I Testimoni di Geova -
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Le dottrine


Citazioni tradite


Nel tentativo di trovare qualche fonte che avvalori la sua erronea cronologia  la Società Torre di Guardia ha travisato completamente il pensiero di alcuni studiosi.
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Questo materiale è stato tratto dal libro "I Tempi dei Gentili", di C. Olof Jonsson, pp. 220-224 (qui la recensione).

Premessa


Nella Appendice del Libro Venga il tuo regno, pp 186, 187, la Società Torre di Guardia cita alcune [1] delle principali fonti che sostengono la data del 586/7:

«Canone di Tolomeo: Tolomeo Claudio fu un astronomo greco che visse nel secondo secolo E.V. Il suo Canone, o elenco di re, aveva relazione con un'opera di astronomia che egli aveva scritto. La maggioranza degli storici moderni accettano le informazioni di Tolomeo intorno ai re neobabilonesi e alla durata dei loro regni (benché Tolomeo ometta in effetti il regno di Labashi-Marduk). Evidentemente Tolomeo basò le sue informazioni storiche su fonti che risalivano al periodo dei Seleucidi, che cominciò più di 250 anni dopo che Ciro aveva catturato Babilonia. Non sorprende dunque che le cifre di Tolomeo concordino con quelle di Beroso, un sacerdote babilonese del periodo seleucide.

Stele di Harran di Nabonedo (NABON H 1, B): Questa stele (o pilastro con un'iscrizione) contemporanea fu scoperta nel 1956. Menziona i regni dei re neobabilonesi Nabucodonosor, Evil-Merodac, Neriglissar. Le cifre date per questi tre concordano con quelle del Canone di Tolomeo.

VAT 4956: Questa è una tavoletta cuneiforme che provvede informazioni astronomiche databili al 568 a.E.V. Dice che le osservazioni furono fatte nel 37° anno di Nabucodonosor. Questo corrisponderebbe alla cronologia che pone il suo 18° anno di regno nel 587/6 a.E.V. Tuttavia, si ammette che questa tavoletta è una copia fatta nel terzo secolo a.E.V. Quindi è possibile che le sue informazioni storiche siano semplicemente quelle accettate nel periodo seleucide.

Tavolette commerciali: Si sono trovate migliaia di tavolette cuneiformi neobabilonesi contemporanee che riportano semplici trattative d'affari, recanti l'anno del re babilonese quando avvenne la trattativa. Si sono trovate tavolette di questa sorta per tutti gli anni di regno dei re neobabilonesi conosciuti nell'accettata cronologia del periodo».

Dopo aver elencato queste fonti, concordi nel provare che Gerusalemme cadde nel 587/6 a.C., la Società cerca di insinuare dei dubbi sulla loro validità:

«Da un punto di vista secolare, tali criteri possono dare l'idea che sostengano la cronologia neobabilonese con il 18° anno di Nabucodonosor (e la distruzione di Gerusalemme) nel 587/6 a.E.V. Ciò nonostante, nessuno storico può negare la possibilità che la presente immagine della storia babilonese sia ingannevole o errata. Per esempio, è noto che antichi sacerdoti e re a volte alterarono le registrazioni per i loro propri scopi».

Questo è un chiaro tentativo di falsare i fatti. È vero, infatti, che gli scribi antichi alcune volte distorsero la storia per esaltare il loro re o la loro nazione, ma gli studiosi sono concordi nel dichiarare che simili distorsioni si incontrano solo nelle iscrizioni regie e in altri documenti assiri.

Gli studiosi affermano che gli scribi neo-babilonesi non trattarono la storia in questo modo. Un'autorità nel campo, A.K. Grayson, un notissimo esperto in fatto di testi babilonesi, dice testualmente: «Diversamente dagli scribi assiri, quelli babilonesi non ebbero remore a menzionare le sconfitte babilonesi né tentarono di tramutarle in vittorie». Poi, parlando delle cronache neo babilonesi (quelle che secondo la WTS sarebbero state alterate), questo studioso aggiunge: «Le cronache contengono una relazione ragionevolmente attendibile e aderente alla realtà di eventi importanti del periodo del quale si interessano ... entro i limiti dei loro interessi, i redattori sono abbastanza attendibili ed imparziali». A proposito delle iscrizioni regie babilonesi (come la stele di Nabonedo), Grayson osserva: «Le iscrizioni regie babilonesi sono in primo luogo relazioni di attività edilizia e nell'insieme appaiono attendibili»[2].

La distorsione della storia ad opera degli scribi è quindi qualcosa che riguarda l'annalistica assira, non quella babilonese. Su questo fatto però l''Appendice" del libro Venga il tuo Regno tace.
Nell'Appendice si legge ancora:

«Oppure, anche se la testimonianza scoperta è accurata, potrebbe essere interpretata male da studiosi moderni o essere incompleta così che materiale non ancora scoperto potrebbe alterare drasticamente la cronologia del periodo».

