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Le dottrine

Le Autorità Superiori

Questo materiale può essere usato liberamente per lo studio e l'approfondimento, con l'unica limitazione di citarne ogni volta la fonte. Questo è il quinto capitolo [1] di uno studio molto più ampio che si può scaricare cliccando qui: file pdf

A Rutherford non andava proprio giù che lui, il “giudice”, colui che da Dio era stato scelto per guidare i “milioni” che non sarebbero mai morti nel Nuovo Ordine, dovesse subordinare la sua autorità a quella dei governanti mondani, destinati a soccombere di lì a qualche anno nell’ormai vicinissima “battaglia di Armaghedon”. Non solo, una subordinazione del genere era uno dei fondamenti dottrinali elaborati dal suo predecessore, C.T. Russell, del quale egli metodicamente si era impegnato a distruggere il ricordo e il mito. Ecco, quindi, che bisognava attaccare anche questa roccaforte del Russellismo.

È necessario che cominciamo dall’inizio. Esaminiamo, quindi, qual era la posizione degli Studenti Biblici in merito alla loro posizione nei riguardi dell’autorità governativa, quella che fu successivamente definita “le autorità superiori”. Sull’argomento, inizialmente, C.T. Russell  aveva così espresso il suo pensiero[2]:

Per quanto questi governi Gentili siano stati malvagi, essi erano stati consentiti o “ordinati da Dio”, per un saggio proposito. (Rom. 13:1) La loro imperfezione ed il loro dominio imperfetto facevano parte del quadro generale dell’eccessiva peccaminosità del peccato, e dimostravano l’incapacità dell’uomo di autogovernarsi, anche a proprio vantaggio. Dio li permette, principalmente, affinché essi adempiano per quanto è loro possibile, i loro propositi, interferendo nelle loro attività soltanto quando essi intralciano i suoi piani. In tal senso, anni dopo, si era espressa La Torre di Guardia[3], dicendo che: «Nel considerare questo soggetto siamo costretti a ricordare il consiglio dell’Apostolo all’intera chiesa in merito alla relazione individuale che ogni cristiano intrattiene con le autorità esistenti, che sono ordinate da Dio: “Rendete perciò a tutti ciò che spetta loro: il tributo a chi chiede il tributo, la tassa a chi chiede la tassa, il timore a che chiede timore, l’onore a chi chiede l’onore. Non siate debitori gli altri se non di  amarvi”. - Rom. 13:7, 8.

Il consiglio di Pietro è dello stesso tenore: “Onorate tutti gli uomini; amate la fratellanza; temete Dio; onorate il re”. - 1 Piet. 2:17.

Non sempre i re meritano, come persone, alcun onore: ma l’onore va sempre tributato al loro incarico, che è “ordinato da Dio”. (Rom. 13:1. Vedi L’Aurora Millenniale, Vol. I, cap. XIII, per il senso e lo scopo della loro ordinazione). Molti dei magistrati che governavano la Giudea ai giorni del Signore e degli apostoli erano personalmente immeritevoli di essere onorati, tuttavia il Signore e gli apostoli ci hanno lasciato, non solo i loro precetti, ma anche il loro esempio di sottomissione all’autorità che quelli rappresentavano: essi furono rispettosi e osservanti della legge. - Matt. 17:27. Atti 25:8, 10, 11.

Anni dopo, nel 1907, un altro dei volumi degli Studi sulle Scritture, trattò quest’argomento[4], e, al sottotitolo, “Onorate tutti gli uomini”, così scrisse:

«Onorare gli uomini, rispettarli secondo la loro funzione o incarico, e obbedire alle leggi, non significa necessariamente prendere parte insieme al mondo alle funzioni di governo. È stata presentata una legge che, se approvata, obbligherebbe tutti a votare. In tal caso, le Nuove Creature, essendo soggette ad essa, dovrebbero obbedirle, e senza mormorare. E nell’adempierne le richieste essi dovrebbero usare al meglio il loro giudizio e votare per quelli che essi considerano i più qualificati. Ma, fino a quando una legge del genere non è operante, riteniamo che sia meglio mantenere una stretta neutralità riguardo alle faccende politiche, ed evitare di votare per chiunque».

Questa posizione di Russell era del tutto in linea con l’atteggiamento da sempre condiviso dalle confessioni tradizionali, quella cioè di osservanza delle leggi vigenti senza mostrare nei loro confronti un eccessivo entusiasmo, dato che il cristiano e le sue aspirazioni sono lontani dagli affari mondani e della politica. Per molti anni questa fu la posizione degli Studenti Biblici, ed anche quello del loro secondo presidente, J.F. Rutherford.

Fu soltanto nel 1929 che egli ritenne maturo il tempo per rompere anche questa tradizione di equilibrio e di saggezza, per modificarla. Perché questo cambiamento di indirizzo dopo che per i primi dodici anni esso della sua presidenza il “giudice” lo aveva accettato senza riserve? All’inizio di questo capitolo abbiamo accennato al fatto che mal si accompagnava al delirio di onnipotenza di Rutherford l’idea di una sua subordinazione a chicchessia, fossero anche le autorità e i governi. Ecco, quindi, la necessità di riscrivere la “verità presente” relativa alle “autorità superiori” che prese corpo con le edizioni della Torre di Guardia del 1° e del 15 giugno 1929.

In esse, in ultima analisi, è un dato che emerge chiaramente: le “autorità superiori” in realtà non sono né Geova né Gesù Cristo, ma solo ed esclusivamente Joseph Franklin Rutherford, il presidente della Società, che è lo strumento da Dio utilizzato per guidare le sue faccende terrene. Ecco, di seguito, quanto La Torre di Guardia «rivelò» in quel tempo:

Le istruzioni del tredicesimo capitolo di Romani per molto tempo sono state applicate erroneamente. La sua applicazione impropria ha costituito in effetti la base per la falsa dottrina del “diritto divino dei re”. Le istruzioni fornite in esso dall’apostolo non erano destinate alla generalità del genere umano, bensì per il beneficio della chiesa: Se esso si applicasse anche all’esterno della chiesa, ciò vorrebbe dire che durante tutto il periodo definito Tempi dei Gentili, Dio ha giudicato i popoli, mentre altre scritture ci informano che per il giudizio di tutto il genere umano Dio ha stabilito un tempo speciale. - Atti 17:31.

