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Zenobia: chi era costei?

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Zenobia, chi era costei?



Zenobia, regina di Palmira
Di Sir Edward Poynter (1878) - Tea, Sympathy, and perfume.

Sono pochi i TdG che sanno chi fosse Zenobia, eppure una loro pubblicazione assegnava a questa regina un ruolo chiave nell’adempimento di una importante profezia. Ecco cosa si legge nel libro “Prestate attenzione alle profezie di Daniele”, edito dalla Watch Tower nel 2001 [1]:

DESTATO CONTRO IL RE DEL SUD
 
L’angelo di Dio proseguì la profezia dicendo: “[Il re del nord] desterà il suo potere e il suo cuore contro il re del sud con grandi forze militari; e il re del sud, da parte sua, si ecciterà per la guerra con forze militari straordinariamente grandi e potenti. Ed egli [il re del nord] non resisterà, perché trameranno contro i suoi disegni. E i medesimi che mangeranno i suoi cibi prelibati lo infrangeranno. E in quanto alle sue forze militari, saranno inondate, e molti certamente cadranno uccisi”. — Daniele 11:25, 26.
 
Circa 300 anni dopo che Ottaviano aveva reso l’Egitto una provincia romana, l’imperatore romano Aureliano assunse il ruolo di re del nord. Nel frattempo Settimia Zenobia, regina della città di Palmira — che aveva lo stato giuridico di colonia romana — occupò la posizione di re del sud. ... L’esercito palmireno occupò l’Egitto nel 269 E.V. con il pretesto di riaffermare l’autorità di Roma. Zenobia voleva fare di Palmira la città più importante dell’Oriente e voleva dominare le province orientali di Roma. Allarmato dall’ambizione di lei, Aureliano ‘destò il suo potere e il suo cuore’ per procedere contro Zenobia.
 
Il re del sud, il regno guidato da Zenobia, ‘si eccitò’ per combattere contro il re del nord “con forze militari straordinariamente grandi e potenti” al comando di due generali, Zabda e Zabbai. Ma Aureliano riconquistò l’Egitto e poi guidò una spedizione in Asia Minore e in Siria. Zenobia fu sconfitta a Emesa (l’odierna Homs), dopo di che si ritirò a Palmira. Quando Aureliano assediò la città, Zenobia la difese valorosamente ma senza successo. Lei e il figlio fuggirono verso la Persia, ma furono catturati dai romani presso l’Eufrate. Nel 272 E.V. i difensori di Palmira si arresero. Aureliano risparmiò la vita a Zenobia, facendo di lei l’elemento di spicco del suo corteo trionfale che attraversò le vie di Roma nel 274 E.V. Zenobia passò il resto della sua vita come matrona romana.
 
Aureliano stesso ‘non resisté per le trame contro di lui’. Nel 275 E.V. preparò una spedizione contro i persiani. Mentre in Tracia attendeva l’opportunità di attraversare lo stretto e passare in Asia Minore, quelli che ‘mangiavano il suo cibo’ tramarono contro di lui e lo ‘infransero’. Egli era in procinto di chieder conto di certe irregolarità al suo segretario Eros. Questi, tuttavia, falsificò un elenco di nomi di ufficiali destinati alla morte. La vista di questo elenco indusse gli ufficiali a congiurare contro Aureliano e ad assassinarlo.
 
La carriera del re del nord non finì con la morte dell’imperatore Aureliano. Seguirono altri governanti romani. Per qualche tempo ci furono un imperatore d’Occidente e un imperatore d’Oriente. Sotto questi uomini le “forze militari” del re del nord furono “inondate”, “sparse” o “sopraffatte”, e molti ‘caddero uccisi’ a motivo delle invasioni delle tribù germaniche dal nord. I goti varcarono i confini dell’impero romano nel IV secolo E.V. Le invasioni continuarono, una dopo l’altra. Nel 476 E.V. il condottiero germanico Odoacre depose l’ultimo imperatore di Roma. Verso l’inizio del VI secolo l’impero romano d’Occidente era stato smembrato e re germanici governavano in Britannia, Gallia, Italia, Spagna e Africa settentrionale. La parte orientale dell’impero resisté fino al XV secolo.