La Società è consapevole che tutte le testimonianze venute alla luce dalla metà del 19° secolo fino ad oggi sono unanimi nell'indicare la data del 587 a.C. per la caduta di Gerusalemme. Non vi è la più piccola indicazione, tra le migliaia e migliaia di documenti ritrovati, che possa essere usata a sostegno della data del 607. Seguendo la 'logica' della Società, se si deve mettere in dubbio la data del 587 nell'attesa che vengano alla luce altre evidenze - che non sono in realtà assolutamente necessarie - allora non si può più accettare nessuna data storica. Si noti che la Società riconosce la data del 539 a.C., definendola addirittura una "data assoluta". Tuttavia vi sono maggiori documentazioni a sostegno del 587 che del 539!

Eppure il 539 viene addirittura assunto dalla Watch Tower come fondamento di tutta la sua cronologia biblica! Respingere una data attestata al di la di ogni dubbio dagli storici solo perché contrasta con le proprie dottrine/interpretazioni e poi accettarne un'altra, meno sicura, stabilita dagli stessi storici è indice di una manifesta incoerenza e anche un chiaro esempio di disonestà intellettuale.

A questo punto dell'Appendice la Società cita il pensiero di uno studioso:


Comprendendo evidentemente tali fatti, il prof. Edward F. Campbell, Iunior, rese nota una tabella, che includeva la cronologia neobabilonese, con l'avvertimento: "Non occorre dire che questi elenchi sono provvisori. Più si studiano gli intricati problemi cronologici dell'antico Vicino Oriente, meno si è inclini a pensare ad alcuna presentazione come finale. Per questa ragione, il termine circa si potrebbe usare anche più largamente di quanto non lo sia stato". - The Bible and the Ancient Near East (ediz. del 1965), pag. 281».

Questa citazione è tratta da uno scritto di E.F. Campbell jr pubblicato per la prima volta in The Bible end the Ancient Near Est (La Bibbia e l'Antico e Vicino Oriente; siglato BANE, in seguito), di G. Wright pubblicato a Londra nel 1961 da Routledge e Kegan Paul.

Riporto le seguenti osservazioni tratte dal libro I Tempi dei Gentili (pp. 220-221):

«La Società Torre di Guardia non ha detto comunque che la tabella che figura in questo libro, a cui essa fa riferimento, riguarda la cronologia dell'Egitto, della Palestina, della Siria, dell'Asia Minore, dell'Assiria e di Babilonia dal 1800 a.C. circa fino alla morte di Alessandro Magno nel 323 a.C., e che il termine circa, premesso a molti dei periodi di regno delle liste di quel lunghissimo arco di tempo, neanche una volta precede i periodi di regno dei sovrani dell'era neo-babilonese!

È lecito domandarsi quando Campbell, in collaborazione con D. N. Freedman (quest'ultimo succeduto nel 1976 al Campbell quale curatore del notissimo periodico Biblical Archaeologist) preparò le liste cronologiche per il volume The Bible end the Ancient Near Est, ebbe forse, al momento di occuparsi del periodo neo-babilonese, il sospetto che "la presente immagine della storia babilonese sia ingannevole o errata"? Ebbe il sospetto che ci fosse qualche possibilità che "antichi sacerdoti e re a volte avessero alterato" le registrazioni neo-babilonesi "per i loro propri scopi"? Era disposto per un motivo qualsiasi a premettere la parola circa a qualche periodo di regno dei sovrani neo-babilonesi? In altre parole, la Società Torre di Guardia ha espresso in modo corretto il punto di vista di Campbell (e di Freedman)?».

Ecco quale fu la risposta di Campbell quando gli furono rivolte queste domande, in una lettera datata 9 agosto 1981, indirizzata a C. Olof Jonsson[3]:

Sono sconcertato per l'uso che la Società Torre di Guardia ha fatto delle liste cronologiche di Noel Freedman e mie. Ho il timore che certa gente zelante si aggrappi a qualunque fuscello pur di mantenere in piedi le proprie deduzioni aprioristiche. È questo certissimamente un caso in cui si è proceduto in questo modo.

Prima di tutto mi lasci precisare che, nella questione dei compiti riguardo alle liste cronologiche in BANE [The Bible end the Ancient Near Est, ndr], a me è stata assegnata la più estesa cronologia del Vicino Oriente e al professor David Noel Freedman, attualmente docente dell'Università del Michigan, sono stati affidati i dati della Bibbia. Certo, abbiamo discusso in merito alle avvertenze da preporre ai dati dei nostri grafici, ma non abbiamo avuto assolutamente l'intenzione di suggerire che lo scarto tra le date relative a Babilonia e a Giuda superasse i venti anni. Sono abbastanza sicuro che il prof. Freedman afferma in modo esplicito, in qualche capitolo di BANE da lui curato, che riguardo alla data del 587-6 sussiste un'incertezza di non più di un anno, mentre la data del 597 è una delle pochissime date certe di tutto il nostro repertorio cronologico.