Un primo commento a queste parole mostra come la questione delle autorità superiore non si riduce ad un mero susseguirsi di “zig zag” dottrinali, al termine dei quali abbiamo una dottrina che fa avanti e indietro più volte, oscillando fra una tesi il suo esatto opposto e, poi, ritornando nuovamente al suo punto di origine. No, la questione che qui si dibatte riguarda anche il cuore dell’interpretazione biblica della Società Torre di Guardia. Come dice chiaramente il presidente Rutherford, “se accettiamo la lettura russelliana, o secolare, di Romani capitolo 13, in tal caso cade il concetto dei Tempi dei Gentili così come è spiegato dall’organizzazione. A questo punto ci chiediamo: dato che alcuni decenni dopo fu proprio quest’interpretazione “distorta” che riprese il sopravvento, come fa a rimanere in piedi il significato dei Tempi dei Gentili? Ma andiamo avanti:

Il potere di Geova è supremo. Da lui procede ogni autorità legittima ... Non vi è limitazione al suo potere ... Quando l’apostolo dice, “Ogni anima sia soggetta alle autorità superiori”, queste parole riguardano sia la chiesa attuale che, in seguito, tutti quelli che verranno a trovarsi in armonia con Dio. Sul tredicesimo capitolo di Romani sono stati scritti molti commenti nel tentativo di dimostrare che le potenze gentili o i governi di questo mondo sono le “potestà esistenti” e che tali governi derivano il loro potere da Geova Dio.

Nello stesso tempo si vede che questa interpretazione costituisce il fondamento della dottrina del “diritto divino dei re”, a motivo del fatto che si vuol dimostrare che qualunque potere una nazione eserciti o abbia esercitato, esso deriva da Dio, e che di conseguenza il figlio di Dio dev’essere ubbidiente a tale potere. Per molti secoli i governanti e le nazioni definite cristiane hanno preteso d’essere state investite da Dio del loro diritto a regnare, ed hanno usato tale presunta autorizzazione per costringere i popoli a prestar loro grande rispetto e omaggio. Se portiamo tale argomentazione alla sua logica conclusione, dove ci porta?

Prima di andare avanti, ci sembra opportuno fare una breve digressione che serve a spiegare il vero significato delle parole pronunciate più avanti. È noto, in quanto emerge da numerose testimonianze, che il “giudice” Rutherford aveva un’intima amicizia con la bottiglia e che se l’idolatria era bandita dalla Betel di Brooklyn, uno dei rappresentanti del panteon mitologico vi aveva nonostante tutto fissa dimora: cioè Bacco. In poche parole, Rutherford era un ubriacone. Questo dà un senso compiuto a quanto segue:

Negli Stati Uniti è vietato acquistare e trasportare liquori o bevande alcoliche. In Canada, Inghilterra, Germania e in altri paesi, che pure pretendono d’essere cristiani, è perfettamente legale il consumo ed il trasporto di bevande alcoliche. Vuol dire questo che Dio abbia forse delegato differenti poteri o autorità a queste diverse nazioni? ... Se un governo mondano può emanare una legge che proibisca l’uso di certe bevande, chi può impedirgli di emanare anche una legge che proibisca anche l’uso di certi cibi, incluso il pane? Gesù esortò i suoi seguaci a pregare Iddio dicendo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Potrebbe mai Dio voler delegare ad un governante mondano un potere tale che permetterebbe a quest’ultimo di emanare una legge che proibisca l’uso di una cosa per l’ottenimento della quale i figli di Dio sono stati esortati a pregare?

Se in Germania è legittimo bere birra e mangiare formaggio, mentre negli Stati Uniti è legittimo mangiare formaggio ma non il bere birra, quale di queste nazioni sta esercitando il potere delegatole dal Signore? Se rispondiamo che lo stanno esercitando entrambe, ci si deve chiedere appropriatamente: È forse lo stesso Iddio che dichiara che la stessa cosa è giusta in una nazione e sbagliata in un’altra?[5] ... Non è perciò chiaro che è manifestamente e indubitabilmente errata l’applicazione della parole dell’apostolo Paolo ai governanti di questo mondo? Quando egli dice, “Le autorità esistenti sono ordinate da Dio”, fa egli forse riferimento a qualcuna delle nazioni gentili esistenti sulla terra? Non è più ragionevole che le sue parole siano rivolte esclusivamente all’autorità posseduta ed esercitata all’interno dell’organizzazione di Dio, e non a quella esercitata dall’organizzazione di Satana?

Chi, dei lettori di questa prosa, non si rende conto del metodo ermeneutico “ad usum delphini” adottato dall’ineffabile giudice? Egli cerca, addirittura, di inferire dall’autorità di un governo di stabilire norme contro lo spaccio illegale di alcolici, il timore che un potere del genere si possa arbitrariamente estendere persino all’alimentazione essenziale. Non è mai accaduto, in tutto l’arco della storia umana, che un governo, sia pure il più autoritario e dispotico, abbia mai esercitato in tal modo il suo potere, dal mitico Nimrod a Luigi XIV. Ma per Rutherford ogni contorsionismo dialettico è accettabile pur di dimostrare il suo assunto: le “autorità superiori” non sono i governi secolari. Gli ecclesiastici hanno torto, e anche Russell aveva torto. Punto e basta. Ecco, infatti, la sua conclusione:

Queste scritture dimostrano che Cristo Gesù è l’«autorità superiore» e che Geova è il potere più alto o supremo. L’espressione “autorità superiori” si può quindi applicare sia a Geova che a Gesù perché Cristo Gesù porta sempre a compimento gli ordini di suo padre.

