marzo 1994, p.4, aggiunge:

Molte chiese asseriscono di celebrarla in concomitanza con tutte le loro altre feste, ma la maggior parte la commemora in modo diverso da quello comandato da Gesù. Forse la differenza più notevole riguarda la frequenza con cui viene celebrata.

Alcune chiese la celebrano mensilmente, altre settimanalmente, altre ancora addirittura quotidianamente. È questo ciò che intendeva dire Gesù quando dichiarò: "Continuate a far questo in ricordo di me"? La versione della CEI dice: "Fate questo in memoria di me". (1 Corinti 11:24, 25) Con che frequenza si osserva una commemorazione o un anniversario? Di solito una volta l’anno ... La Pasqua era una celebrazione annuale. Altrettanto dicasi della Commemorazione.

I Testimoni celebrano quindi la Commemorazione, con il passaggio del pane e del vino, ritenuti simboli del sangue e del corpo di Cristo, solo una volta all'anno. La giustificazione addotta per quest'unica celebrazione annuale non è convincente. Si possono, infatti, commemorare degli avvenimenti anche più spesso di una volta all'anno. Il fatto che "di solito" certi eventi si ricordino annualmente non costituisce una ragione valida per applicare tale "regola" ad ogni evento.

È evidente che le cinque adunanze settimanali dei Testimoni di Geova non ricalcano fedelmente il modello del cristianesimo delle origini; e nemmeno la loro celebrazione annuale della Cena del Signore corrisponde a tale modello. Alcuni TdG, probabilmente, diranno che la Didachè non è la Scrittura e che quelle che vi sono descritte sono riunioni di persone che si erano già allontanate dal puro insegnamento cristiano (secondo gli insegnamenti del gruppo, infatti, dopo la morte degli apostoli sarebbe subentrata una generale apostasia dal cristianesimo). Anche se si accettasse questa loro veduta, si deve notare che la Didachè fu scritta quando l'apostolo Giovanni era ancora in vita o a pochissimi anni dalla sua morte.

Si noti inoltre che tale scritto viene definito dalla stessa Torre di Guardia "una delle più antiche professioni extrabibliche della fede cristiana". Nel brano riportato sopra si parla della vita dei cristiani pressoché contemporanei degli apostoli ed ogni suo dettaglio trova un preciso riscontro nella Scrittura. Si menziona l'«eucaristia» (termine che significa "rendimento di grazie", da Matteo 26:26, "dopo aver reso le grazie"), senza che però venga espressa alcuna interpretazione sul significato del pane e del vino.

Si tratta quindi di una testimonianza autorevolissima che dimostra come i cristiani, alla fine del primo secolo, si riunivano fraternamente, ogni domenica, seguendo il modello apostolico: "Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere" (Atti 2:42; 20:7). Anche il successivo scritto di Giustino (del 150 d.C.) è sostanzialmente identico nel descrivere la celebrazione dell'eucaristia da parte dei primi cristiani.


Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova
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02/04/2021
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