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I TdG e l'istruzione superiore

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Il punto di vista del Corpo Direttivo
sull'istruzione universitaria


Il 22 maggio 2005, ad un'assemblea speciale di un giorno tenuta a Monza, Gerrit Lösch, membro del Corpo Direttivo (CD) dei Testimoni di Geova ha parlato fra l'altro di istruzione superiore ed università. Questa è la trascrizione della parte del discorso in cui Lösch tratta tale argomento.


Gerrit Lösch

Discorso di Gerrit Lösch, membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova


Se frequentate l’università o meno potrebbe essere un riflesso della vostra fede o mancanza della vostra fede e indicare se avete veramente in mente la prossimità della grande tribolazione. Un fatto rimane indiscusso: il tempo rimasto è ridotto come disse Paolo primo Corinti sette, ventinove.

Se state attualmente frequentando l’università perché non riflettete in preghiera di smettere e di fare qualcosa di meglio? Ma per noi che siamo desti al significato degli avvenimenti mondiali, alla luce della profezia biblica, ci sono ragioni assai più valide per non mettere al primo posto nella vita una carriera mondana.

Potremmo paragonarci ad una persona che vede un edificio con un cartello: “Questa ditta chiude per cessata attività”. Andreste a cercare lavoro lì? Naturalmente, no! E se lavorassimo per tale ditta cercheremmo, saggiamente, lavoro altrove.

Ebbene, su tutte le istituzioni di questo mondo è evidente il cartello: “Imminente cessazione delle attività. La fine è vicina”. Si, il mondo passa, ci assicura la Bibbia, perciò, saggiamente, non adotteremo come modelli di comportamento i personaggi che ne sono parte integrante.

Adesso avete sentito il “consiglio”. Cosa farete ora? rifiuterete o meno?

Alcuni giustificano frequentare l’università citando l’esempio dei figli di anziani che stanno o hanno frequentato l’università. Noi non possiamo e non vogliamo dirvi cosa fare. Voi e i vostri genitori dovete prendere la decisione. Noi non siamo i signori sulla vostra fede.

Comunque, lo “Schiavo Fedele e Discreto” è responsabile di mettere in guardia contro i pericoli spirituali e di incoraggiare a mettere gli interessi del regno al primo posto. Quindi lo Schiavo scoraggia a frequentare l’università per un lungo periodo di tempo.

Ripetutamente ho sentito di esperienze di individui che stavano per completare gli studi presso una università quando poi hanno smesso perché hanno appreso la “verità”. Altri individui battezzati hanno rifiutato borse di studio. Voi che farete? Quale decisione prenderete? Perseguite l’istruzione universitaria o no?

Dovrete rispondere a Geova.

Vogliamo lodare tutti coloro, nell’uditorio, che hanno smesso di frequentare l’università quando sono venuti nella “verità” e tutti coloro che, dopo aver ascoltato questo discorso, faranno la stessa cosa.

Forse volete ancora giustificare andare all’università. Forse dite: “Vedi, il fratello tal dei tali ha frequentato l’università e adesso serve nella congregazione ed è anche pioniere!

È vero, può essere che abbia sopravvissuto all’università … si può dire …, ma, quanto segue è una vera esperienza riguardo un giovane che soffriva di un disturbo compulsivo che gli causava di lavarsi continuamente le mani, persino cento volte al giorno. Questo disturbo lo scoraggiò così tanto che, un giorno, decise di suicidarsi. Comprò un fucile, lo puntò alla sua bocca e … premette il grilletto. La pallottola, però, non lo uccise ma, invece, forò la parte del cervello che era responsabile per il suo comportamento compulsivo. Sopravvisse, e dopo giorni riuscì a vivere una vita normale. Si, è vero, sopravvisse, ma raccomandereste imitare ciò che fece questo giovane? [vedere nota]

- applausi del pubblico presente

In modo analogo, alcuni, hanno sopravvissuto l’università, ma, la raccomandereste ad altri? Invece di perseguire alta educazione, sarebbe bene crescere nella conoscenza di Geova. Per cominciare a conoscere meglio la Bibbia, dobbiamo leggere la Bibbia ogni giorno…, ogni giorno…, lo facciamo?