Dopo aver attinto liberamente al libro profetico di Ezechiele per dimostrare che la visione del profeta si applica in realtà all’organizzazione teocratica di Geova, la Torre di Guardia così continuava:

Sulla terra vi è solo una compagnia che può legittimamente definirsi il “servitore dell’Iddio Altissimo”, più comunemente nota come “la Società”. Cos’è la “Società”, agli occhi dei lettori dellaTorre di Guardia che così la definiscono? Rispondiamo che essa è composta da tutti gli unti figli terreni di Dio che operano armoniosamente per la gloria di Dio e di Cristo Gesù. Se uno è unto dallo spirito di Geova egli fa adesso parte di Sion, e se vuole mantenere la sua posizione in Sion egli deve trovarsi in perfetta armonia con la condotta o la norma seguita da Sion. Cristo Gesù è il grande Capo di Sion ed egli ne dirige l’attività sulla terra. Ma che dire di quelli che detengono posizioni di responsabilità nella “Società”, e attraverso la cui direttiva viene compiuta l’opera sulla terra?

Possono fare degli errori? Sì, certamente ne fanno, perché sono tutti imperfetti. In che modo, allora, gli altri membri della Società possono sapere se la direttiva riguardante l’opera dell’organizzazione terrena di Dio è esercitata secondo la legge di Dio? Non possono saperlo se non per fede e osservando i frutti di quelli che sono impegnati nel compiere l’opera del Signore ... Se, perciò, vediamo che è devoto al Signore e dedica i suoi sforzi a fare ciò che il Signore lo ha incaricato di fare, ed è fedele e leale al Signore e non si compromette con il nemico, e sui cui sforzi sono evidenti le benedizioni del Signore, in tal caso i suoi frutti sono manifesti e questa è la prova che egli è gradito al Signore e opera correttamente.

Benché avvocato, Rutherford è privo della fine dialettica. O per meglio dire: egli la adegua alla sensibilità e alla capacità del suo uditorio. In poche parole, egli non si preoccupa più di tanto di mascherare il suo delirio di onnipotenza dietro sofismi. No: egli è crudo e dice ai suoi seguaci: Come potete sapere se io che vi dirigo sono stato scelto dal Signore per farlo, e che lo faccio con la sua piena approvazione? Ebbene, intanto potete saperlo solo se esercitate fede (in me naturalmente) e, poi, perché ve lo dico io. Io sono benedetto dal Signore, io produco tanti frutti, io non mi sono compromesso con il nemico. Ergo, il Signore guida il suo popolo tramite la “Società”, io rappresento la “Società”, io sono (a tutti gli effetti) il Signore.

Naturalmente, Rutherford non ignorava che nei quindici secoli precedenti la sua gestione, erano stati sprecati fiumi d’inchiostro per dimostrare l’esatto contrario del suo attuale assunto, e che anche Russell aveva seguito quel filone. Doveva adesso, con tutta la sua abilità di ierofante, decrittare per la prima volta al mondo, il vero significato delle parole di Paolo ai Romani. E ciò egli fa:

Consideriamo adesso le istruzioni dell’apostolo versetto per versetto. “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori. Poiché non vi è potere se non da Dio: le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio” (Versetto 1) Sorge immediatamente la domanda: A chi deve essere sottoposto il popolo di Dio? È scritto: “Ma quando tutte le cose gli saranno state sottoposte, allora il Figlio stesso si sottoporrà a Colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché Dio sia ogni cosa a tutti”. (1 Cor. 15:28) Questa scrittura è la risposta alla domanda. Essa dimostra che le autorità superiori sono Cristo Gesù e Geova e che il potere supremo è Geova Dio ...

L’apostolo non potrebbe voler dire che le “autorità superiori” sono le potenze Gentili. Non è possibile che esse siano tanto superiori da esercitare il controllo sulla disposizione di Dio sul suo popolo. L’apostolo dice: “Le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio”. Si può quest’espressione applicare correttamente alle potenze Gentili della terra e non, invece, alla chiesa? Sono le stesse parole dell’apostolo a rispondere a questa domanda: “Ma ora Dio ha posto le membra nel corpo, ciascuna di esse, come gli è piaciuto.

E dio ha posto i rispettivi nella congregazione, in primo luogo, apostoli; in secondo luogo, profeti; in terzo luogo, maestri; quindi opere potenti; quindi doni di guarigioni; soccorsi, capacità di dirigere, diverse lingue”. (1 Cor. 12:18, 28) Quelli che insistono sull’applicazione alle potenze Gentili delle parole dell’apostolo, nella parte ove esse dicono. “Le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio”, citano a supporto della loro interpretazione le parole di Pietro, cioè: “Per amore del Signore sottoponetevi a ogni ordinanza umana [creazione umana, in greco]; sia al re come superiore, sia ai governatori come mandati da lui per infliggere la punizione ai malfattori ma per lodare gli operatori di bene”.

Un attento esame di questo testo mostra che esso non si applica al potere esercitato dai governi Gentili[6]. La frase “ordinanza umana” nel summenzionato versetto significa “creazione umana”. Come si può allora dire che ogni ordinanza della chiesa è di creazione umana? Quando l’uomo Cristo Gesù nominò gli apostoli e li mandò in qualità di capi e di governatori della chiesa, non erano forse essi tutti creazioni umane secondo il significato di questo testo? Fu l’uomo Gesù che lo fece, e furono uomini che furono mandati; e questo non diventa meno vero se fatto in obbedienza al comando di Dio. ... Cosa voleva dire, allora, l’apostolo Pietro quando disse, “sia al re come superiore”? Senza dubbio egli si riferiva a Gesù, perché Gesù è il Re o Signore della chiesa, ed è supremo sulla chiesa perché egli agisce sempre in perfetta armonia con Geova, il Supremo ...

Non vi è perciò nessun sostegno per l’argomento che l’apostolo Pietro (1 Pietro 2:13-17) facesse alcun riferimento alle leggi o ai governi delle potenze Gentili ... Vedendo, quindi, che la Società è fatta o costituita dagli unti di Dio ancora sulla terra, e che questo corpo o compagnia di cristiani  si sforza diligentemente di obbedire ai comandamenti del Signore, e sapendo che il Signore Gesù ne è il capo, ogni suo membro dovrebbe diligentemente cercare di essere in armonia con la politica, il modo di agire e l’operato di tale Società.

