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Il punto di vista biblico


L'articolo che segue - come quello su "gatti e cristiani" (link) - è del tutto immaginario ed ha un intento umoristico. Il suo contenuto è però molto simile nello stile agli articoli che vengono realmente pubblicati dalla Whatchtower.

Qual è il punto di vista biblico... sulla Nutella?




Milioni di persone in tutto il mondo la conoscono e l’apprezzano. Alcuni la spalmano sul pane. Altri la mangiano direttamente dal barattolo. Robert Delois la definisce: “Il moderno nettare degli dei”. Probabilmente avete già capito di cosa stiamo parlando: della Nutella!

Molte persone sole o i bambini potrebbero non trovare nulla di male nel consumare la Nutella. Un cristiano equilibrato tuttavia, per vivere nel “sentiero della giustizia” dovrebbe chiedersi in primo luogo qual è il punto di vista del nostro Creatore (confronta Proverbi 12:28).

Innanzitutto, è opportuno ricordare che nessuno dei personaggi biblici fedeli a Dio usò mai la Nutella. È vero che nella bibbia il termine Nutella non compare mai, ma è evidente che per le sue caratteristiche essa sarebbe comparsa con più facilità nella mensa dei re pagani crudeli e viziosi quali Nabucodonosor o i Faraoni d’Egitto, piuttosto che negli spartani pasti di uomini fedeli quali Giobbe, Abramo e l’apostolo Paolo.


Cacao
(Theobroma cacao)

Consideriamo la storia della Nutella: il suo principale ingrediente è, come tutti sappiamo, il cacao. Forse non tutti sanno invece che i primi a coltivare il cacao furono i Maya e furono loro a portarlo con sé quando emigrarono nello Yucatán. Alla famiglia reale azteca piaceva molto la bevanda amara preparata mescolando semi di cacao macinati con mais fermentato o vino e servita poi in tazze d’oro. Cioccolato è un termine onomatopeico e deriva dalla parola atzeca xocolatl dove atle significa acqua e xoc sta per il rumore che la bevanda fa quando viene sbattuta nel recipiente in cui si prepara.

Gli atzechi facevano risalire l'origine del cacao a Quetzalcóatl - il dio serpente piumato - il quale, come narra la leggenda, offrì loro questa pianta per alleviare le loro fatiche e rallegrare il loro riposo. I frutti del cacao erano così preziosi che venivano usati come moneta e si poteva comprare un coniglio con 10 chicchi e una cortigiana con 12. Si racconta che l'imperatore Montezuma per aumentare il suo vigore sessuale si facesse servire tutti i giorni non meno di 50 coppe di schiumoso xocolatl.


Sacrificio umano azteco

Non ci sorprende che il cacao fosse così popolare presso una popolazione avvezza a compiere aberranti sacrifici umani in nome delle loro divinità!

Fu il conquistatore spagnolo Hernán Cortés (noto per le barbare persecuzioni a danno degli indigeni americani) a introdurre in Europa il cacao. Da allora il cacao è entrato di prepotenza nell’alimentazione e nella vita della società occidentale. E insieme ad esso, si è messa in moto la grande macchina commerciale e consumistica che ha portato col tempo alla diffusione della Nutella in tutto il mondo.

Secondo stime del Washington Daily Indipendent News, questo prodotto genera un giro di affari annuo che si attesta intorno ai 100 milioni di dollari. Così, mentre milioni di uomini, donne e bambini in tutto il mondo muoiono letteralmente di fame, altri milioni di persone usano il sistema commerciale di Satana,votato alla distruzione, per soddisfare un loro piacere personale. (Rivelazione 18:15).

Pare che la Nutella abbia inoltre diversi aspetti collaterali: essendo ricca di grassi saturi per esempio, essa contribuisce alla principale causa di mortalità dei paesi ricchi, ovvero il colesterolo. Oltre a ciò, è provata la relazione tra la Nutella ed alcune aberranti malattie della pelle, quali l’acne, i punti neri e le pustole. Che contrasto tra gli effetti della Nutella e la raccomandazione dell’apostolo Paolo: “Quindi vi supplico per le compassioni di Dio, fratelli, di presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, sacro servizio con la vostra facoltà di ragionare”. (Romani 12:1).

Presentereste mai un corpo malato e danneggiato dalla Nutella quale “sacrificio vivente” per il vostro Dio? Non sia mai! Vorremo piuttosto seguire l’esortazione dell’apostolo ispirato: “Divenite anche voi santi in tutta la vostra condotta, perché è scritto: ‘Dovete esser santi, perché io sono santo’”. (I Pietro 1:15, 16).

Una “droga dolce”?


Gli effetti stimolanti, antidepressivi e afrodisiaci del cioccolato vengono celebrati da centinaia di anni.

Secondo quanto riferisce il giornale francese Le Monde, ricerche recenti sembrano confermare che il cioccolato influisce veramente “sul binomio ansia/serenità e sul comportamento sessuale”. Gli scienziati hanno scoperto nel cioccolato una sostanza che presenta delle somiglianze con le anfetamine e un’altra con “un marcato profilo antidepressivo”.

Una nuova ricerca ha pure rivelato la presenza di un neurotrasmettitore detto anandamide che “acuisce le sensazioni e genera euforia” come la canapa indiana. Questo fatto, oltre alla tossicità minima del cioccolato, ha portato il giornale a concludere: “Poiché stimola le attività fisiche e intellettuali, fornisce energia e genera un senso di euforia e benessere praticamente senza effetti collaterali e dando una dipendenza minima, il cioccolato si propone come una droga dolce quasi ideale”. (Svegliatevi! 8/7/1996, p. 29).

Che dire poi del fatto che la Nutella è uno dei simboli della trasgressione alimentare? Uno studio dei professori Michael Lebowitz e Donald Klein dimostra che la Nutella contiene feniletilamina, la stessa sostanza chimica che il cervello produce quando gli esseri umani provano attrazione sessuale. Non sarebbe opportuno che il cristiano stesse sempre desto e vigile per evitare tutto ciò che potrebbe indurlo a commettere immoralità sessuale?

Infine, ricordiamoci che nel tempo della fine è necessario rimanere concentrati sul “premio” che Dio promette, invece che rischiare di commettere idolatria verso un alimento assuefante come la Nutella. (Matteo 6:21; Ebrei 12:1-3; Matteo 24:13).

Ugo, un giovane pioniere di undici anni ha confermato: “Sono grato a Dio per avermi liberato dall’idolatria verso la Nutella. Essa mi impediva di essere concentrato sulla vita eterna e mi riempiva di brufoli prima di andare in servizio. Ora la mia opera è molto più soddisfacente e gratificante!”.

Si, come Ugo, manteniamoci desti, puri e separati dal mondo, ora che più di altre volte vediamo avvicinarsi la fine! (1 Giov. 2:16, 17).

Questo messaggio è stato inviato nel forum Infotdgeova nel mese di novembre 2006: link



 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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