I Testimoni di Geova -
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Le dottrine

LA PROSPETTIVA ESCATOLOGICA
NELLA DOTTRINA DEI TESTIMONI DI GEOVA

di ERNESTO ZUCCHINI

L’Iniziatore Charles Taze Russell


L’incontro con Jonas Wendell non portò Russell ad accettare subito le tesi avventiste. In realtà accadde che egli si convinse dell’importanza della Bibbia. Che in essa era contenuta - dettata letteralmente - la Parola di Dio e che dunque doveva essere amata, studiata, approfondita, capita: doveva essere la guida per le scelte ultime della vita. Le cronologie avventiste, che - come dirà in seguito - «avevo per tanto tempo disprezzato»[52], furono infine da lui accettate. Intanto, insieme a suo padre e altri conoscenti[53] di Allegheny, iniziò lo studio della Bibbia. Resta interessante capire la tecnica di studio. «Qualcuno proponeva un quesito.

Ne parlavano, cercavano tutti i versetti attinenti e poi, quando erano convinti che fossero in armonia, finalmente traevano la conclusione e ne prendevano nota»[54]. Oggi “dobbiamo” stupirci di questo metodo privo di qualsiasi profondità critica, ma in quel tempo e in quell’ambiente culturale nord americano, fondamentalista e protestante, questa era la norma. Idealmente ancor oggi i Testimoni di Geova seguono questo metodo. Idealmente perché nei fatti seguono solo l’interpretazione, “lo studio”, della Società Torre di Guardia.

Due persone influenzarono pesantemente l’escatologia di Russell: George Storrs e Nelson H. Barbour.
Storrs nasce nel New Hampshire nel dicembre del 1796 e viene educato rigidamente nel mondo congregazionista chiuso, almeno allora, in un rigido fatalismo. Attraverso la lettura delle opere anonime di Henry Grew[55] si convince della veridicità della tesi dell’annientamento dei cattivi e dell’inesistenza dell’inferno. Da qui arriva a teorizzare la dottrina condizionalista divenendone un vero e proprio missionario. Storrs era anche millenarista e sosteneva che durante il millennio tutti i risorti avrebbero conosciuto il vangelo.

Chi l’avesse accettato avrebbe ottenuto la vita eterna, chi l’avesse rifiutato avrebbe subito l’annientamento. Ma chi avesse accolto la fede in Cristo prima del secondo avvento avrebbe formato la Chiesa degli eletti destinati a diventare esseri spirituali in cielo. Russell accettò il condizionalismo e le idee sul millennio proprio da Storrs facendosene a sua volta diffusore. Questa dottrina permetteva a Russell di liberarsi definitivamente dai dubbi che per alcuni anni lo avevano avvolto e dalla conseguente forte crisi in cui era caduto.

Il condizionalismo infatti gli permetteva d’uscire da una visione radicalmente predestinazionista, facendo propria la convinzione che nessuno era destinato all’inferno prima ancora di nascere. Tale dottrina appariva fondata solo sulla Bibbia senza intrusioni filosofiche e questo soddisfaceva alla nuova certezza raggiunta e anche al vecchio congregazionismo in cui era stato allevato. Dava anche un’apparente ragionevole e accettabile visione dell’uomo. Salvava la libertà umana ponendo la libera volontà come elemento decisivo per la salvezza del singolo. Cancellava in un sol colpo inferno, purgatorio, limbo o qualsiasi forma di reincarnazione che si intendesse proporre. Infine, con la distruzione finale degli empi, la giustizia divina era salva.

Il condizionalismo fu fondamentale per la vita di Russell. Nonostante ciò, egli non si unì mai a Storrs, probabilmente perché quest’ultimo non condivideva i calcoli profetici di Russell. Tuttavia quando Storrs fu colpito da grave malattia che lo portò poi alla tomba, Russell si offrì di stampare sulla propria rivista notizie sulla sua salute e dopo la morte ne diede l’annuncio scrivendo: «Piangiamo la morte di un amico e un fratello in Cristo»[56]. Ancor oggi i Testimoni di Geova rendono omaggio a George Storrs facendone memoria quando trattano dei loro inizi[57].

Un’importanza ancora maggiore per le scelte religiose di Russell ebbe Nelson H. Barbour perché riuscì a convincerlo della possibilità di calcolare - Bibbia alla mano - la data del secondo avvento. Barbour era un Cristiano-Avventista amico di J. Wendell e insieme avevano aderito alle idee di Miller diventandone collaboratori. Dopo il fallimento Millerita del 1844, emigrò in Australia dove lavorò nelle miniere d’oro. Nel 1859, durante il lungo viaggio di ritorno, venne avvicinato dal cappellano inglese che lo invitò in particolare alla lettura delle profezie.

Leggendo e rileggendo a un certo punto credette d’aver capito l’errore di Miller. Giunto negli Stati Uniti ritrova J. Wendell e insieme a lui si unisce al gruppo chiamato Midnight Cry[58] che sosteneva errati i calcoli fatti da Miller. Conteggiando gli anni dalla creazione dell’uomo arrivava a porre l’anno 1873 come data del secondo avvento carnale di Cristo. Secondo il «Midnight Cry» la durata di ogni giorno creativo di Gn 1 sarebbe stata di settemila anni. L’inizio del settimo giorno coinciderebbe con la creazione dell’uomo. Seimila anni dopo avrebbe inizio il millennio di Cristo e quindi, al termine di questo, il tempo senza fine, l’eternità.