Se qualcuno pensa che la Società non sia perseguendo una condotta appropriata, in tal caso dovrebbe affidarsi al Signore e attendere che sia lui a giudicare e a determinare quale sia il giusto corso da seguire. Ogni membro di Sion sulla terra è in un patto con il Signore, e ciascuno dev’essere in armonia con il Signore; e stando così le cose, ciascuno dev’essere sottomesso alle autorità superiori.

Ancora una volta Rutherford ribadisce il suo teorema: Geova = Società, Società = Rutherford, Rutherford = Geova.

Dopo quindici giorni di riflessione nei quali i lettori della rivista ebbero, nel lontano 1929, modo di assimilarne le informazioni, un’ulteriore bordata giunse con l’edizione successiva: quella del 15 giugno. Essa continuava da dove aveva lasciato e spiegava che:

La sostanza della dichiarazione di Paolo (Rom. 13:2) è questa: Che chiunque nella chiesa resiste alla disposizione che Dio ha stabilito per il governo dalla sua chiesa, resiste a Dio, e perciò riceverà la punizione da Dio per mezzo di Cristo Gesù per ciò che ha fatto ... “Poiché essa [il potere] è ministro di Dio per il bene. Ma se fai ciò che è male, abbi timore: poiché non senza scopo essa [il potere] porta la spada; poiché è ministro di Dio, vendicatrice per esprimere ira su chi pratica il male”. (Rom. 13:4)

Questo testo non ha alcun riferimento al potere esercitato dalle potenze Gentili ... Cosa vogliono allora dire le parole che qui Paolo esprime? La risposta è che l’autorità e l’ordine nella chiesa sono disposti dal Signore per il bene di quelli che sono nella chiesa e per il giudizio di quelli che fanno il male ... Le potenze Gentili usano la spada per uccidere. Se il testo si applica ad esse, in tal caso esso vuol dire che ad esse è conferita autorità e potere sul popolo del Signore perfino per uccidere gli appartenenti alla chiesa, e che esse sono i vendicatori di Dio. Gesù fu accusato di sedizione dal diavolo, fu condannato e giustiziato ingiustamente.

Agendo in tal modo certamente il Diavolo non agiva quale vendicatore di Dio. Le parole dell’apostolo significano che la spada rappresenta il potere che Dio usa per punire quelli che nella chiesa fanno il male e che perciò agiscono contrariamente alla sua legge dalla quale la chiesa è governata. La creatura (o le creature) che Dio usa per esercitare tale potere è il vendicatore incaricato di riversare l’ira di Dio sui malfattori.

Ecco: è stato detto. Dio usa una creatura per eseguire il suo giudizio. La creatura è il ministro di Dio. Il ministro di Dio è il presidente della Watch Tower Society. Il giudice Rutherford è il boia di Geova. Ed ecco come si conclude l’argomento:

Non vi è alcuna scusa o giustificazione per continuare ad applicare erroneamente le Scritture nello sforzo di far piegare gli unti di Dio agli ordini delle agenzie di Satana e, in particolare, alle ordinanze tendenti ad impedire la proclamazione della verità relativa al nome ed al regno di Dio ... Noi sappiamo che Cristo Gesù è il Capo dell’organizzazione di Dio e che egli è presente e dirige l’opera degli unti sulla terra. Ma vi è di più. Quest’organizzazione del Signore, o corpo di Cristiani che gli sono devoti, è nota con il termine generico di “Società”. Dio, mediante Cristo, sta attualmente dando ordini al suo popolo ai quali esso deve obbedire. Egli rende chiari tali ordini gettando lampi di luce sulla sua Parola, e dischiude al suo popolo i fatti in adempimento della profezia i quali mostrano che il tempo dell’adempimento è prossimo ed è prossimo il tempo dello stabilimento del regno. Chiunque asserisce d’essere degli unti di Dio stia al passo con la verità presente e cammini di pari passo con Cristo, il Capo dell’organizzazione di Dio.

Da tutto quanto sembra al lettore di queste righe che gli Studenti Biblici non avessero ben capito il significato di Romani 13:1-7? Potrebbe qualcuno, anche con il massimo sforzo, trarne la conclusione che ci troviamo di fronte ad una disamina tentennante dell’argomento in oggetto, bisognevole di ulteriori perfezionamenti? Pare proprio di no, eppure questo è proprio quello che, oggi, la Società vorrebbe far credere. Questo è infatti proprio ciò che essa attualmente dice in merito a quelle “storiche” dichiarazioni[7]:

A motivo del loro sincero desiderio di rispettare la suprema autorità di Dio, gli Studenti Biblici pensavano che le “potestà superiori” dovevano essere Geova Dio e Gesù Cristo. Osservavano ugualmente le leggi secolari, ma l’ubbidienza a Dio veniva prima. Era una lezione importante, che li rafforzò durante gli anni di disordini mondiali che seguirono. Ma non capivano bene il significato di Romani 13:1-7.

No, non si può assolutamente dire, nemmeno “a posteriori” che essi non avevano capito bene. In due interi numeri della Torre di Guardia furono presi in esame e attentamente scrutati tutti gli aspetti e i significati delle parole di Romani capitolo 13°. D’altra parte, se oggi il Corpo Direttivo vuol far credere in un fraintendimento di Rutherford, dovrebbe anche spiegare come mai Geova avesse permesso di far incorrere il suo approvato servitore in una topica così gigantesca della quale non vi era proprio bisogno se solo si fosse lasciata inalterata la spiegazione che era accettata dal primo “approvato servitore” dell’organizzazione, C.T. Russell. Non si può accettare questa spiegazione dell’attuale Corpo Direttivo anche alla luce delle parole che, un po' più avanti nella stessa pubblicazione[8] contraddicono quelle di prima. Infatti, parlando del precedente intendimento, il libro dice che:

In quel tempo ritenevano che le “potestà superiori”, menzionate in Romani 13:1-7 (KJ) fossero i governanti secolari. Perciò incoraggiavano il rispetto per i funzionari del governo.