Un discorso che dimostra come i TdG siano a dir poco "fortemente sconsigliati" dall'intraprendere gli studi superiori.

Il filmato di questa parte dell'assemblea:

Macché laurea, meglio fare l'idraulico o il falegname...


Questo è quanto veniva "suggerito" dal Corpo Direttivo nel 1969, in vista dell'"imminenza della fine", attesa per il 1975. Ecco la scansione dell'articolo pubblicato su Svegliatevi! dell'8/11/1969, pp. 15,16:


Pag. 16:



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Nel 2005, a più di 35 anni dalla pubblicazione del succitato articolo, non è cambiato nulla. Confermando pienamente il discorso di Gerrit Lösch riportato sopra, ecco, infatti, cosa è stato scritto nella Torre di Guardia del 1/10/2005, p. 31, in merito a quali alternative siano preferibili al conseguire una laurea:


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I TdG sono quindi incoraggiati a fare gli impiegati, i meccanici, gli idraulici, i parrucchieri, i tecnici di computer, ecc., tutte professioni che non richiedono una laurea. Sorge spontanea la domanda: ma se tutti seguissero questi "consigli" del CD, dove sarebbero i medici, gli avvocati, gli ingegneri, e tutti quei professionisti laureati dei cui servizi e della cui professionalità gli stessi TdG non disdegnano certo di avvalersi?

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Ecco una serie di articoli sull'argomento, in cui si enfatizzano i "pericoli dell'istruzione universitaria".

Svegliatevi!, 8 gennaio 1987, p. 15
L’istruzione universitaria per che cosa vi prepara?

ALCUNI anni fa il giornalista Bill Reel scrisse un articolo pubblicato dal Daily News, un giornale di New York, in cui presentò alcuni fatti degni di nota circa l’istruzione universitaria. “Cosa sapete dopo quattro anni di istruzione superiore?”, chiedeva. “Non molto, senza offesa. Oh, può darsi sappiate molte cose sui poeti romantici o sui pittori del Rinascimento o sulla tecnologia dei computer o sulle tecniche contabili. Spero abbiate imparato abbastanza da guadagnarvi da vivere. . . .

Ma nessuno sa molto a 22 anni. Non avete ancora vissuto abbastanza. La sapienza si ottiene solo con gli anni. Perciò siate umili. “Quando prendete la laurea siete pieni di sogni per il futuro. Purtroppo la maggior parte delle vostre aspirazioni non si realizzerà. Non voglio demoralizzarvi, ma tanto vale che sentiate la verità: Quando avrete ottenuto i beni che tanto desiderate, ammesso che li otteniate, e quando avrete conseguito i successi che perseguite, ammesso che li conseguiate, non vi soddisferanno.

Invece, proprio nell’istante in cui vi aspettereste di gioire del trionfo, vi sentirete vuoti anziché appagati, depressi anziché esultanti, agitati anziché tranquilli”. In quanto alle tentazioni materialistiche che si sarebbero presentate a questi laureati, Reel fece notare che “tutte le riviste che si rivolgono ai giovani americani intelligenti, raffinati e ricchi — in altre parole, che si rivolgono a voi — sono piene zeppe di pubblicità di automobili scintillanti e di alcool inebriante e di abiti chic e di apparecchi stereo sofisticati e di prodotti di bellezza esotici.

I mezzi di informazione sperano di attirarvi in un’ininterrotta orgia di esibizionismo consumistico. Cercheranno in ogni modo di persuadervi che avete un urgente bisogno di ciò che solo desiderate. Tenteranno di confondere i bisogni e i desideri nella vostra impressionabile mente. “Molti di voi saranno sedotti da questi melliflui manipolatori dei mezzi di informazione, abili nello sfruttare i lati deboli del vostro carattere. . . . I vistosi oggetti che possederete non vi daranno assolutamente nessuna soddisfazione. Anzi, accade il contrario. La caccia ai beni materiali è un insaziabile appetito che vi logorerà l’anima”.

