I Testimoni di Geova -
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Le dottrine


Cannibalismo e trapianti


Come si legge nelle varie riviste citate nella pagina precedente,
i Testimoni di Geova ritenevano i trapianti una forma di cannibalismo.

A proposito di cannibalismo, ecco cosa si leggeva nella rivista La Torre di Guardia del 15/12/1974, pag. 747 (grassetto mio):

Restare in vita a ogni costo?


In genere si pensa che il cannibalismo sia una cosa dell'incivile passato. Nell'ottobre del 1972, comunque, dopo che un aereo era precipitato sugli alti monti delle Ande cilene, alcuni superstiti restarono in vita nelle successive dieci settimane mangiando parti dei corpi morti dei loro compagni. Ora si sono pubblicati libri che fanno pittoreschi racconti della loro difficile esperienza. Benché parecchi preferissero morire piuttosto che mangiare carne umana, sedici lo considerarono un modo accettevole per mantenersi in vita. Quale fu il loro ragionamento?

Un argomento fu che rifiutar di mangiare i morti voleva dire morte certa e che, siccome 'il suicidio era proibito dalla chiesa', nel loro caso era permesso mangiare carne umana. Un altro asserì di vedere un parallelo fra il mangiare la carne di amici morti e la 'santa comunione', sostenendo che 'Dio ci aveva provveduto il cibo'.

I superstiti non furono gli unici a fare questo ragionamento. La recensione di uno dei recenti libri pubblicata da "National Catholic Reporter" disse: "Le autorità ecclesiastiche difesero in seguito le azioni dei superstiti sulla base che avevano diritto di sopravvivere e che, date le circostanze, avevano trattato i morti con rispetto". Il critico quindi, proseguì dicendo: "È bene sapere, almeno, che una chiesa che in passato ha così spesso giustificato le guerre che davano luogo a corpi morti possa anche giustificare il consumo delle spoglie mortali se è questione di sopravvivenza".

La Bibbia mostra che Dio concesse all'uomo il diritto di mangiare carne animale, non quella di altri uomini. (Gen. 9:3; si paragoni Levitico 26:27-29). Non c'è dubbio che i superstiti ebbero un'esperienza penosa, straziante. Ma l'idea che 'il fine giustifica i mezzi' non è in armonia con la Bibbia. Seguendo tale ragionamento, uomini dei paesi dittatoriali ubbidirono a ordini che fecero loro commettere atrocità. Disubbidire, ragionarono, equivaleva a 'commettere suicidio'.

Ma Cristo Gesù mostrò che cercando di salvare la propria vita in modi che sono in disaccordo con la volontà di Dio si può solo perdere il favore di Dio. La morte nell'integrità, comunque, assicura la risurrezione alla vita in un giusto nuovo ordine. - Mar. 8:35; Giov. 6:39, 40.

Nella Torre di Guardia del 15 marzo 1968 si leggevano affermazioni molto simili a proposito dei trapianti: «Gli uomini furono autorizzati da Dio a mangiare carne animale e a sostentare la propria vita umana sopprimendo la vita degli animali, sebbene non fosse permesso loro di mangiar sangue. Includeva questo il mangiare carne umana, sostentando la propria vita per mezzo del corpo o di parte del corpo di un altro uomo, vivo o morto? No! Questo sarebbe stato cannibalismo, una pratica aborrita da ogni persona civile. ...

Comunque, autorizzando l'uomo a mangiare carne animale Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo cannibalisticamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri». Quindi, come non è concesso salvare la propria vita nutrendosi di carne umana, così non era permesso, per le stesse ragioni, sottoporsi ad un trapianto. Chi avesse compiuto una tale azione "in disaccordo con la volontà di Dio", avrebbe perso "il favore di Dio" e la speranza della resurrezione.

Lettera della Società Torre di Guardia, datata 7 marzo 1978 e siglata CAD,  inviata ad una persona che chiedeva se il "trapianto degli occhi" fosse consentito dai TdG.

Siamo lieti di rispondere alla domanda che ci fa nella sua lettera del 10 febbraio scorso in merito al trapianto degli occhi. Da quello che abbiamo compreso, desidera sapere se nella nostra religione un tale trapianto è ammissibile.

Primariamente, sarebbe bene tenere presente che le operazioni di trapianti degli organi, come quelle dei trapianti degli occhi, che si fanno nel tentativo di riparare il corpo o di prolungare la durata della vita, non si usavano migliaia di anni fa, per cui non ci possiamo  aspettare che nella Bibbia si trovi la legislazione sul trapianto di organi umani.

Tuttavia, questo non significa che non abbiamo su tali questioni nessuna indicazione della veduta di Dio.

Gli uomini furono autorizzati da Dio a mangiare carne animale e a sostentare la propria vita umana sopprimendo la vita degli animali, sebbene non fosse permesso loro  di mangiar sangue. Includeva questo il mangiare carne umana, sostentando la propria vita per mezzo del corpo o di parte del corpo di un altro uomo, vivo o morto? No! Questo sarebbe stato cannibalismo, una pratica aborrita da ogni persona civile.