Ma, se anche successivamente “osservavano ugualmente le leggi secolari”, a che scopo il cambiamento? Se, in base all’intendimento di Rutherford, “l’ubbidienza a Dio veniva prima”, significa forse questo che l’intendimento di Russell metteva al secondo posto l’ubbidienza a questi due personaggi? Da qualunque verso la si rigiri rimane una domanda irrisolta e, naturalmente, irrisolvibile, perché il vero motivo non è, come abbiamo visto, quello indicato dal corpo Direttivo, ma quello che emerge dalla lettura integrale delle vecchie pubblicazioni.

Il trascorrere del tempo arricchì ulteriormente di altri significati il secondo intendimento di questa dottrina, a ulteriore riprova che nessuno a quel tempo e per ben 34 anni, fino al 1962, nutriva il benché minimo dubbio della correttezza e validità di quella spiegazione. Infatti, nel 1949 vide la luce il libro intitolato La Verità vi farà liberi, che fu pubblicato sette anni dopo la morte di Rutherford. Seguendo un modello consolidato, il terzo presidente, dopo un certo periodo di adesione alle idee del secondo, modificò la sua veduta sull’argomento, proprio come il secondo aveva fatto nei confronti del primo. Ma questo avvenne nel 1962. Cosa diceva, prima di cambiare radicalmente pensiero Nathan Homer Knorr nel 1949?

Durante la prima Guerra Mondiale, cotesti Israeliti spirituali [cioè i seguaci del pastore Russell, N.d.A.] divennero fisicamente soggiogati al potere dei sistemi Babilonesi e politici di questo mondo. questa fu una esperienza simile a quella degli antichi e tipici Israeliti, quando la loro nazione fu desolata ed essi furono portati via, quali prigionieri di Babilonia, per settant’anni.

Nel 1918 d.C., gl’Israeliti spirituali si arresero a quelli della politica mondiale, che s’intromisero nella loro attività Cristiana. Cotesti servitori di Dio si ritirarono dalla loro pubblica opera educativa, maggiormente a motivo della dottrina religiosa di cui ancora prevale l’idea, e cioè: che gli ufficiali e dignitari politici della visibile organizzazione di Satana sono le “autorità superiori”, alle quali ogni anima Cristiana deve sottoporsi, come Romani 13:1 comanda.

Mediante tale perversione della Scrittura, i membri della Gerarchia religiosa in controllo sono stati abilitati di agire quali “consiglieri spirituali” delle potenze politiche, adoperando il braccio forte dello stato per rimuovere e sopprimere la libertà di parola, di stampa, di assemblea, e di adorazione a Dio. Cotesta religiosa ed erronea applicazione della Scrittura concernente le “autorità superiori”, ha per lungo tempo provocato l’oppressiva schiavitù dei professanti Cristiani ai dignitari mondani, a spese degl’interessi dell’opera di Dio e della vera libertà Dopo la venuta del Signore nel tempio e la liberazione del fedele residuo d’Israeliti spirituali, dalla cattività alla Babilonia del tempo moderno cominciò ad aprire i loro occhi alla verità.

Nel 1929 apparì la rifulgente luce. In quell’anno la Watchtower pubblicò l’esposizione Scritturale che trovasi al capitolo 13 dei Romani. Tale rivista dimostrò enfaticamente che Geova Iddio e Cristo Gesù sono “Le Autorità Superiori” e non i reggitori ed i governatori mondani, ... Questa rivelazione di vitale verità, liberò lo spirito del consacrato popolo di Dio, più di quanto fosse avvenuto prima[9].
Prima di esprimere alcuni commenti, ancora una volta desideriamo richiamare l’attenzione del lettore sul fatto che il punto cruciale della vicenda, e di tutte le altre “verità progressive” di cui di tanto in tanto la Società si avvale per modificare la sua dottrina, non è tanto quello di aver cambiato opinione su di un determinato argomento, ma il fatto che la “nuova luce” oltre a modificare l’intendimento della precedente, utilizza la nuova rivelazione per mettere in crisi l’intero sistema che l’ha generata.

Si prenda, per esempio, la dichiarazione fatta nel libro appena citato, che dice che la dottrina creduta precedentemente era una “perversione della Scrittura”, una “religiosa ed erronea applicazione della Scrittura”, che “ha per lungo tempo provocato l’oppressiva schiavitù dei professanti cristiani”, e che solo nel 1929 “apparì la rifulgente luce”. Sono parole che costituiscono la sconfessione dell’intero sistema di Russell, indicato come perverso, religioso, erroneo, oppressivo[10].

Per trentaquattro anni questa interpretazione delle “autorità superiori” fu quindi la norma seguita in tutto il mondo dai testimoni di Geova. Essa era “rifulgente luce” che aveva liberato dall’oppressione il popolo di Dio. Ma, come abbiamo visto, la “luce” anche se intensa non dura per sempre all’interno del geovismo. Difatti, nel 1962, accadde qualcosa che costrinse “l’organizzazione teocratica” a invertire la rotta e a ritornare all’interpretazione di Russell, a quella medesima interpretazione che per più di tre decenni era stata considerata una “perversione”.

Difatti le edizioni della rivista Torre di Guardia del 1° e 15 giugno e 1° luglio 1963 (in italiano) con un dispiegamento di energie e di esempi scritturali a tutto campo, spiegarono al “popolo del Signore” chi erano da quel momento in poi le “autorità superiori” del capitolo 13° di Romani. Un attento esame del cospicuo materiale fa balzare evidente agli occhi una bizzarra anomalia.

Nemmeno una volta viene menzionato il fatto che la nuova spiegazione costituiva una correzione della veduta precedente. Nemmeno una volta viene citata La Torre di Guardia del 1929 con la quale Rutherford annunciava al mondo di aver capito la “verità”, e, anzi, alle pagine 359 e 367 dell’edizione del 15 giugno, in due note in calce si citano i libri di Russell sull’argomento, proprio per far vedere che nel corso dei decenni la posizione dell’organizzazione era rimasta immutata.