Questa sarebbe la spiegazione del passo di Daniele 11:25,26 che cito dalla Traduzione del Nuovo Mondo (ed. 1987):

25 “E [il re del nord] desterà il suo potere e il suo cuore contro il re del sud con grandi forze militari; e il re del sud, da parte sua, si ecciterà per la guerra con forze militari straordinariamente grandi e potenti. Ed egli non resisterà, perché trameranno contro i suoi disegni. 26 E i medesimi che mangeranno i suoi cibi prelibati lo infrangeranno.
“E in quanto alle sue forze militari, saranno inondate, e molti certamente cadranno uccisi”.

Penso sia estremamente evidente la forzatura interpretativa (per usare un eufemismo) di questo passo. La spiegazione tradizionale e corretta di queste parole, spiegazione condivisa da tutti gli studiosi biblici e dagli storici, è che in questo passo Daniele stia semplicemente parlando della prima invasione delle Egitto (il “re del sud”) da parte di Antioco IV (il “re del Nord), invasione che si concluse con la vittoria di Antioco.

Nella sua “spiegazione” il Corpo Direttivo (CD) stravolge sia il testo che la storia per attribuire gli eventi descritti a personaggi che non c’entravano assolutamente nulla con ciò che l’autore del libro di Daniele aveva in mente.

Intanto precisiamo che il “re del nord” esce vincitore da questa guerra. Il CD nel suo commentario mette una parentesi quadra – «Ed egli [il re del nord] non resisterà» – che nel testo biblico non c’è, per dire che il re del nord avrebbe infine – molti anni dopo - perso il suo potere. Ma è evidentissimo a chiunque legga il testo che nei versetti si sta parlando semplicemente dell’esito della guerra iniziata dal re del nord contro il sud.  E’ logico che sia così, visto che si è iniziato parlando dell’invasione del sud da parte del re del nord. Invece, facendo delle acrobazie “esegetiche”, il CD cambia argomento e fa pensare che nel versetti non si dica nulla di come andò a finire l’invasione e ci si sposti invece a quello che accadde 23 anni dopo ad Aureliano e addirittura a secoli dopo, quanto l’Impero romano cadde. Tutto ciò non ha assolutamente alcun senso. I versetti iniziano parlando della guerra contro l’Egitto e proseguono descrivendo logicamente quale fu l’esito di tale guerra. Ecco come rendono questi passi altre traduzioni:

25 Poi [il re del nord] spiegherà le sue forze e il suo coraggio contro il re del mezzogiorno, alla testa di un grande esercito. Il re del mezzogiorno si impegnerà nella guerra con un grande e potentissimo esercito; ma non potrà resistergli, perché si ordiranno delle congiure contro di lui. 26 Quelli che mangeranno alla sua tavola saranno la sua rovina. Il suo esercito si dileguerà come un torrente e molti cadranno uccisi. (Nuova Riveduta);

25 La sua potenza e il suo ardire lo spingeranno contro il re del mezzogiorno con un grande esercito e il re del mezzogiorno verrà a battaglia con un grande e potente esercito, ma non potrà resistere, perché si ordiranno congiure contro di lui: 26 i suoi stessi commensali saranno causa della sua rovina; il suo esercito sarà travolto e molti cadranno uccisi. (CEI).

E’ chiarissimo che è il “re del sud” a subire la sconfitta. E’ il “re del sud” che “non resisterà” ed è l’esercito del re del sud ad essere travolto e sconfitto. Qui il CD (senza addentrarci nella sua interpretazione del testo che è a dir poco assurda) vuole far dire alla Bibbia molto più di quanto vi è scritto, stravolgendo la logica del testo.