Quelli che si sottopongono ad un trapianto di occhi umani, quindi, si sosterranno della carne di un altro uomo. Questo è cannibalesco. Comunque, autorizzando l'uomo a mangiare carne animale Geova Dio non diede agli uomini il permesso di cercar di perpetuare la propria vita mettendo cannibalisticamente nei loro corpi carne umana, sia masticandola che nella forma di interi organi o parti del corpo tolte da altri.

Sperando di aver reso chiaro la nostra posizione in merito ai trapianti di organi  umani, la preghiamo di accettare i nostri saluti cristiani.
                                                                                          Suoi amici

si può visualizzare la lettera originale in formato jpg (80kb).

In altre sue risposte inviate a persone che chiedevano spiegazioni in merito al rifiuto delle trasfusioni di sangue, la Società Torre di Guardia menzionò l'argomento trapianti/cannibalismo. Ecco alcune frasi tratte da una lettera datata 7 gennaio 1976 (siglata SCB:SSA, le parentesi quadre sono mie):

«... Finora abbiamo visto come Geova Dio concesse all'uomo di cibarsi di carne animale ma vietò l'uso indebito del sangue. Dio non diede mai la concessione di cibarsi di carne umana. Chi lo fa si renderebbe colpevole dinanzi a Dio e agli uomini. E' ripugnante cibarsi di carne umana, non è vero? E' una pratica da aborrire. Quindi, se Dio ha concesso di cibarsi di carne animale ma non del sangue, come possiamo affermare di poter usare sangue umano se non ci è stato concesso l'uso della carne umana come cibo? Se colui che mangia carne umana è colpevole di cannibalismo di che cosa è colpevole colui che si ciba di sangue umano? Non è esso sempre parte del corpo umano?

A questo punto lei dirà che chi accetta una trasfusione di sangue non "mangia" il sangue ... [da qui la Watch Tower inizia una lunga dissertazione con la quale vorrebbe dimostrare che trasfondere il sangue equivale a mangiarlo] Questo concetto può essere ulteriormente chiarito dai trapianti di organi umani. Si dice infatti che il cannibale si ciba per via orale di carne umana. Ma che dire del trapianto medico di un rene o di un cuore umano?

Diremmo che colui che riceve l'organo umano è colpevole di cannibalismo?... [Si citano alcune enciclopedie (del 1967 e del 1968) e le opinioni di alcuni medici che definivano i trapianti "cannibalismo medico" dopo di che la Società conclude:] Se, perciò, l'immissione di un organo umano mediante trapianto chirurgico corrisponde all'atto di cibarsi per via orale, non è forse la stessa cosa anche nel caso in cui venga inoculato del sangue umano nell'organismo di un uomo? E' lo stesso identico processo».

Non vi era quindi alcun dubbio per la Società che chi accettava un trapianto diventava cannibale, rendendosi "colpevole dinanzi a Dio e agli uomini". Quando poi i trapianti vennero permessi, nel 1980, la Società scrisse che «si può anche sostenere che i trapianti d’organo sono diversi dal cannibalismo, dal momento che il "donatore" non viene ucciso per essere mangiato» (Domanda dai lettori del 1° settembre 1980, pagina 31, riportata nella pagina precedente). Prima i trapianti erano indiscutibilmente cannibalismo, poi "si può anche sostenere" che non lo sono...

Altra lettera datata 18 febbraio 1976 (sigla SCB) in cui si rispondeva di nuovo ad una persona che aveva chiesto spiegazioni sul rifiuto delle trasfusioni di sangue:

«... Intanto desideriamo dirle che è cannibale o antropofago colui che mangia carne umana o beve sangue umano o comunque immette nel suo corpo parti del corpo umano di un altro. Questo concetto non è espresso da noi ma dalla scienza medica ed è secondo la grammatica italiana. Il termine antropofago deriva dai termini greci antropos (che significa uomo) e phagein (che significa mangiare).

Quindi colui che mangia un uomo o parti d'esso è un antropofago, indipendentemente da ciò che lei pensa.  Naturalmente, lei può non essere d'accordo ma la cosa non cambia. Se poi farà uno studio accurato dell'antropofagia noterà che non sempre l'atto di cibarsi di carne umana era preceduto dalla morte di colui che doveva essere mangiato».

Nel 1976 si era cannibali anche se il donatore non veniva ucciso prima di essere ..."mangiato". Nel 1980, «si può anche sostenere che i trapianti d’organo sono diversi dal cannibalismo, dal momento che il "donatore" non viene ucciso per essere mangiato». Ogni commento è superfluo.

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Trapianti e revisionismo
Alcuni Testimoni di Geova cercano ora di negare che i trapianti
siano stati vietati e sanzionati con la disassociazione.

 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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