Sicura della sua impunità, addirittura, la rivista del 1963, utilizzava le stesse argomentazioni del 1929 per dimostrare l’esatto contrario! Ci troviamo realmente di fronte ad un’arroganza intellettuale senza limiti. Ricorderete certamente che nell’edizione del 1929, in merito alle incoerenze dei governi umani che da una parte proibivano mentre dall’altra permettevano certe bevande, se ne concludeva la loro assoluta inattendibilità[11]. Adesso, viene detto esattamente il contrario e si giustifica la contraddittorietà delle leggi umane, giustificandola addirittura con la contraddittorietà di certe leggi divine:

Via via che le potenze mondiali si susseguivano le une alle altre nell’avere il predominio del mondo durante i Tempi dei Gentili, vi fu, naturalmente, di tanto in tanto, un cambiamento nelle leggi a cui i sudditi dovevano ubbidire. Anche le leggi locali di un paese differivano da quelle di altri paesi, secondo le idee delle locali autorità dominanti in materia di legge. Le leggi di un paese possono essere state contrarie a quelle di un altro. Ma anche le leggi di Dio per il suo popolo differirono a volte.

Ad esempio, la nazione d’Israele era sotto le leggi del vecchio patto di cui Mosè era stato mediatore fra essi e Geova, mentre la “nazione santa” dell’Israele spirituale dal 33 d.C. è venuta a trovarsi sotto le leggi cristiane del nuovo patto con Dio di cui è stato mediatore suo Figlio Gesù Cristo. Egli aveva proibito agli antichi Giudei di mangiare grasso, maiale e animali impuri, ma le Sue leggi permettono ora ai cristiani di mangiare tali cose. Tuttavia con questo Dio non si è contraddetto. Le leggi umane differiscono da paese a paese e di tempo in tempo e possono contraddirsi, ma non tutte queste leggi sono contrarie alla coscienza del popolo di Dio. Molte di queste leggi sono in armonia con la coscienza cristiana[12].

Passiamo adesso ad un’altra delle contraddizioni del 1929 che vengono radicalmente trasformate nel 1963. Sull’interpretazione del versetto 6 del capitolo 13°, Rutherford faceva la seguente considerazione:

Il fatto che l’apostolo parli del pagamento delle tasse è stato considerato un valido argomento ed è stato usato per dimostrare che l’intero capitolo si riferisca alle potenze Gentili. Quest’argomento non è solido, e la sua conclusione non ha alcuna giustificazione valida. Presentiamo qui in che modo il versetto in esame viene tradotto in differenti versioni, allo scopo di fare un confronto. “Poiché a motivo di ciò pagate anche il tributo”. (Rotherham) “Per la stessa ragione voi pagate le tasse”. (Moffatt) “Perché, questa è realmente la ragione per cui anche voi pagate le tasse”. (Weymouth) “A tal fine anche voi pagate le tasse”. - Diaglott. L’apostolo con comanda di pagare le tasse o i tributi a qualcuno nella chiesa.

L’apostolo si rivolgeva a quei cristiani che erano stati Giudei (Rom. 7:1) e che avevano familiarità con la legge dei Giudei che richiedeva il pagamento di una tassa individuale e di altre tasse che servivano per il mantenimento del governo d’Israele. (Eso. 30:11, 13) Essi avrebbero capito e in effetti compresero che il pagamento della tassa era la cosa giusta da fare. quando Paolo scrisse loro quei cristiani risiedevano a Roma e pagavano le tasse al governo romano perché non desideravano incorrere nell’ira di Roma, ed anche a motivo della loro coscienza, sapendo che era la cosa giusta da fare.

‘Per questo motivo’, dice l’apostolo, ‘pagate le tasse; e spinti dallo stesso buon motivo dovreste rendere a Geova ciò che gli compete’. Le parole del testo, ‘Poiché per questo anche pagate le tasse’, sono una dichiarazione parentetica ed è inserita al solo scopo di rafforzare l’argomentazione apostolica. Per quale motivo voi pagate le tasse? Per amore della coscienza; per il motivo che è giusto pagare per i servizi che si ricevono. Quindi, rivolgendosi ai governanti egli dice: “Poiché essi sono ministri di Dio [servitori, ma non servitori di Satana, cosa che sarebbero se egli stesse parlando dei governi terreni]”.

La parola “ministri”, secondo l’uso che qui ne viene fatto, è tratta dal greco leitourgos, ed è la stessa parola da cui deriva il termine italiano “liturgia”. Chi sono, quindi, i leitourgos (ministri) di Dio? La parola ministri è usata per tradurre la parola leitourgos anche nei versetti che seguono, il che dimostra oltre ogni dubbio che essi sono unti ministri che servono nella chiesa. (Eb. 1:7; 8:1, 2, 6; 9:21; 10:11; Atti 13:2; Rom. 15:16; Filip. 2:17, 25).

Tutto il contrario di ciò che viene sostenuto nella Torre di Guardia del 1° luglio 1963, dove, fra l’altro, è detto:

Se Paolo non avesse parlato delle “autorità superiori” che sono fuori della congregazione cristiana, non avrebbe trattato la questione delle tasse ... Né la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (inglese) né altre traduzioni della Bibbia, antiche o moderne, mettono tra parentesi le parole: “Poiché per questo anche pagate le tasse”, come se queste parole fossero una spiegazione inserita come pensiero secondario.

Nel 1919, il versetto 6 è parentetico, nel 1963 non può esserlo assolutamente. Nel 1929 la parola “ministro” non può che applicarsi alle autorità della congregazione (con ottimo sostegno scritturale!), nel 1963 è esattamente il contrario.