Trovata la data della creazione dell’uomo, 4127 a.c., contati seimila anni si arriva al 1873 e precisamente il 22 o 23 ottobre. In questa data avrebbe avuto inizio il millennio di Cristo. Con un diverso metodo di calcolo arrivavano alla stessa conclusione. Accettato come corretto quello di Miller per il 1843-44 e aggiunto ad esso il tempo di attesa delle vergini sagge di Mt 25 - letto in termini simbolici doveva equivalere al tempo di attesa nella vita nascosta di Cristo e tradotto in tempo reale doveva avere la stessa lunghezza cioè trent’anni - si giunge al 1873-74. Resterebbe però la difficoltà che lo sposo della parabola arriva a metà della notte.

Quindici anni e non trenta. Ma siccome questa chiarezza nei calcoli è giunta nel 1858-59 (cioè con metà del tempo già trascorso) se si sommano a questa data i quindici anni corrispondenti alla metà dei trent’anni della vita nascosta di Cristo, si arriva di nuovo al 1873-74.

Ma il sospirato ritorno carnale di Cristo non ci fu. Cominciarono allora a controllare di nuovo i dati e alla fine accettarono la tesi che questi erano giusti, ma che avevano atteso l’evento sbagliato. Per sostenere le sue idee, Barbour, pubblicava una piccola rivista: Herald of the Morning.

Nel 1874 un lettore fece notare a Barbour che nell’Enphatic Diaglott - traduzione della Bibbia pubblicata nel 1874 negli Stati Uniti - il termine greco parousiasolitamente tradotto con venuta, veniva reso con presenza. Questo fatto avvalorava ancor di più le loro tesi: Cristo era tornato, era presente, ma invisibilmente. Una copia della rivista arrivò a Russell. Era il gennaio del 1876.

La sua reazione fu di grande gioia: «Giudicate la mia [Russell] sorpresa e la mia gioia quando appresi che l’editore mi aiutava ad aprire gli occhi su quei temi che, già da qualche anno interessavano i nostri cuori qui ad Allegheny: lo scopo del ritorno del Signore, affermava [Barbour], non era affatto quello di distruggere, ma di benedire tutte le famiglie della terra; veniva come un ladro, non nella carne, ma come un essere spirituale, invisibile agli uomini; la raccolta della sua Chiesa e la separazione del grano dal loglio sarebbero continuati durante la fine di questo tempo, all’insaputa del mondo»[59].

Subito nacque amicizia e collaborazione. Russell godeva di una certa ricchezza personale, Barbour ci metteva le idee. E così oltre a finanziare la rivista fu anche pubblicato a sue spese, il libro Three Worlds dove le idee di Barbour, ormai accettate da Russell, venivano spiegate e diffuse. I due apparivano come coautori. Le tesi scritte sono importanti perché fissano la dottrina dei Russelliti fino agli anni Trenta del Novecento quando il successore di Russell, Rutherford, aggiornerà le dottrine.

Ma anche la visione di tutta la corrente profetica viene fissata. Il 1798 - anno dell’arresto di Pio VI da parte dei Francesi - segnerebbe la fine dei 1260 giorni-anni di Dn 7,25; 12,7 e Ap 11,3[60]. Il 1844 sarebbe la fine dei 2300 giorni-anni e inizio dell’attesa del secondo avvento. Il 1873-4 sarebbe il punto finale dei 1335 giorni-anni di Dn 12,12. Lo stesso anno sarebbe la fine dei 6000 anni dalla creazione di Adamo.

Poi veniva aggiunta una nuova data: il 1914. A partire dal 1874 dopo quarant’anni di traversie e raccolta degli eletti - in analogia ai quarant’anni tra la morte di Cristo e la distruzione del Tempio di Gerusalemme -, avrebbe avuto inizio il millennio di Cristo. Cosa tra l’altro coincidente con il calcolo dei tempi dei Gentili di 2520 anni che, iniziati nel 606 a.c. sarebbero terminati nel 1914.

Veniva aggiunto anche un altro particolare importante. Sempre a partire dal 1874 dopo tre anni e mezzo, la stessa durata della vita pubblica di Gesù, e cioè nel 1878, i santi morti prima del 1874 sarebbero risorti fisicamente. Oltretutto il 1878 coincideva con la fine dei 1845 anni della dispensazione del vangelo, iniziata con la morte e resurrezione di Gesù, e identica nella durata alla precedente dispensazione che partiva dalla morte di Giacobbe e giungeva alla crocifissione di Gesù[61].

Arrivò anche il 1878 e non accadde nulla di visibile. Se non che, Russell e Barbour, entrarono in conflitto. Russell applicò il solito schema qualcosa è successo, ma non quello che ci aspettavamo arrivando alla conclusione che gli eletti morti prima del 1878 erano risorti spiritualmente ed erano andati subito in cielo e quelli che fossero morti dopo non resterebbero dormienti fino a millennio iniziato, come esigerebbe la dottrina condizionalista, ma subito risorgerebbero spiritualmente per andare in cielo.

