I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
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Etica e società

Articolo pubblicato il 23 novembre 2001 sul Quotidiano Nazionale
IL FATTO / Estromessi dall'Onu

I Testimoni di Geova via dal Palazzo di Vetro

di Chiara Bini

FIRENZE - I Testimoni di Geova sono stati dissociati dall'Onu. Ne facevano parte dal '91 come Ong, organizzazione non governativa. Ma dal 9 ottobre scorso una lettera a firma di Paul Hoeffel, capo della sezione dell'Ong del dipartimento di informazione pubblica delle Nazioni Unite, dichiara di aver preso la decisione di escludere dalla lista delle Ong la Watch Tower Bible and Tract Society di New York, ovvero la Torre di Guardia, casa madre americana dei Testimoni di Geova.

L'origine


Lo ha fatto accettando una loro stessa richiesta piombata sul tavolo del dirigente del Palazzo di Vetro due giorni dopo la pubblicazione di un articolo sul The Guardian, noto quotidiano britannico. Una bomba, che ha disorientato e messo in agitazione migliaia di fedeli a Geova in tutto il mondo, i loro responsabili e l'Onu, che avrebbe dovuto aprire un'inchiesta su questa 'singolare' adesione. Perché così singolare? Perché da sempre la congregazione «considera - scrive il giornalista Stephen Bates - l'Onu la bestia scarlatta (il demonio, ndr) e l'impero mondiale politico di Satana.

Alcuni membri del gruppo hanno accusato gli anziani del corpo direttivo di ipocrisia per aver segretamente accettato di associarsi con un'organizzazione che essi continuamente denunciano in termini apocalittici». E poi continua: «I Testimoni delusi credono che tale fatto, che non è stato reso noto ai seguaci dell'organizzazione, abbia avuto lo scopo di dare maggiore rispettabilità al culto agli occhi dei governi più diffidenti, come quello francese, che ha finora rifiutato di riconoscerli».

Era inevitabile che le parole di Bates suscitassero clamore. L'organizzazione gerarchica di New York ha prevenuto l'inevitabile inchiesta da parte dell'Onu chiedendole subito di dissociarla. Ma a quel punto il bubbone era scoppiato. «Mi chiedo - ha dichiarato un portavoce dell'Onu - per quale motivo l'organizzazione mondiale abbia pensato che i Testimoni fossero idonei a legarsi all'Onu come Ong, data la veemenza delle loro denunce contro le Nazioni Unite». Non solo.

Le punizioni


«E' risaputo che sin dagli inizi degli anni '40 i Testimoni di Geova hanno attivato procedure punitive nei confronti di chiunque scegliesse di prestare servizio civile, applicando l'ostracismo e in Italia, fino a pochi anni fa, i giovani di leva erano 'costretti' ad andare in carcere pur di non compromettersi con l'espressione politica di Satana mentre la loro casa madre ne era serenamente associata». Ad affermarlo è Sergio Pollina di Siracusa, esperto e studioso di movimenti religiosi alternativi.

In merito a questo aspetto Isolda Oca, funzionaria dell'ufficio Ong, a suo tempo ha dichiarato: «Con una documentazione dettagliata di tali comportamenti, le Nazioni Unite inizierebbero subito una procedura di dissociazione». Ma allora perché diventare Ong e rinnovare ogni anno per dieci anni l'adesione? Denaro e fondi dalle Nazioni Unite, secondo Oleg Dzioubinski, altro funzionario del Palazzo di Vetro, la Torre di Guardia non ne avrebbe mai avuti. Però un articolo comparso il 17 giugno del '99 su "The Observer" inseriva la filiale indiana di Maharashtra proprio fra le Ong che avevano ricevuto contributi Onu.

«Al di là del fatto che l'attività umanitaria non rientra nei programmi dei Testimoni i quali considerano utile solo la predicazione e il proselitismo - sottolinea Pollina - lo status di Ong in realtà ha innanzitutto permesso di ricevere un riconoscimento ufficiale in molti paesi stranieri dove prima i Testimoni di Geova erano guardati con sospetto, vedi i Paesi dell'Est. E poi, questa nuova condizione, ha consentito di fare proselitismo in vaste aree, specialmente nel sud del mondo, sotto la copertura dell'Onu: in Zaire, per esempio, i Testimoni si sono spesso serviti degli aerei dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati».


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La traduzione di questa pagina:


 
   
       
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Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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