A tutto questo guazzabuglio  bisognava dare un ordine e un’apparente logicità. Sicché La Torre di Guardia del 1° giugno 1982, dedico un intero numero al soggetto dell’intendimento progressivo. Ed ecco come, a pagina 29, cercava di mettere insieme l’oscillazione fra le tre posizioni:

Un altro esempio di “navigazione” verso il corretto punto di vista è quello che ha portato a un giusto intendimento di Romani 13:1-7. I primi Studenti biblici comprendevano correttamente che le “autorità superiori” erano i governanti di questo mondo. Secondo quell’intendimento pensavano che se un cristiano veniva richiamato in tempo di guerra poteva servire nell’esercito, indossare la divisa e andare in battaglia.

Ma si diceva che, qualora si fosse trovato a dover effettivamente uccidere un altro uomo, avrebbe dovuto sparare in aria.
Era comunque abbastanza chiaro che l’apostolo Paolo non poteva aver raccomandato un simile modo d’agire. Ci si chiese allora se le “autorità superiori” non potessero riferirsi a Geova Dio e a Gesù Cristo.

Vale la pena di soffermarsi e chiedersi: dove, nell’intera trattazione dell’argomento fatta dalla Torre di Guardia del 1929, veniva sollevata un’obiezione del genere? Un’attenta lettura di quell’edizione mostrerà che si obiettava alla guerra e alle uccisioni, cosa che anche in precedenza era stata fermamente ribadita da Russell, ma senza accennare agli spari in aria. Farci entrare a forza l’apostolo Paolo che, poverino, non avrebbe mai raccomandato di “sparare per aria”, ci sta esattamente come i cavoli a merenda. Ma, per poter armonizzare l’inarmonizzabile si può, anzi, si deve ricorrere a questo e ad altro[13]!

Rutherford, lo abbiamo più volte detto e ripetuto, era un uomo ambizioso e autoritario. La favola della sua presunta “umiltà” può ingannare solo chi non sa nulla della sua storia personale[14]. In realtà ogni iniziativa dell’avvocato di Boonville tendeva soltanto ad un obiettivo: ottenere per se il potere assoluto ed incontrastato.

È in questo filone che dobbiamo inserire tutte le precedenti “innovazioni” relative alle autorità superiori. Alla fine doveva essere ben chiaro nelle mente di tutti gli Studenti Biblici che vi era una e una sola Autorità Superiore: Joseph Franklin Rutherford! La tendenza di Rutherford ad accentrare in se tutto il potere emerge prepotentemente da diverse circostanze. Una di queste era la sua presenza ossessiva e invadente su tutte le edizioni della rivista da lui fondata, L’Età d’Oro[15], ed i numerosi articoli che ne costituivano il corpo principale, tutti a sua firma. Un’altra fu quella di introdurre la predicazione con i fonografi.

Il proclamatore non doveva nemmeno più parlare con le persone. Semplicemente, dopo essersi presentato, doveva poggiare la puntina sul disco e lasciare che fosse la voce del “giudice” Rutherford, non la sua, a trasmettere il messaggio. Si tratta di una mortificazione senza pari, eppure fino ad oggi nessuna voce si è levata di fra i testimoni di Geova per denunciare la assoluta mancanza di rispetto per gli altri che caratterizzava questo sistema, presto abbandonato, vigente al tempo di Rutherford.[16]

Ma, al suo dominio indiscusso si opponeva una struttura che costituiva l’eredità di Russell e che in un modo o nell’altro bisognava rimuovere, e cioè i corpi degli anziani, i cosiddetti anziani elettivi. Come spiega l’Annuario del 1976, “dal decennio successivo al 1870 fino al 1932 gli uomini che di fra il popolo di Dio erano eletti nella congregazione all’incarico di anziani sorvegliavano gli studi biblici e le conferenze della congregazione ...  Anziani e diaconi erano eletti ogni anno nella congregazione per alzata di mano dalle persone associate a ciascuna congregazione”. (pagina 163). Questi uomini erano eletti dalle congregazioni di appartenenza e, pur riconoscendo a Rutherford l’autorità di dirigere le faccende amministrative della Società, mal sopportavano la sovrapposizione della sua autorità alla loro che, al pari di lui, erano “anziani” del popolo di Dio. Cominciò quindi, da parte dell’astuto avvocato, una procedura che, lentamente e senza strappi avrebbe infine portato alla loro eliminazione[17].

Il primo passo fu la sua decisione di dar vita ad una nuova rivista, L’Età d’Oro, (abbiamo già visto che questo costituiva una flagrante violazione del testamento di Russell). Questa rivista, quindi, gli apparteneva, non aveva nessun legame con il precedente presidente ed egli si riteneva pienamente autorizzato a prendere delle direttiva per la sua distribuzione. Rutherford decise quindi di iniziare un’opera del tutto nuova che non trovava precedenti nella storia del cristianesimo, né in quella più recente dell’organizzazione fondata da Russell: quella della vendita di libri e riviste scritti da lui stesso. A tale scopo egli ritenne opportuno che in ogni congregazione, a fianco degli “anziani elettivi” vi fosse un “direttore del servizio”, nominato a tale incarico affinché

“In qualità di rappresentante locale della Società, egli doveva organizzare l’opera, assegnare il territorio e incoraggiare la congregazione a partecipare al servizio di campo. così, accanto agli anziani e ai diaconi eletti democraticamente, cominciò a delinearsi un altro tipo di struttura organizzativa, che riconosceva che l’autorità di fare nomine non dipendeva dalla congregazione locale e che dava maggiore importanza alla predicazione della buona notizia del Regno di Dio”[18].
È evidente, anche se queste sono le parole della Società, che l’imposizione di un funzionario nominato dalla sede centrale che affiancasse l’autorità costituita nella congregazione, rappresentava chiaramente una sorta di “commissariamento” del corpo degli anziani, e, in effetti, la loro esautorazione. Inoltre, si attribuiva al lavoro di distribuzione dei libri scritti da Rutherford, importanza maggiore del lavoro spirituale svolto dagli anziani, dato che esso “dava maggiore importanza alla predicazione della buona notizia del Regno di Dio”. Questo nuovo modo di agire costituì il primo dei passi della nascente “Teocrazia”. Così spiega ciò che accadde Timothy White:

Quando il giudice Rutherford, nel 1919, iniziò a nominare i direttori di servizio nelle congregazioni, non fece nulla per spiegare pubblicamente questa sua sopraffazione della filosofia democratica di controllo della congregazione che fino ad allora era praticato. Tredici anni dopo, comunque, egli cercò di giustificare questo controllo centralizzato in un articolo della Torre di Guardia. In sintesi egli così spiegava il suo ragionamento: Dalla morte di Cristo fino al 1918, Cristo aveva posto la Chiesa sotto il controllo dell’autorità dello spirito santo che operava democraticamente, come aveva insegnato Russell.