Probabilmente per Barbour la delusione fu grande perché cominciò a sostenere che nel 1878 non era successo nulla e poiché gli eletti andavano in cielo a regnare con Cristo, la sua mediazione vicaria non era necessaria. Agli occhi di Russell ciò significava negare la necessità di Cristo come redentore e di conseguenza, l’impianto stesso della dottrina fino ad allora condivisa. Russell, che aveva ventisei anni, si separò da Barbour definitivamente e fondò una nuova rivista. Quella che oggi si chiama: La Torre di Guardia Annunciante il Regno di Geova[62]

Ora Russell ha una sua visione religiosa completa e non dipende più da nessuno[63]. Certo i paradigmi della sua dottrina sono quelli appartenenti al filone avventista e di propriamente suo non c’è quasi nulla, ma ormai suo è il piano globale e, pur senza mai considerarlo definitivo e concluso, tuttavia non dipenderà più da nessun’altro. È interessante comprendere la sua visione per capire le modifiche e le aggiunte fatte dai suoi successori.

Come per gli Avventisti anche Russell dipendeva dalla Bibbia letta in chiave fondamentalista. Passava da un letteralismo grezzo, come per la datazione della creazione di Adamo, a un significato simbolico o tipologico quando leggeva fatti o personaggi del passato come rivelativi di avvenimenti futuri.

Negava la Trinità perciò Dio era solo il Padre, identificato con Geova dell’Antico Testamento. Il Figlio era un figlio, ma non Il Figlio. Creatura spirituale, aveva sacrificato questa sua natura per diventare l’uomo Gesù. Dopo la morte in croce[64] risuscitò, ma nel senso che il corpo svanì e lui tornò ad essere la creatura spirituale che era prima, superiore a tutti, ma non pari al Padre. Lo Spirito Santo non era una persona, ma solo una specie di forza, un’energia, data dal Padre agli uomini per essere in armonia con lui.

Negava l’inferno per accogliere la dottrina condizionalista. In questo modo usciva dal predestinazionista calvinista nel quale era stato allevato, e approdava a un Dio, che essendo amore e giustizia, vuole il bene di tutti e per questo ha concepito un piano per il bene di tutti gli uomini che liberamente lo accettano.

Adamo ed Eva, creati nel 4128 a.C., erano destinati ad una vita eternamente felice nel paradiso terrestre. Russell concesse due anni di integrità ai primi esseri umani, poi, nel 4126[65] a.C., peccarono e con il peccato decaddero in tutto il loro essere. L’uomo diventato empio ebbe accorciata la vita e alla fine di questa doveva sperimentare la morte. Ma Dio volle continuare ad amare gli uomini e per questo attuò un piano di salvezza diviso in tappe. La Tavola 7 è, in traduzione francese, l’immagine schematica usata dai Russelliti per spiegare le loro tesi sul “Divino piano delle età”[66].

Fino al diluvio Dio affidò agli Angeli il governo del mondo. Fallirono quando si unirono alle donne (Gen 6,1-4), e il Diluvio ne fu la conseguenza. Da allora l’uomo vive in un presente malvagio e divenendo governo di se stesso, non appoggiandosi su Dio e la sua legge, fallisce qualunque iniziativa prenda.

La seconda tappa contiene tre sottodivisioni del disegno salvifico Divino. L’età dei Patriarchi: da Noè a Giacobbe. Dio si interessò alla vita di pochi individui. L’età di Israele: dove Dio si interessò solo a questo popolo. La legge di Mosè indica agli uomini che la salvezza viene da Dio e non da se stesso, dai propri sforzi o da altri. L’età evangelica: dove Dio sceglie i componenti della sua Piccola Chiesa formata in totale da 144.000 persone; questi rinunciano anche ai legittimi piaceri umani per partecipare con i loro sacrifici alla redenzione dell’umanità.

La terza tappa è sostanzialmente divisa in due. Dopo una raccolta, una mietitura, dal 1874 al 1914, nella quale Dio separa i veri cristiani da quelli falsi, nell’ottobre del 1914 sarebbero iniziati i mille anni di Cristo[67]. Sempre nel 1914, si sarebbero verificati tre avvenimenti cruciali.

  • Il crollo completo dei governi umani.
  • La trasformazione in esseri spirituali di quella parte di santi ed eletti 144.000 ancora in vita e il loro conseguente rapimento in cielo dove avrebbero regnato con Cristo.
  • L’inizio del tempo messianico o millennio di Cristo.

Durante il millennio ci sarebbe stata poi una progressiva divisione tra la grande folla dei cristiani che, riconosciuto finalmente Cristo, sarebbero trasformati in esseri spirituali al suo servizio e la grande massa degli uomini destinati a vivere eternamente sulla terra, ma in condizione perfetta come Adamo e la creazione prima del peccato. Coloro che in questo tempo avessero continuato nel peccato sarebbero stati progressivamente annientati. Israele sarebbe tornato in Palestina e i Patriarchi, risorti, avrebbero guidato il mondo rinnovato dalla nuova Gerusalemme.