Svegliatevi!, 22 agosto 1987, p. 28
I lettori ci scrivono - Istruzione universitaria

Non appena ho letto il vostro articolo intitolato “L’istruzione universitaria per che cosa vi prepara?” ho pensato fra me: ‘Ecco un’altra critica all’istruzione universitaria’ (8 gennaio 1987). Ma pensandoci bene, ora che ho finito l’università posso veramente apprezzare quei consigli. Sebbene sia troppo tardi per me, spero che i giovani che leggeranno l’articolo si rendano conto che l’istruzione universitaria non li prepara assolutamente per nulla. Penso con rimpianto a quegli anni della mia vita. S. B., Stati Uniti.

Svegliatevi!, 8 novembre 1987, p. 28
I lettori ci scrivono - Istruzione universitaria

Mi ha molto deluso il fatto che nella vostra pagina “I lettori ci scrivono” abbiate pubblicato una lettera sull’istruzione universitaria (22 agosto 1987). Dovete ammettere che l’articolo “L’istruzione universitaria per che cosa vi prepara?” (8 gennaio 1987) era ingiusto e per nulla obiettivo e che in ultima analisi la decisione di andare o no all’università dev’essere presa con senso di responsabilità e a livello personale. Sono sicuro che avete ricevuto lettere che dissentivano dall’articolo. Conosco molti che l’hanno letto e hanno pensato che esprimesse un punto di vista ristretto e ingiusto, ma voi non avete mai pubblicato nulla per indicare che la pensate diversamente. Ora che sono passati sei mesi pubblicate una lettera che esprime vedute altrettanto ristrette e che è d’accordo con l’articolo. T. B., U.S.C., Stati Uniti

In realtà, finché lei non ci ha scritto, non era giunta alla nostra attenzione nessuna lettera che non fosse d’accordo con quanto detto nell’articolo sull’istruzione universitaria. Conveniamo che è una questione personale decidere se andare all’università o no. Ciò nondimeno abbiamo pensato che l’articolo di mezza pagina, basato sui commenti di un noto giornalista, contenesse alcuni pensieri molto acuti e che fanno riflettere.

Per quanto la conoscenza che si acquista all’università possa essere preziosa, non la si può paragonare alla saggezza che si ottiene attraverso l’esperienza. L’articolo metteva in dubbio il valore pratico di alcune cose che si imparano all’università e presentava un punto di vista realistico sulla possibilità che hanno gli studenti universitari di realizzare le loro aspirazioni. Metteva anche in guardia contro il cercare di conseguire obiettivi materialistici. Ovviamente, il giornalista citato non ha trattato tutti gli aspetti dell’argomento, ma riteniamo che con poche parole scelte con cura abbia presentato alcune tesi piuttosto valide che meritano attenta considerazione. — Ed.

Svegliatevi!, 22 gennaio 1988, p. 28
I lettori ci scrivono - Istruzione universitaria

Non sono d’accordo né con l’articolo “L’istruzione universitaria per che cosa vi prepara?” (8 gennaio 1987), né con la lettera pubblicata nel numero del 22 agosto 1987. Conosco personalmente giovani che sono andati all’università e che fanno un lavoro interessante oltre ad avere un solido matrimonio cristiano. La vita non consiste solo nell’imparare cose pratiche. Mentre facciamo una passeggiata nel bosco, guardiamo le stelle, impariamo a giocare a tennis o leggiamo un libro sull’arte, non facciamo nulla di pratico, ma queste cose possono arricchire enormemente la nostra vita. A. J. M., Stati Uniti

Siamo d’accordo che si possono trarre molti vantaggi dall’accresciuta conoscenza offerta dagli istituti di istruzione superiore. Allo stesso tempo non dimentichiamo i benefìci che la società ha ricevuto da uomini come Thomas Edison e Henry Ford, i quali avevano poca o nessuna istruzione ufficiale. Non condanniamo la cosiddetta istruzione superiore come tale e riaffermiamo quello che abbiamo già detto, cioè che è una questione personale decidere se andare o no all’università. Nello stesso tempo, ci sentiamo costretti a ribadire i pericoli dell’ambiente universitario.

Primo, anche se ci sono delle eccezioni, lo spirito dell’istruzione universitaria è generalmente contro la fede in Dio e a favore delle filosofie umanistiche.