Riassumendo, in questo passo si legge che il re del nord invade il regno del re del sud e lo sconfigge. Questo aspetto va sottolineato perché nei versetti successivi si parla di una seconda guerra del re del nord contro il re del sud e si dice che “la seconda volta non sarà come la prima”, nel senso che questa seconda volta il re del nord non riesce a vincere ma deve tornare indietro umiliato. Ecco cosa si legge infatti nei versetti 28,29 (CEI):

29 Al tempo determinato verrà di nuovo contro il paese del mezzogiorno, ma quest'ultima impresa non riuscirà come la prima. 30 Verranno contro lui navi dei Kittìm ed egli si sentirà scoraggiato e tornerà indietro.

Come si adempirono queste parole? Ecco come la stessa Società Torre di Guardia parla dell’operato di Antioco IV, senza però mettere in relazione questo con ciò che si legge nei versetti 29 e 30, il che è semplicemente assurdo:

*** dp cap. 14 p. 231 par. 1 Cambia l’identità dei due re ***
 
ANTIOCO IV, monarca siro, invade l’Egitto e si incorona suo re. Su richiesta del sovrano egiziano Tolomeo VI, Roma invia in Egitto l’ambasciatore Caio Popilio Lenate. Questi arriva con una flotta imponente e con gli ordini del senato romano che Antioco IV rinunci al regno d’Egitto e si ritiri dal paese. Il re siro e il legato romano si incontrano a Eleusi, sobborgo di Alessandria. Antioco IV chiede tempo per consultare i suoi consiglieri, ma Popilio Lenate traccia un cerchio intorno al re e gli intima di rispondere prima di oltrepassarlo. Umiliato, Antioco IV aderisce alle richieste di Roma e nel 168 a.E.V. torna in Siria. Così finisce il braccio di ferro tra il siro re del nord e l’egiziano re del sud.

Questo è proprio ciò di cui si parla in Daniele 11:28,29. Questi sono i fatti storici che si applicano ad Antioco IV, cosa che però la Società non dice, pur conoscendo bene - come si legge qui sopra - ciò che storicamente avvenne. Per loro non c’è nemmeno un adempimento iniziale di queste parole in Antioco: spostano il tutto a secoli dopo gli avvenimenti descritti nel libro di Daniele.

Antioco IV è lo stesso re di cui si parla nei versetti 25 e 26. Egli invase l’Egitto e sconfisse il “re del sud” che non fu in grado di resistergli. Ecco il resoconto riportato nel primo libro dei Maccabei - libro riconosciuto come storico dagli stessi TdG [2] - di ciò che accadde durante la prima campagna di Antioco contro l’Egitto:
 
«Quando il regno fu consolidato in mano di Antioco, egli volle conquistare l'Egitto per dominare due regni: entrò nell'Egitto con un esercito imponente, con carri ed elefanti, con la cavalleria e una grande flotta e venne a battaglia con Tolomeo re di Egitto. Tolomeo fu travolto davanti a lui e dovette fuggire e molti caddero colpiti a morte.  Espugnarono le fortezze dell'Egitto e Antioco saccheggiò il paese di Egitto.» (Maccabei 1:16-19).
 
Questo è appunto ciò che si legge in Daniele: 11:25,26:

«La sua potenza e il suo ardire lo spingeranno contro il re del mezzogiorno con un grande esercito e il re del mezzogiorno verrà a battaglia con un grande e potente esercito, ma non potrà resistere, perché si ordiranno congiure contro di lui: i suoi stessi commensali saranno causa della sua rovina; il suo esercito sarà travolto e molti cadranno uccisi.» (CEI).[3]

****

Un nuovo “intendimento”


Abbiamo visto che per il CD il re del nord nei versetti 25 e 26 sarebbe stato Impero Romano, governato in quel periodo da Aureliano, e il re del sud sarebbe stato rappresentato dalla regina Zenobia.