Insomma tutto è spiegato come un perfetto parallelismo tra fatti dall’Antico Testamento fino alla Pentecoste, fino alla distruzione del secondo Tempio di Gerusalemme e quanto avviene nei tempi di Russell. Così anche la separazione da Barbour e la conseguente fondazione della Watch Tower è antitipo di quanto avvenuto nella vita di Gesù. «Così come Gesù abbandonò la sua chiesa nominale alla fine del periodo di tre anni del suo ministero perché essi “non avevano compreso il tempo della loro ispezione”, similmente nel punto parallelo del 1878, noi crediamo che la chiesa nominale sia stata rigettata e che egli abbia iniziato a “vomitarla dalla sua bocca” [Ap 3]. E come alla casa giudaica fu mostrato uno speciale favore per tre anni, la seconda metà della settimana del loro patto, così ci attendiamo che la chiesa nominale continui a godere di un certo favore per tre anni, o fino all’autunno del 1881. Come nel caso dei Giudei a sette anni di favore seguì un periodo di 33 anni difficoltà, così noi comprendiamo che per la cosiddetta cristianità vi sarà un periodo di 33 anni di difficoltà che insieme ai precedenti sette anni porterà a 40 anni di difficoltà o al “Giorno dell’ira” che avrà termine con i tempi dei Gentili nel 1914, quando il regno di Dio [pronto per essere insediato o esaltato al potere] avrà infranto in pezzi e consumato tutti i regni terreni […] Noi crediamo che i sette anni (“raccolta”) dall’autunno del 1874 al 1881, è il tempo della costruzione di questo tempio, cioè di portare tutti i membri - i tralci fruttiferi della Vite - alla perfetta condizione spirituale»[68].

C’è un particolare curioso nella storia numerologica di Russell. Alle molteplici cronologie bibliche tutte convergenti al 1914 ne aggiunse una particolare ed extra biblica: l’uso delle misurazione di stanze, corridoi e cunicoli della piramide di Cheope per determinare la data del secondo avvento[69]. Riteneva la Grande Piramide, costruita su istruzioni di Dio, forse da Melchisedec, «una Bibbia di pietra eretta con lo scopo di trasmettere le verità essenziali sulla infinita saggezza e preveggenza di Dio»[70].

Altro particolare curioso è la circostanza che il Pastore Russell abbia voluto essere sepolto sotto una piramide la cui punta era separata dal tronco da una linea continua, che ripete il tema dell’“occhio sopra la piramide” noto a tutti gli americani perché compare sul dollaro[71]. Di per sé quest’uso improprio della Grande Piramide può sembrare solo una strana bizzarria o peggio, segno di malafede pronta ad utilizzare qualsiasi cosa pur di convincere persone ingenue. Personalmente, ma non siamo soli, crediamo che Russell fosse realmente convinto che Dio avesse sparso segni ovunque per avvertire degli ultimi tempi.

Questi segni restavano nascosti agli occhi di tutti fino al momento opportuno cioè all’approssimarsi dell’inizio del millennio. In questo frangente gli eletti avrebbero decriptato fatti e avvenimenti, testi sacri e non, seguendo l’ispirazione dello spirito santo e utilizzando ogni cosa per convincersi e convincere del piano divino.

Di fatto le idee di Russell creano una vera e propria visione del mondo, dove l’elemento escatologico e apocalittico sono elementi vitali. Non una somma più o meno (di fatto meno) originale di dottrine, ma un tutto organico che si contrappone ad altre visioni del mondo. L’originalità è pressoché nulla, ma allora come si spiega il suo successo? L’aspetto propagandistico! Ripeto, propagandistico perché anche dal punto di vista organizzativo non si differenziava molto da altri gruppi avventisti.

La congregazione di Pittsburgh con a capo Russell era il modello dottrinale e organizzativo a cui gli altri gruppi aderenti alle sue idee dovevano rifarsi[72]. Gli “anziani” che guidavano le varie congregazioni locali erano eletti da tutti i componenti e, fino al momento della separazione di Russell dalla moglie, grande importanza avevano le donne. L’aspetto propagandistico fu invece straordinariamente innovatore.

Fin da subito, almeno all’apparenza, sembra che per Russell, figlio di commercianti ed ex commerciante lui stesso, il metro di misura dell’approvazione divina sia stato il numero di riviste e di libri stampati e venduti. In seguito molte persone, specialmente in Europa, finirono abbagliate da questo fatto, a tal punto da credere Russell un commerciante di idee religiose. Un truffatore che utilizza la religione per arricchirsi e dominare i creduloni.

Infatti il problema di Russell non fu solo di scrivere articoli, opuscoli e libri, ma anche di venderli a un pubblico che li avrebbe apprezzati o almeno comprati. Così mandò i suoi simpatizzanti fuori dai luoghi di culto e di riunioni di gruppi avventisti o denominazioni protestanti in genere, per offrire la vendita della sua “letteratura”.

E subito dopo cercò - e ci riuscì molto bene - di convincere i suoi lettori a “distribuirne” ad amici, parenti ed estranei. Così nacque la tecnica del “porta-a-porta” poi imitato da varie ditte commerciali. Russell si servì di tutti i mezzi che la tecnica dei suoi tempi gli mise in mano pur di diffondere, e vendere, la propria immagine: i propri scritti, le proprie idee e i propri calcoli biblici. Nel solo 1914 produsse[73] e riuscì a far vendere 71.285.037 tra fogli e opuscoli vari e 992.845 copie di libri.

I suoi sermoni furono pubblicati a pagamento ogni settimana su intere catene di giornali (arrivò a duemila testate contemporaneamente raggiungendo così 15.000.000 di potenziali lettori)[74]. Gli opuscoli e i libri inizialmente li fece stampare da terzi, ma appena ebbe un numero di seguaci sufficiente produsse con tipografie proprie[75]. Organizzò congressi, conferenze, accesissimi dibattiti e durissime controversie con chiunque gli si opponesse. Perché tutto funzionasse al meglio fondò a Pittsburgh una società commerciale: “Watch Tower Society”[76].