So che egli è convinto di questo come lo sono io. Che io sappia, non sussiste il più piccolo indizio che le date della Cronaca babilonese possano essere state alterate da sacerdoti o sovrani per pie motivazioni. Io concordo con convinzione con Grayson.

Campbell passò a Freedman le domande che erano state poste a lui e Freedman così si espresse in merito alla questione, in una lettera privata datata 16 agosto 1981:

...Concordo senza riserve su tutto quello che le ha scritto il professor Campbell. È vero che sussistono incertezze per quanto concerne la cronologia biblica di questo periodo, ma tali incertezze dipendono dai dati confusi e probabilmente conflittuali della Bibbia e non hanno nulla a che vedere con le informazioni e con i dati cronologici relativi al periodo neo-babilonese provenienti dalle iscrizioni cuneiformi e da altre fonti extra-bibliche. Questo è uno dei periodi meglio conosciuti del mondo antico.

Possiamo avere la certezza che le date sono corrette ammettendo un margine di errore di più o meno un anno. I commenti e i giudizi della Società Torre di Guardia a proposito delle nostre incertezze sono quindi assolutamente ingiustificati. Ciò che avevo in mente era precisamente il disaccordo tra gli studiosi riguardo alla datazione della caduta di Gerusalemme nel 587 o nel 586. Studiosi eminenti divergono su questo punto, e malauguratamente non possediamo la cronaca babilonese relativa a questo periodo come è il caso per la presa di Gerusalemme nel 597 (questa data adesso è fissata con precisione).

Ma la discussione riguarda uno scarto di un anno al massimo (587 o 586), e non ha nessuna relazione con le vedute dei Testimoni di Geova i quali vogliono evidenziare in modo piuttosto drastico le date. Tutto questo è assolutamente ingiustificabile.

Commento conclusivo di C.O. Jonnson:

«Così la Società Torre di Guardia, nel suo tentativo di trovare un sostegno per la data del 607 [a.C.], ha travisato il pensiero di Campbell e di Freedman. Né Campbell né Freedman pensano che i sacerdoti e i sovrani dell'antichità possano aver "alterato le registrazioni" relative al periodo neo-babilonese, né "che materiale non ancora scoperto potrebbe alterare drasticamente la cronologia del periodo"

E né l'uno né l'altro sarebbero disposti a porre un circa davanti a uno qualsiasi dei periodi di regno dei sovrani neo-babilonesi riportati nelle loro liste. L'unica incertezza a cui fanno riferimento riguarda la datazione della desolazione di Gerusalemme, nel 587 o nel 586 [a.C.], e tale incertezza non dipende da errori o da mancanza di chiarezza nelle fonti extra-bibliche ma dipende dai dati numerici della Bibbia apparentemente in conflitto tra loro» (I Tempi dei Gentili, pp. 222, 223).

Anche in questo caso quindi la Società Torre di Guardia non ha seguito la raccomandazione contenuta in una sua pubblicazione:

«Ogni evidenza deve essere usata onestamente. Non togliete una citazione dal contesto. Accertatevi che ciò che volete dire sia esattamente ciò che l’autorità citata voleva dire».  - Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico, p.155, §11.(Cfr. Matteo 23:3b).

[1] La Società 'dimentica' tuttavia di citare altre tre testimonianze indipendenti: la Stele di Hillah, il diario BM 32312 e i documenti egiziani contemporanei. Anche queste testimonianze permettono di fissare - senza alcuna incertezza - la caduta di Gerusalemme nel 586/87 a.C.

[2] Orientalia, vol. 49, fasc. 2, pagg. 170, 171, 175. Roma, 1980.

[3] Nota di C.O. Jonsson: «L'incertezza degli studiosi circa la data della desolazione di Gerusalemme, cioè se essa avvenne nel 587 o nel 586, dipende dalla Bibbia, non dalle fonti extra-bibliche. Tutti gli studiosi si trovano d'accordo nel datare il diciottesimo anno di Nabucodonosor nel 587-86 [a.C.] (da Nisan a Nisan). Di solito la Bibbia data la desolazione al diciannovesimo anno del regno di Nabucodonosor (II Re 25:8; Ger. 52:12), ma una volta la pone nell'anno diciottesimo (Ger. 52:29). La discordanza viene presanata se si ammette che per i re di Giuda si seguiva il sistema di non ascesa [...] La data del 597 [a.C.] quale anno della prima espugnazione di Gerusalemme e della deportazione di Ioiachin, a parere di Campbell, è una delle poche date storiche certe riconosciute dagli storici. Il motivo sta nel sincronismo esatto tra la Bibbia e la cronaca babilonese su questo punto». (I Tempi dei Gentili, p.221, 222).



 
   
       
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Di Raymond Franz,
già membro del
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