Nei versetti 28 e 29 invece, facendo un salto di parecchi secoli, secondo i TdG si parlerebbe niente meno che dell’Impero Germanico! Ecco cosa si legge in una loro pubblicazione:
 
Proseguendo l’angelo di Dio disse: “E [il re del nord] tornerà al suo paese con una gran quantità di beni, e il suo cuore sarà contro il patto santo. E agirà con efficacia e certamente tornerà al suo paese”. — Daniele 11:28.
 
Il Kaiser Guglielmo II tornò al “paese”, o condizione terrena, dell’antico re del nord. Come? Instaurando un governo imperiale destinato a espandere il Reich e a estenderne la sfera d’influenza. … il cuore del tedesco re del nord era ‘contro il santo patto del Regno’. Anziché riconoscere l’autorità del Regno, il Kaiser ‘agì con efficacia’ portando avanti i suoi progetti di dominio mondiale. Così facendo, però, creò le premesse della prima guerra mondiale. …  “Al tempo fissato [il re del nord] tornerà”, predisse l’angelo, “e in effetti verrà contro il sud; ma l’ultima volta non sarà come la prima”. (Daniele 11:29) Il “tempo fissato” da Dio per porre fine alla dominazione dei gentili sulla terra giunse nel 1914 quando istituì il Regno celeste. Il 28 giugno di quell’anno, a Sarajevo, in Bosnia, l’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando e sua moglie furono assassinati da un terrorista serbo. Quella fu la scintilla che fece scoppiare la prima guerra mondiale. alla Germania. Furono coinvolte altre nazioni, e l’Italia passò dall’altra parte. Durante la guerra la Gran Bretagna fece dell’Egitto un suo protettorato per impedire che il re del nord bloccasse il Canale di Suez e invadesse l’Egitto, l’antico paese del re del sud…. Nei precedenti conflitti tra i due re l’impero romano, in qualità di re del nord, era sempre uscito vittorioso. Ma questa volta ‘non fu come la prima’. Il re del nord perse la guerra. Spiegandone la ragione, l’angelo disse: “Certamente verranno contro di lui le navi di Chittim, e se ne dovrà contristare”. (Daniele 11:30a) Cosa erano “le navi di Chittim”? … Durante la prima guerra mondiale le navi di Chittim risultarono essere principalmente le navi della Gran Bretagna, al largo della costa occidentale dell’Europa. ... Sotto l’assalto della potenza mondiale anglo-americana il re del nord ‘si contristò’ e nel novembre 1918 ammise di essere stato sconfitto. Guglielmo II fuggì in esilio nei Paesi Bassi e la Germania diventò una repubblica. (dp cap. 15 pp. 260-264 parr. 6-15 I re rivali nel XX secolo).
 
Questa era l’interpretazione data dalla Watchtower fino al 2019. Nel maggio del 2020 è stato pubblicato un “nuovo intendimento” che ha stravolto completamente quello precedente. Ecco cosa si legge nel primo articolo di studio della “Torre di Guardia” del mese di maggio 2020, nel paragrafo 10:

A questo punto la profezia di Daniele fa riferimento a ciò che accadrà all’impero tedesco e alle sue forze militari. Parlando del re del nord, dice: “Non resisterà, perché trameranno complotti contro di lui. Gli stessi che mangeranno i suoi cibi prelibati causeranno la sua caduta” (Dan. 11:25b, 26a). Al tempo di Daniele tra coloro che mangiavano i “cibi prelibati” del re c’erano funzionari di corte “al servizio del re” (Dan. 1:5). A chi si riferisce la profezia? Ad alti funzionari dell’impero tedesco, tra cui generali e consiglieri militari dell’imperatore, che contribuirono a rovesciare la monarchia. * Comunque, oltre a parlare della caduta dell’impero, Daniele predisse anche l’esito della guerra contro il re del sud. Riguardo al re del nord, la profezia dice: “Il suo esercito sarà spazzato via, e molti cadranno uccisi” (Dan. 11:26b). Come predetto, nella Prima guerra mondiale l’esercito tedesco fu “spazzato via” e gli “uccisi” furono davvero molti. Quella guerra fece più vittime di qualsiasi altra guerra combattuta fino ad allora.