La struttura organizzativa dei Testimoni Geova finirà con assomigliare fortemente ad una società di commercio e questo fatto porterà molti critici a confondere la struttura con il messaggio e ad immaginare che il messaggio sia funzione della struttura. Noi riteniamo invece che la struttura sia funzione del messaggio. Nel senso che la struttura, anche attuale, è creduta la più funzionale per ottenere diffusione e successo al messaggio e per questo è utilizzata e modificata secondo necessità.

In altre parole: Russell figlio di un commerciante e cresciuto per diventare tale, una volta trovato la stato di vita che gli confaceva - il profeta-religioso - mise la sua formazione al servizio di quella che considerava la sua missione. Come annunciare al meglio le sue tesi? Come un commerciante fa con le sue merci. E così fece. I successori proseguirono con il suo stile perché lo ritennero il più funzionale per la diffusione del messaggio.

Resta poi famosa l’invenzione dei “treni dei congressi”[77]: convogli ferroviari con un certo numero di adepti russelliti (fino a duecento persone) e attrezzati per organizzare velocemente conferenze nei vari luoghi. Erano preceduti da una certa pubblicità stampa e di solito venivano tenuti nei pressi delle stazioni ferroviarie alzando appositi grandi tendoni. Straordinario fu anche la produzione del “fotodramma della creazione”[78] - costato trecentomila dollari dell’epoca e realizzata tra il 1912 e il 1914 - che apparve anche in italiano nel 1916). In proprio, con le rudimentali tecniche fotografiche del tempo, venne elaborata una serie di pellicole e lastre fotografiche con dischi musicali sincronizzati della durata complessiva di otto ore per spiegare i principali avvenimenti biblici in chiave escatologica e apocalittica.

Secondo l’Annuario del 1976 dei Testimoni di Geova[79]Russell, nella sua vita «come oratore pubblico, fece viaggi per oltre un milione e mezzo di chilometri, pronunciando più di 30.000 sermoni. Scrisse pubblicazioni per un totale di oltre 50.000 pagine, spesso dettò mille lettere al mese, dirigendo frattanto una campagna evangelistica mondiale che in una sola volta impiegò 700 oratori»[80]. È certo che fu «un uomo di enorme forza lavoro e di fortissime capacità organizzative»[81].

Se Russell avesse aderito a visioni religiose non avventiste si sarebbe spinto a tale frenesia di propaganda e di vendite? Probabilmente sì, perché questa era la struttura della sua personalità. Resta tuttavia il fatto che il centro dell’attività di Russell e dei Russelliti fu l’annuncio del 1914 come la data della “fine-inizio”.

Nonostante divisioni, denunce e controdenuncie in tribunali vari, il divorzio con la moglie che ancor oggi influisce sulla struttura dell’organizzazione dei Testimoni di Geova, la propaganda a favore della data del 1914 andò via via aumentando. La certezza di questa data per molti anni fu incrollabile.

Nel 1907 Russell scriveva: «Un caro fratello ci chiede: possiamo essere assolutamente sicuri che la Cronologia esposta negli Studi sulle Scritture sia corretta? Che la raccolta abbia avuto inizio nel 1874 A.D. e che finirà nel 1914 durante una tribolazione che rovescerà tutte le attuali istituzioni e sarà seguita dal regno di giustizia del Re della Gloria e della sua sposa, la chiesa?

Noi rispondiamo, come abbiamo già fatto parecchie volte nell’Aurora e nelle Torri e sia oralmente che per lettera, che non abbiamo mai preteso che i nostri calcoli siano infallibilmente corretti; non abbiamo mai preteso che essi fossero a conoscenza, né che fossero basati su evidenze indiscutibili, su fatti o conoscenza; noi abbiamo sempre detto che essi si basano sulla fede. Noi abbiamo presentato le evidenze il più chiaramente possibile e abbiamo esposto le conclusioni di fede che abbiamo tratto da esse, ed abbiamo invitato altri ad accettarle molto o poco a secondo di ciò che comandano loro il cuore e la mente.

Molti hanno esaminato queste evidenze e le hanno accettate; altri invece hanno scelto di rigettarle. Sembra che quelli che le hanno accettate per fede abbiano ricevuto speciali benedizioni, non solo per quanto riguarda il fatto delle armonie profetiche, ma anche in quanto a grazia e verità […] Desideriamo anche ricordarvi che ai punti deboli della cronologia si supplisce con le varie profezie che si intrecciano con essa in una maniera così rimarchevole che la fede nella cronologia diviene quasi certezza della sua correttezza.

Cambiarla anche di un solo anno sconvolgerebbe i meravigliosi paralleli della consonanza; poiché alcune delle profezie vanno calcolate nell’era precristiana, altre in quella cristiana, ed altre ancora si calcolano in base a entrambe. Noi crediamo che Dio voglia che queste profezie siano comprese “al tempo opportuno”; noi crediamo che adesso siamo in grado di comprenderle e che esse ci parlino mediante la cronologia […] È questa cronologia e nessun altra che ci ha spinto a mettere in ordine le nostre lampade, in armonia con la promessa che il Signore ci ha fatto per mezzo del suo Apostolo, “Voi fratelli non siete nelle tenebre, così che quel giorno non venga su di voi come su dei ladri” […]

Ma solo per amore del ragionamento avanziamo un’ipotesi che non vogliamo nemmeno prendere in considerazione: supponiamo che il 1915 A.D. passi e non sia accaduto nulla, né che gli “eletti” siano stati “mutati”, né che vi sia stata la restaurazione dell’Israele naturale nel favore del Nuovo Patto. (Rom. 11:12, 15). Che dire in tal caso? Non sarebbe questa una dimostrazione che la nostra cronologia è errata? Sì, certamente! E non costituirebbe questo un cocente disappunto? In effetti lo sarebbe!

