I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
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Tecniche di persuasione

FAMIGLIA, GENITORI, FIGLI


FIGLIA CHE MENTE E DISUBBIDISCE AI GENITORI:


Voi disassociate ... per menzogna e continui sotterfugi, ma a quanto pare il problema riguarda i suoi genitori. Conveniamo che il suo comportamento è riprensibile, ma ella sta mentendo ai suoi genitori. Disassociandola perché mente ai genitori o non ubbidisce loro, ci si chiede che cosa hanno fatto i genitori per correggere la situazione e disciplinare la figlia. Non spetta al comitato giudiziario intervenire nelle questioni familiari per risolvere, è responsabilità dei genitori. La congregazione potrebbe ritenere segnata la sorella e non considerarla un es. da seguire. Gli A. potrebbero aiutare i genitori con appropriati suggerimenti e consigli affinché questi intervengano presso la figlia in modo più insistente e la disciplinino ma non crediamo che si debba andare oltre. Quand’è che il problema diventerebbe di competenza di un comitato giudiziario?

Quando nella faccenda fossero implicati fratelli e sorelle della congregazione e il comportamento riprensibile della sorella fosse causa di inciampo e disturbo. Il comitato giudiziario potrebbe quindi anche disassociarla, ma il motivo sarebbe quello di scandalo pubblico, scandalo che si dovrebbe provare. Oppure può darsi che nella pratica di menzogna della sorella, vengano coinvolti fratelli della congregazione In tal caso sarebbe ugualmente giustificato l'intervento del comitato giudiziario Comunque in queste circostanze, prima di far intervenire il comitato giudiziario si dovrebbe fare ogni cosa per aiutarla, segnandola, privandola dei privilegi, intervenendo presso i genitori e disponendo di tenere con lei uno st. Se dopo ciò non si perviene ad un risultato positivo e la condotta della sorella nell'ambito della congregazione crea scandalo e turbamento, allora il comitato giudiziario sarebbe giustificato ad intervenire prendendo la decisione più opportuna. (SCA:SSF 26.1.81)

Ci chiedete se per peccati come menzogna, architettare cose nocive o ribellione, se compiuti contro i genitori, è previsto l'interessamento di un comitato giudiziario La risposta è no. Il motivo è che il figlio non ubbidisce ai suoi genitori i quali hanno l'obbligo di disciplinarlo come indicano le scritture. (Efe 6:4; Pro 22:13, 14) In caso che i genitori non riescano a disciplinare il figlio possono ricorrere all'aiuto degli A. In caso di grave trasgressione, come immoralità, furto verso persone fuori della famiglia che di conseguenza coinvolge la congregazione allora vi è una base per l'intervento del comitato giudiziario Le trasgressioni che non creano scandalo o non coinvolgono la congregazione compiute da minorenni, implicano la responsabilità dei genitori ai quali i figli devono essere sottomessi (SCA:SSL 22.2.82)

SCAPPARE DI CASA PERCHÉ NON VIENE AUTORIZZATO IL MATRIMONIO:


Chi scappa di casa facendo le normali scappatelle solo perché i genitori non autorizzano il matrimonio, si rende colpevole di scandalo pubblico. Se si rende colpevole anche di fornicazione verrà chiamato a rispondere anche di questo peccato. Non bisogna permettere che queste abitudini tollerate dal mondo, siano tollerate o scusate nella congregazione Gal 5:9 (SSB 28.3.83)

FIGLI MAGGIORENNI SONO RESPONSABILI DELLE PROPRIE AZIONI:


Mentre ogni cristiano deve avere profondo rispetto e onorare sempre i genitori, giunta l’età maggiorenne egli è dinanzi a Dio autorizzato a prendere le sue proprie decisioni, anche se queste dovessero contrastare il parere dei suoi genitori. Mentre sotto la legge mosaica l’autorità dei genitori era molto ampia, oggi non siamo sotto tale legge. In questi casi per determinare quando i figli sono maggiorenni accettiamo ciò che dice la legge di Cesare. In Italia l’età in cui si diviene maggiorenni è 18 anni. Perciò dai 18 anni in poi il cristiano assume le proprie responsabilità per le decisioni che prende. In questo non deve però mai mancare di onorare e rispettare i genitori (SCC:SSB 28.4.81)

CONIUGI CRISTIANI HANNO FATTO ADOTTARE LA FIGLIA:


Ci dite che 2 coniugi della vs. congregazione hanno fatto adottare la loro figlia da coniugi di un'altra congregazione e ora, vorrebbero riavere la loro figlia. Comprendiamo che far adottare i propri figli da altri è una grave responsabilità e soltanto i genitori possono addossarsela. È vero che i genitori possono pensare che facendo adottare i propri figli da altri abbiano in senso materiale qualcosa in più di ciò che loro potrebbero dare. Forse tali coniugi possono aver pensato che facendo adottare la loro figlia da altri che sono T.d.G., possa ricevere di più materialmente senza essere trascurata in senso spir.

Ovviamente quando un figlio viene adottato da un'altra famiglia, il merito familiare verso la bambina non è più della famiglia originale, ma di quella che adotta. I genitori carnali dovranno sperare che i genitori adottivi si mantengano fedeli a Geova e provvedano addestramento alla figlia data in adozione. Una tale decisione non è mai da prendere alla leggera, comunque tale decisione è sempre e solo dei genitori carnali e non degli A. Non crediamo che gli A. debbano intervenire, a meno che la cosa crei scandalo. In tal caso dovranno vedere come proteggere la congregazione Se i coniugi a causa di questo fatto hanno perso la reputazione nella congregazione allora gli A. dovranno vedere se possono avere privilegi di servizio o no (SSL 8.3.82)

GENITORI CHE SI MOSTRANO NUDI AI FIGLI:


Alcuni genitori seguono i consigli di riviste mondane e si mostrano nudi davanti ai figli mentre essi fanno il bagno, con la giustificazione che agendo così aiuterebbero i figli ad evitare il complesso della morbosità. La Bibbia non insegna che per vincere pensieri sessuali illeciti si debba mostrare la propria nudità, ma insegna il contrario. (Pro 6:23) Chi pratica il cosiddetto nudo familiare non potrà evitare di incorrere nei guai che la Bibbia condanna, cioè condotta vergognosa, impurità, fornicazione, incesto, e simili. La Bibbia insegna che la prima coppia non provava timore e vergogna della propria nudità. Ma dopo il peccato essa cominciò a provare vergogna, nascondendosi e coprendosi le parti intime. (Gen 3:6-13)

Era sorta in loro quella condizione d'animo chiamata pudore, definito dai vocabolari "Sentimento di riserbo e di vergogna nei confronti di tutto quello che riguarda la sfera sessuale". È ovvio che tale sentimento non si può vincere se non con la perfezione. Pertanto tutte le teorie umane sono sottili inganni. Difatti nella Bibbia è presentata come una cosa vergognosa, come in Ri 3:18. È vero che il sign. primario di tale scrittura ha relazione alle cose spir., ma tale consiglio non avrebbe valore se la nudità fisica fosse approvata. Utili osservazioni in merito si possono trovare nella G 22.11.82 p 7. La vigorosa esortazione della Parola di Dio che ogni cristiano deve ricordare è quella di Efe 5:35 che ogni genitore vorrà applicare per condursi nella purezza e nella santità (SCC:SSF 28.6.84)



 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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