Nota in calce
Questi funzionari accelerarono la caduta dell’impero in diversi modi. Ad esempio, ritirarono il loro sostegno all’imperatore, rivelarono informazioni riservate riguardanti le perdite subite in guerra e costrinsero l’imperatore ad abdicare.

Aureliano ora non c'è più!


Lasciando da parte il fatto che la WTS ha invertito ancora una volta vinto e vincitore, notate cosa scrivevano nel libro “Prestate attenzione alle profezie di Daniele”, pag. 241:
 
Aureliano stesso ‘non resisté per le trame contro di lui’. Nel 275 E.V. preparò una spedizione contro i persiani. Mentre in Tracia attendeva l’opportunità di attraversare lo stretto e passare in Asia Minore, quelli che ‘mangiavano il suo cibo’ tramarono contro di lui e lo ‘infransero’. Egli era in procinto di chieder conto di certe irregolarità al suo segretario Eros. Questi, tuttavia, falsificò un elenco di nomi di ufficiali destinati alla morte. La vista di questo elenco indusse gli ufficiali a congiurare contro Aureliano e ad assassinarlo.
 
Prima di questo “nuovo intendimento” del 2020, in cui si sono applicati i versetti 25 e 26 di Daniele al Kaiser Guglielmo II, la figura storica su cui applicare i versetti rerlativi alla caduta del re della profezia era Aureliano; ma che dire delle forze militari distrutte? Sempre nella stessa pagina si legge:
 
La carriera del re del nord non finì con la morte dell’imperatore Aureliano. Seguirono altri governanti romani. Per qualche tempo ci furono un imperatore d’Occidente e un imperatore d’Oriente. Sotto questi uomini le “forze militari” del re del nord furono “inondate, “sparse” o “sopraffatte”, e molti ‘caddero uccisi’ a motivo delle invasioni delle tribù germaniche dal nord. I goti varcarono i confini dell’impero romano nel IV secolo E.V. Le invasioni continuarono, una dopo l’altra. Nel 476 E.V. il condottiero germanico Odoacre depose l’ultimo imperatore di Roma. Verso l’inizio del VI secolo l’impero romano d’Occidente era stato smembrato e re germanici governavano in Britannia, Gallia, Italia, Spagna e Africa settentrionale. La parte orientale dell’impero resisté fino al XV secolo.

Ecco come si adempiva secondo la WTS l'inondamento" subìto dalle forze militari del versetto 26. Tutto certo e sicuro, fino a questo nuovo “intendimento” in cui non vi è alcuna traccia di Aureliano e delle vicende storiche che lo riguardano.

E la regina Zenobia, che fine ha fatto?


L’applicazione ad essa di questi versetti risale ancora ai tempi di Russell. Ecco cosa scrisse Russell nel terzo volume dei suoi Studi sulle Scritture”:




Interpretazioni condivise, come dicevamo, per oltre 140 anni ed ora completamente abbandonate. Zenobia ed Aureliano avrebbero avuto un ruolo nell’adempimento di quello che si legge nel libro di Daniele, ed ora Zenobia ed Aureliano vengono fatti sparire, senza che venga data alcuna spiegazione che giustifichi questo mutato “intendimento”.

Avevano anche dedicato degli articoli a questa regina, facendo notare come “Daniele” avrebbe predetto la guerra con Aureliano:

*** w99 15/1 pp. 30-31 “La regina dalla nera chioma del Deserto Siriaco” ***

Un imperatore ‘desta il suo cuore’ contro Zenobia

Nel 270 E.V. Aureliano divenne imperatore di Roma. Le sue legioni respinsero e riportarono all’ordine le popolazioni barbare del nord. Nel 271 E.V. — ormai nel ruolo di “re del nord” della profezia di Daniele — Aureliano ‘destò il suo potere e il suo cuore contro il re del sud’, rappresentato da Zenobia. (Daniele 11:25a) Aureliano inviò parte delle sue forze direttamente in Egitto e guidò il grosso delle truppe verso est attraverso l’Asia Minore.