Ciò arrecherebbe un danno irreparabile alle dispensazioni parallele e al doppio d’Israele, ed al calcolo dei Giubilei, e alla profezia dei 2.300 giorni di Daniele, ed al periodo chiamato “tempi dei Gentili”, e ai 1.260, 1.290 e 1.335 giorni, l’ultimo dei quali contrassegna l’inizio della “raccolta”. Che disastro sarebbe! Una delle corde della nostra “arpa” sarebbe irrimediabilmente rotta!»[82]

Tuttavia all’approssimarsi della data fatidica la sua fermezza sembra vacillare: «Se dovesse accadere più tardi che la Chiesa non venga glorificata nell’ottobre 1914, ci sforzeremo di accettare la volontà del Signore, qualunque essa sia»[83]

Alla fine arrivò anche il 1914. L’appuntamento secondo i calcoli di Russell era per il due o il tre ottobre: giorno della creazione di Adamo. L’anno cominciò con i travagli di sempre. Poi tra luglio e agosto, scoppiò la guerra in Europa: era il segno dell’inizio di Armaghedon e dunque inizio del millennio di Cristo? Certamente Russell lo vide il quel senso.

Poi arrivò anche la data precisa ripetuta con ogni mezzo da quarant’anni. L’annuario del 1976[84] ricorda: [Nella sede centrale di Brooklyn venerdì mattina 2 ottobre 1914] «Tutti erano seduti a tavola quando entrò il fratello Russell. Come al solito, egli disse allegramente: “Buon giorno a tutti”. Ma questa particolare mattina fu diversa. Invece d’andare prontamente al suo posto, batté le mani e con gioia annunciò: “I tempi dei Gentili sono finiti; i loro re hanno avuto la loro opportunità” […]

Il fratello Macmillan ammise: “Eravamo molto emozionati e non mi sarei sorpreso se in quel momento avessimo iniziato l’ascesa, essendo quello il segnale per cominciare a salire in cielo; ma naturalmente non ci fu proprio nulla del genere”. La sorella Merrill aggiunge: “Dopo una breve pausa egli [Russell disse]: Qualcuno è deluso? Io no. Ogni cosa procede secondo il programma!” Di nuovo battemmo le mani».

Ma contrariamente alle profezie, il 1914 passò invano. Assolutamente nulla di quanto preannunciato avvenne. Russell cominciò allora a modificare le prospettive. Quanto aveva affermato per il 1914 fu spostato al 1915. Poi lanciò l’idea che la guerra iniziata in Europa sarebbe progressivamente degenerata fino a portare il mondo alla battaglia di Armaghedon. Questo entro breve tempo. Alla fine azzardò una nuova data: il 1918[85] come anno di catastrofe per la cristianità perché essa sarebbe crollata. Insieme a questo fatto sarebbe avvenuta l’assunzione in cielo dei membri della chiesa Russellita.

Ma nel 1916, il 31 ottobre, nei pressi di Pampa nel Texas su uno dei suoi “Treno dei Congressi” Russell morì[86].

Ecco un passo di come egli fu celebrato dal suo successore nel giorno dei funerali:

«Quando gli archivi celesti riguardanti la chiesa saranno completati, sarà noto a tutti che Charles Taze Russell non solo ha ricevuto una favorevole menzione da Dio, ma che è nato a Sion ed è divenuto membro della regale famiglia dei cieli. (Sal. 87,6) […] Il più grande uomo che sia mai vissuto dai tempi dell’apostolo Paolo è passato dalla terra al cielo […] Egli ha compiuto per la causa del Regno del Messia l’opera più grande di quella di qualsiasi altro uomo mai vissuto sulla terra. Poche settimane fa egli iniziò un viaggio per la costa del Pacifico, predicando ogni sera, e viaggiando continuamente notte e giorno. Pronunciò l’ultimo sermone alla congregazione di Los Angeles; ed essendo troppo debole per stare all’impiedi, dovette pronunciarlo rimanendo seduto. Lasciò Los Angeles domenica sera per ritornare a Brooklyn, ma rapidamente le sue condizioni si aggravarono. Sette ore prima della sua morte, rivolgendosi al suo compagno di viaggio, il fratello Menta Sturgeon, disse: ‘Fammi una toga romana’. Usando le lenzuola del letto, il fratello Sturgeon fece una toga, nella quale il fratello Russell si avvolse. Egli rimase eretto per un momento, e quindi si pose a giacere sul letto della carrozza Pullman, chiuse gli occhi, e così in linguaggio simbolico parlò della morte. Gran parte della Bibbia è scritta in linguaggio simbolico, ed è pertanto appropriato che egli pronunciasse il suo ultimo messaggio in simboli. È qui interessante sapere ciò che simboleggia la toga romana. Augusto, poeta insignito del lauro disse, “È dalla toga che si riconosce la nazione regale”. La parola toga indica un capo d’abbigliamento (una veste bianca). Era la veste ufficiale degli alti magistrati, dei sacerdoti e delle persone che avevano fatto un voto, ed era indossata nelle occasioni speciali, come la celebrazione di un trionfo»[87].