Secondo, l’istruzione universitaria di solito dà risalto al fare carriera nel mondo e al conseguire il successo materiale, contrariamente al consiglio di Gesù e dell’apostolo Giovanni. — Matteo 6:19-21, 25-34; 1 Giovanni 2:15, 16.

Terzo, l’ambiente universitario promuove in genere uno spirito di indipendenza e di permissività, che porta all’immoralità sessuale e all’abuso di droga, cose a cui molti giovani fanno fatica a resistere. Incoraggiamo i giovani a continuare ad acquistare accurata conoscenza, specie quella contenuta nella Bibbia, perché fa ottenere la vita eterna. (Giovanni 17:3) Li incoraggiamo anche ad acquistare quelle capacità necessarie per condurre una vita utile e produttiva, ponendo in rilievo le parole di Gesù riportate in Matteo 6:33, di continuare a cercare prima il Regno di Dio e la sua giustizia. E quarto, c’è poco tempo. (Luca 21:34-36; Efesini 5:15, 16) Il modo più proficuo di impiegarlo è quello di servire il nostro Creatore. — Ed.

Immagine tratta dall'articolo "Considerate la fine di poi" - La Torre di Guardia del 1° settembre 2008 p. 10:


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L'istruzione universitaria viene inclusa fra i "pericoli" e le "tentazioni" che i giovani TdG devono riuscire ad evitare.


Disegno tratto dalla "Torre di Guardia" (ed. per lo studio) del 15 giugno 2014, pp. 3 e 5.

Articolo riportato nella "Torre di Guardia" (edizione per lo studio) del mese di giugno 2019. Si parla dell'"esperienza di una sorella":

15 Una sorella che è nel servizio a tempo pieno da più di 15 anni racconta: “Essendo una Testimone battezzata, avevo letto e sentito parlare dei pericoli dell’istruzione universitaria, ma decisi di ignorare quegli avvertimenti. Pensavo che quei consigli non si applicassero a me”. Quali problemi ebbe? Lei stessa ammette: “Lo studio richiedeva così tanto tempo e impegno che non riuscivo più a pregare Geova come facevo prima; ed ero così stanca che non riuscivo a provare gioia nel ministero e a prepararmi bene per le adunanze. A un certo punto mi resi conto che ero talmente assorbita dallo studio che stavo rovinando la mia amicizia con Geova. Capii che dovevo lasciare l’università, e così feci”.
16 In che modo l’istruzione che la sorella ricevette influì sul suo modo di pensare? Lei risponde: “Me ne vergogno, ma devo ammettere che l’istruzione universitaria mi fece diventare critica nei confronti degli altri, specialmente dei fratelli e delle sorelle. Mi aspettavo troppo da loro e finii per isolarmi. Mi ci volle molto tempo per sradicare quel modo di pensare. Quel periodo della mia vita mi ha insegnato quanto sia pericoloso ignorare gli avvertimenti che il nostro Padre celeste ci dà attraverso la sua organizzazione. Geova mi conosceva meglio di quanto mi conoscessi io: avrei dovuto ascoltarlo”.

L'articolo intero è visualizzabile nel sito dei TdG: link
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"Nominati", attenti a quello che fate e che dite...


Un "nominato" (cioè un "anziano" o un "servitore di ministero") potrebbe essere rimosso da tali incarichi se frequenta l'università o se incoraggia questo tipo di istruzione.

Dal libro riservato agli anziani "Pascete il gregge di Dio" (ed.2019), cap.8:

"Situazioni in cui potrebbe essere necessario riesaminare i requisiti di un nominato"


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Il primo fu Russell

Ecco come Russell parlò dell'istruzione superiore in un articolo scritto nel 1910

Domanda (1910) - 1 - I santi farebbero una cosa giusta istruendo i loro figli in questo giorno per posizioni terrene, sapendo che non otterranno tali condizioni in questa età? Una tale istruzione (collegio o università) avrà un simile valore nel Millennio?

Risposta - Rispondo che l'istruzione è una cosa veramente ottima, e indubbiamente, durante il tempo del regno del Messia ci saranno delle meravigliose possibilità di istruzione garantite in tutto il mondo, ma queste disposizioni saranno sotto una diversa sorveglianza, e saranno veramente diverse in molti aspetti rispetto all'istruzione che viene data oggi.