Il re del sud — il regno guidato da Zenobia — ‘si eccitò per la guerra’ contro Aureliano “con forze militari straordinariamente grandi e potenti” al comando di due generali, Zabda e Zabbai. (Daniele 11:25b) Ma Aureliano occupò l’Egitto e poi guidò una spedizione in Asia Minore e in Siria. Zenobia fu sconfitta a Emesa (l’odierna Homs) e si ritirò a Palmira.

Quando Aureliano assediò Palmira, Zenobia, sperando di trovare aiuto, fuggì con il figlio verso la Persia, ma fu catturata dai romani presso l’Eufrate. Nel 272 E.V. i difensori di Palmira si arresero. Aureliano trattò gli abitanti con magnanimità, radunò un immenso bottino, compreso l’idolo del Tempio del Sole, e partì per Roma. Risparmiò la vita a Zenobia, facendo di lei l’elemento di spicco del suo corteo trionfale che attraversò le vie di Roma nel 274 E.V. Zenobia passò il resto della sua vita come matrona romana.

Notate la parte che ho evidenziato: Zenobia viene sconfitta. E - accettando per buona l'interpretazione del CD - questo è proprio quello che si legge nei versetti 25 e 26 di Daniele, a cui invece viene fatto dire il contrario, è cioè che è il Re del Nord ad essere sconfitto.

Anche Svegliatevi! ha parlato di Zenobia (grassetto aggiunto):

*** g03 8/2 p. 27 Siria: testimonianze di un interessante passato ***

Al suo apogeo, nel III secolo E.V., Palmira aveva una popolazione di circa 200.000 abitanti. Fu allora che la sua ambiziosa regina, Zenobia, combatté contro Roma e venne infine sconfitta nel 272 E.V. In tal modo Zenobia adempì senza saperlo parte di una profezia che il profeta Daniele aveva messo per iscritto circa 800 anni prima. (Daniele, capitolo 11) Dopo la sconfitta di Zenobia, Palmira sopravvisse per un certo periodo come avamposto strategico dell’impero romano, ma non riacquistò più il precedente potere e splendore.

Zenobia non sapeva che “Daniele” aveva parlato di lei. Ma di sicuro non lo sapeva nemmeno lo stesso scrittore del libro di Daniele, che invece era perfettamente consapevole che la sua “profezia” riguardava la prima invasione dell'Egitto da parte di Antioco IV. [4]

Spiegazioni strampalate, prive di ogni ragionevole base storica e di qualsiasi criterio esegetico serio. Spiegazioni che poi vengono abbandonate senza dare nessuna giustificazione ai seguaci, e dopo averle considerate “verità” per oltre 140 anni. E se ora qualche TdG dovesse riproporle diventerebbe un apostata  e sarebbe espulso dalla congregazione.

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Si veda anche la discussione su questo argomento avvenuta nel forum Infotdgeova nel mese di luglio 2020:



Note:

[1] "Prestate attenzione alle profezie di Daniele", cap. 14 pp. 240-242 "Cambia l’identità dei due re". Grassetto aggiunto.

[2] «Il libro di 1 Maccabei, pur non essendo in alcun modo da ritenere ispirato, contiene informazioni di interesse storico» (Libro "Tutta la Scrittura", p. 301 par. 14.

[3] I “commensali” di Tolomeo (il re del sud) erano i suoi ministri che, con i loro consigli sbagliati, ne causarono la disfatta. Anche questo è storicamente dimostrato (si veda https://it.wikipedia.org/wiki/Tolomeo_VI).

[4] Per un'analisi approfondita, versetto per versetto, del cap. 11 di Daniele si veda la pagina "Il libro di Daniele e la sua interpretazione" (studio diviso in tre parti).


Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova
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02/04/2021
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