Dell’ultimo desiderio di Russell possiamo anche sorridere e lo stesso vale per l’interpretazione del successore; tuttavia uno storico dei Testimoni di Geova, Bernard Blandre, ha scritto:

«Più che il creatore di una religione, Russell fu un compilatore e un divulgatore. I Testimoni di Geova rimarranno sorpresi nel sapere che il loro fondatore era un mistico. Russell si limitò a proporre ai suoi lettori un modo di vita che avrebbe permesso loro di diventare esseri divini e di predicare la rinuncia ai beni e ai piaceri di questo mondo. Mise personalmente in pratica questi principi, rinunciando alla sua impresa di confezioni per consacrarsi a tempo pieno alla religione, salvando con i suoi fondi personali la Watch Tower Society […] alla fine donò tutti i suoi beni a una società religiosa. Invitava a “crocifiggere la carne” e per questo non consumò il suo matrimonio e considerò tutti i suoi insuccessi come le sofferenze che attestavano la sua partecipazione al numero degli eletti […] Le sue convinzioni invece lo portarono all’intransigenza. Convinto di essere “lo schiavo fedele e discreto” incaricato da Dio di portare il “cibo spirituale” ai santi del tempo della fine, scrisse condanne molto dure delle Chiese» [88].

Questo giudizio ci sembra benevolo oltre misura. Non si può dimenticare anche la smisurata presunzione d’aver capito il filo conduttore della Bibbia senza conoscere nessuna lingua antica, senza un vero percorso di studi, senza nessun vero confronto con gli studiosi del tempo, fondandosi solo sulla propria ignoranza. Non accettando i propri errori neppure di fronte agli insuccessi profetici più clamorosi. Anzi perseverando in essi fino alla propria morte.

C’era l’attesa per il 1918, ma la morte di Russell, aggiunte alla sconfitta del 1914, aggravarono ancor più il disagio nell’organismo da lui creato. Ora c’era anche il problema della successione. Russell aveva fatto testamento e tra le altre cose aveva disposto le linee organizzative della Società dopo la sua morte. Sarebbe stata una struttura collegiale al vertice ed elettiva nei rappresentanti delle congregazioni locali. Ma non aveva previsto le reali intenzioni del suo avvocato: il giudice Rutherford. Comunque alla sua morte lasciò la sua associazione con circa ventimila aderenti.  

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[52] I Testimoni di Geova proclamatori del Regno di Dio, cit. p. 46.

[53] Il gruppo era formato da Russell, suo padre Charles, sua sorella Mae, un suo commesso A. D. Jones, William I. Mann e W. H. Conley. Cfr. Bernard Blandre, «Aux origines des témoins de Jéhovah des Adventistes à Russell (1843 - 1882)», in Mouvements religieux n° 56-61, mars - avril - mai, Paris, 1985, p. 14.

[54] I Testimoni di Geova proclamatori del Regno di Dio, cit. p. 44.

[55] Nato in Gran Bretagna, a Birmingham, nel 1781, intorno ai quarant’anni si trasferì negli Stati Uniti, a Boston e lì si convertì aderendo alla Chiesa Battista. Morì a Filadelfia nel 1862. Pubblicò diversi scritti basati su una interpretazione letterale della Bibbia dove nega l’esistenza dell’inferno e affermando in cambio la distruzione dei cattivi. Si veda al sito
http://www.harvestherald.com/future_punishment.htm, (gennaio 2004). Sullo sviluppo storico Grew - Storrs si veda LeRoy Edwin Froom, The Conditionalist Faith of our Father, cit., pp. 286-314.

[56] I Testimoni di Geova proclamatori del Regno di Dio, cit., p. 46.

[57] Ibid.

[58] Cfr. Bernard Blandre, Aux origines des témoins de Jéhovah des Adventistes a Russell (1843 - 1882), cit.

[59] Ibid, p. 17, traduzione mia.

[60] Per loro e ancor oggi per il Geovismo, 42 mesi equivalgono a 1260 giorni-anni cioè 42 x 30 che sono i giorni dei mesi giudaici. Un tempo, tempi e metà di un tempo equivale a tre anni e mezzo. 1+2+1/2=3 e 1/2. Cioè 12+24+6 mesi=42 mesi di 30 giorni=1260 giorni-anni. Cfr. ad esempio: Prestate attenzione alle profezie di Daniele!, Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, 1999, pp. 95, 143.

[61] Così riassume Bernard Blandre, Aux origines des tèmoins de Jèhovah, cit., p. 19: «La transition du présent monde mauvais au troisième, le monde à venir, se fait par une série de faits:

19 mars 1780: le soleil s'obscurcit - accomplissement de Matthieu 24;

15 février 1798: les troupes françaises proclament la république romaine. Fin des 1260 ans de domination de la papauté;

1800 Napoléon Ier restaure la domination papale, l’image de la bête soutenue par la première corne;

Novembre 1833: pluie d’étoiles - accomplissement de Matthieu 24;

1840: guerre opposant des états européens aux Turcs. Début de la 7° trompette;

1843-4 fin des 2300 jours - années de Daniel. Attente du retour du Christ par les adventistes (10 vierges);

1858-9: le Cri de Minuit. Les vierges sages discernent le retour de Jésus pour 1873;