Il mio parere è, come affermato tramite la Torre di Guardia, che consiglio tutti i cristiani di non mandare i loro figli negli istituti superiori o nelle università; se lo facessero rischierebbero veramente parecchio a causa della slealtà ed incredulità, e rechebbero ai loro figli un vero danno.

Penso a un caro fratello veramente cristiano che mi domandò circa cinque anni fa a proposito di mandare sua figlia in un istituto superiore femminile. Io consigliai il contrario, affermando che probabilmente lei avrebbe perso la fede nella Bibbia. Egli pensò che avrebbe trovato una buona soluzione, così scelse il meglio, e probabilmente è così. Era un istituto religioso, con una solida fama. Parlò con me qualche tempo dopo e mi disse: "Mia figlia ha la sua istruzione, ma la povera ragazza non ha la religione cristiana, o fede nella Bibbia, o in Gesù Cristo, e dubito veramente che abbia qualsiasi fede in Dio".

Un altro caso citato recentemente sulla Torre di Guardia era quello di un giovane che venne qui dall'India. Studiò in una delle migliori università e se ne uscì ateo e incredulo. Attualmente è in India, perché ha superato la miscredenza leggendo i sei volumi di Studi sulle Scritture, e ora crede completamente nella Bibbia. Il mio consiglio è, quindi, di dare ai vostri figli un'istruzione fino al limite della scuola pubblica [N.d.R. = dell'obbligo], senza nemeno tentare di ottenerla tramite le scuole superiori, perché vi è molto di più Alta Critica nelle scuole superiori, e non passerà molto tempo prima che diventi comune anche nelle altre scuole.

L'articolo originale


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Ecco come Russell raffigurava l'istruzione superiore, nel "Fotodramma della creazione" (p. 89)




Di nuovo sorge la domanda: come sarebbe la società attuale se tutti avessero prestato ascolto a questi "suggerimenti" dati dal "canale di Dio" e nessuno si fosse quindi laureato?

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Si veda anche la pagina
Statistiche sull'università e altro


Nota: Qualcuno potrebbe ritenere questa esperienza piuttosto inverosimile; tuttavia si tratta di un fatto di cronaca realmente accaduto. La notizia è stata pubblicata sul New York Times del 25/2/1988 ed è visibile cliccando qui: link.

Ecco una traduzione di parte dell'articolo:

La ferita al cervello elimina la malattia mentale dell'uomo

Pubblicato: 25 febbraio 1988

Un giovane mentalmente malato che si è sparato nella testa in un tentativo di suicidio, ha subìto una ferita che ha eliminato apparentemente la sua fobia dei germi e la sua mania ossessivadi lavarsi le mani, dicono i medici. Il calibro 22 ha distrutto la sezione del cervello responsabile del suo comportamento ossessivo-compulsivo inabilitante senza causare qualsiasi altro danno cerebrale. L'uomo che ne era affetto - ora uno studente universitario - ha tentato di uccidersi cinque anni fa, quando aveva 19 anni...

L'uomo, identificato soltanto come George, si lavava centinaia di volte le mani al giorno e faceva frequenti docce. Questo comportamento lo aveva costretto ad abbandonare la scuola e a rinunciare al suo lavoro. ... George è andato nello scantinato, ha messo il fucile calibro 22 in bocca e ha tirato il grilletto. La pallottola si è conficcata nel lobo anteriore sinistro del cervello. I chirurghi l'hanno rimossa ma non possono togliere tutti i frammenti. ... George inoltre aveva mantenuto lo stesso quoziente d'intelligenza che aveva prima di ammalarsi, ha ripreso la scuola, ottenuto un nuovo lavoro ed è ora frequenta il secondo anno all'università.

Il ragazzo quindi non solo è "miracolosamente" sopravvissuto ma è anche guarito dal suo disturbo ed ha ripreso a frequentare l'università. Questo particolare però non è stato riferito da Losch, altrimenti l'esempio avrebbe perso la sua efficacia...

Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova
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02/04/2021
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