1870 Napoléon III, la seconde corne, cesse de soutenir la papauté; 1873: fin des 1335 jours-années. Fin du 6° millénaire d'existence de l’humanité et début du millénium. Début du temps de troubles;

22 octobre 1874: 10e jour du 7e mois. Christ quitte le lieu très saint du sanctuaire céleste. Début de la moisson de trois ans et demi. Début des temps de troubles, destiné à durer 40 ans;

Printemps 1875 aboutissement du cycle des jubilés débuté lors de l'installation d'Isral en Palestine. Début de la restitution de chaque chose dans l’état antérieur au péché d'Adam. Début de la résurrection de ceux destinés à recevoir un corps spirituel;

Printemps 1878 fin des 3 ans 1/2 de moisson. Fin des 1845 ans de disgrace d’Israël, et donc début de son rétablissement. Mariage de l'agneau et de l'Eglise.

Octobre 1914 fin du temps de troubles, 40 ans après 1874. Les royaumes de ce monde anéantis font place au Royaume de Dieu. Peu avant, Jérusalem agressée par les Nations aura été sauvée par une intervention divine. Après le temps de troubles, la totalité d'Israël doit être restaurée en Palestine».

[62] In realtà la rivista cambiò il nome altre tre volte adeguandosi alle vedute via via mutatasi del Geovismo. 1879: Zion’s Watch Tower and Herald of Christ’s Precence. 1909: The Watch Tower and Herald of Christ’s Presence. 1931: The Watchtower and Herald of Christ’s Kingdom. 1939: The Watchtower Annuncing Jehovah’s Kingdom.

[63] Russell raccoglie attorno a sé e alla sua pubblicazione, Watch Tower, i lettori avventisti di varie riviste fallite o in via di fallimento: Watchman’s Cry, Midnight Cry, Herald of the Morning, Last Trump, Bible Examiner. Ciò è possibile perché le sue idee sono in sintonia con quanto pubblicato da questi fogli. Cfr. Bernard Blandre, Aux origines des tèmoins de Jèhovah, cit., p. 26.

[64] Che Gesù fosse morto inchiodato a un palo fu scoperto e reso obbligatorio crederlo per tutti i Testimoni di Geova, dal successore Rutherford.

[65] Il millenario regno di Dio si è avvicinato, Watchtower Bible and Tract Society of New York. Inc., 1975 Italiano, p. 207.

[66] Cfr. la Tavola 7. In Gérard Hebert s.j., Les Témoins de Jéhovah, Les Editions Bellarmin, Montreal (Canada), 1960, p. 283.

[67] Cfr. Bernard Blandre. La Storia dei Testimoni di Geova, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Milano), 1989, pp. 26-28.

[68] Charles Taze Russell, vari articoli in Zion’s Watch Tower, settembre 1879, pag. 26; ottobre 1879, pag. 39; agosto 1880, pagg. 123, 124; dicembre 1880, pag. 172; gennaio 1881, pagg. 180, 181. Cit. in Sergio Pollina, «C.T. Russell, Massone, Spiritista o Testimone», in Russel, (gennaio 2004), p. 6.

[69] Cfr. la Tavola 8. Charles Taze Russell, Studies in the Scriptures. Series III: Thy Kingdom Come, ristampa, Dawn Bible Students Association, East Rutherford (New Jersey) s.d. (1a ed. 1891), p. 333. Creduta profeticamente vera sulla base di Is 19,19-20 «In quel giorno ci sarà un altare dedicato al Signore in mezzo al paese d'Egitto e una stele in onore del Signore presso la sua frontiera: sarà un segno e una testimonianza per il Signore degli eserciti nel paese d'Egitto».

[70] Ibid., pp. 309-376.

[71] Cfr. il mio: La massoneria e le origini dei Testimoni di Geova, cit.

[72] Annuario del 1976 dei Testimoni di Geova, Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, New York, 1976, p. 36.

[73] Qualificati per essere ministri, cit., p. 322.

[74] Annuario del 1976 dei Testimoni di Geova, cit., p. 44.

[75] Qualificati per essere ministri, cit., p. 314

[76] Oggi si chiama Watch Tower Bible and Tract Society e convive con altre società nazionali ed internazionali di supporto per le varie attività dei Testimoni di Geova.

[77] Annuario del 1976 dei Testimoni di Geova, cit., p. 55.

[78] Ibid. p. 57.

[79] Pubblicato dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, Inc., New York

[80] Annuario del 1976 dei Testimoni di Geova, cit., p. 77.

[81] Corrado Algermissen, La Chiesa cattolica e le altre chiese cristiane, cit., p. 920.

[82] Citato in Sergio Pollina, C.T. Russell, Massone, Spiritista o Testimone, cit., p. 5.

[83] C.T. Russell, Watch Tower, 1 gennaio 1914, citato in Bernard Blandre. La Storia dei Testimoni di Geova, cit.,p. 43.

[84] Annuario del 1976 dei Testimoni di Geova, cit., p. 71.

[85] Cfr. Raymond Franz, Crisi di coscienza, Edizioni Dehoniane, Napoli, 1988, pp. 86-87. 241.

[86] Annuario del 1976 dei Testimoni di Geova, cit., p. 76.

[87] Citato in Sergio Pollina, C.T. Russell, Massone, Spiritista o Testimone, cit., p. 19.

[88] Bernard Blandre. La Storia dei Testimoni di Geova, cit., p. 24.


 
   
       
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Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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