Ma dal 1918 in poi lo spirito santo aveva cessato questa sua specifica funzione, ed era stato sostituito da Cristo in persona. Cristo non operava democraticamente ma in maniera autoritaria per il tramite dell’ufficio centrale della Società Torre di Guardia. Il ritorno di Cristo, perciò, annullò tutte le idee di Russell sull’organizzazione, non perché fossero sbagliate (Rutherford le accettò fino al 1938), ma perché erano ormai obsolete.

Così il giudice concluse: “Dovrebbe la compagnia del popolo di Dio eleggere vescovi o sorveglianti nella chiesa? No; per il motivo che lo spirito santo agendo come avvocato e soccorritore, ha nominato alcuni degli anziani sorveglianti, ma sin dal tempo della venuta del Signore Gesù nel tempio di Dio lo Spirito Santo ha cessato di svolgere la sua funzione di avvocato e di guida. È il Signore Gesù in persona che adesso si occupa di dirigere la sua organizzazione[19]. In breve, la Bibbia, la base delle credenze del suo movimento sin dalla nascita, era ormai superata su questo punto, e Rutherford aveva adesso mano libera per creare e distruggere a suo piacimento i funzionari del movimento.

Alle congregazioni (compagnie) che aderirono al programma di Rutherford fu chiesto di esprimere la loro accettazione per il tramite della seguente risoluzione: “Che al fine di svolgere ordinatamente il nostro servizio sceglieremo alcuni uomini della nostra compagnia perché svolgano determinati compiti necessari incluso il seguente, e cioè: un direttore del servizio che sarà nominato da noi e confermato dal dirigente o responsabile della Società[20]. Quello di “dirigente o responsabile della Società”, naturalmente, era uno dei titoli di J.F. Rutherford.

Gli effetti di questa risoluzione del 1932 fu quello di rimuovere i sorveglianti dal loro incarico, rendendo in effetti il direttore del servizio il personaggio più importante della congregazione. Sebbene, in base al ragionamento dell’articolo precedente, Rutherford avesse avocato a se la prerogativa di nominare gli altri funzionari dell’organizzazione, a quel tempo non se ne avvalse. Lasciò che il cosiddetto “comitato di servizio” fosse eletto dal voto della maggioranza della compagnia ... Sebbene si dicesse che “è lo stesso Signore Gesù a guidare la sua organizzazione”, essi [gli anziani] si resero conto che in realtà sarebbe stato molto più appropriato sostituire “J.F. Rutherford” al “Signore Gesù” ...

La centralizzazione dell’organizzazione era ormai solo questione di tempo, e a partire dal 1938 Rutherford nominava non solo il direttore di servizio, ma anche tutti gli altri funzionari delle congregazioni. Quello stesso anno egli introdusse il termine “Teocrazia” per descrivere il governo della chiesa. È un termine appropriato, poiché papa Leone I definì la Chiesa Cattolica una teocrazia, e, a partire dal 1938, l’organizzazione dei testimoni di Geova si è allineata molto strettamente alla Gerarchia. Per un certo tempo anche le lettere dalla sede centrale erano firmate con l’espressione “La Teocrazia”, che è praticamente equivalente a firmarle con il termine “Dio”[21].

È del tutto comprensibile che gli anziani elettivi facessero resistenza alla nuova disposizione. A prescindere dai fatti più gravi rappresentati dallo stravolgimento delle dottrine del fondatore, c’era il fatto che adesso veniva loro imposto di trasformarsi in venditori ambulanti del materiale scritto da Rutherford:

Spesso gli anziani eletti democraticamente dichiaravano esplicitamente di non essere d’accordo con quello che diceva La Torre di Guardia circa la responsabilità di predicare fuori della congregazione. Il fatto che rifiutavano di ascoltare ciò che lo spirito di Dio, tramite le Sacre Scritture, diceva al riguardo alla congregazione ostacolava il flusso dello spirito di Dio in quei gruppi. Nel 1932 si presero misure per correggere la situazione ... tutti coloro che facevano veramente parte dell’organizzazione di Geova dovevano svolgere l’opera che secondo la sua Parola doveva essere svolta in quel periodo di tempo ...

La sorveglianza non andava affidata a chi evitava o rifiutava di fare ciò che era ragionevolmente in suo potere per partecipare alla testimonianza pubblica. Al termine dello studio di questi articoli le congregazioni furono invitate ad adottare una risoluzione in cui si dichiaravano d’accordo. così l’elezione annuale degli anziani e dei diaconi da parte della congregazione fu eliminata ...

Ora che la sorveglianza della congregazione era affidata a uomini che si preoccupavano non della propria posizione ma di compiere l’opera di Dio - rendere testimonianza al suo nome e al suo regno - e che davano il buon esempio prendendovi parte, l’opera procedeva meglio ... Alcuni si tirarono indietro. Facevano ogni sorta di obiezioni. Non ritenevano appropriato “vendere libri”, benché l’opera non venisse fatta a scopo di lucro e benché tramite le stesse pubblicazioni anche loro avessero conosciuto la verità relativa al Regno di Dio[22].

Questa versione dei fatti, presentata dalla Società, pur se con parole di circostanza, non fa che confermare ciò che in realtà avvenne. È interessante ascoltare, su questi fatti, l’opinione di uno dei maggiori storici del movimento, il professor Penton, che dello “Sviluppo del Governo Teocratico”[23] così ha scritto:

I cambiamenti nelle dottrine degli Studenti Biblici relativi all’escatologia, allo sviluppo del carattere, ed al servitore fedele e prudente fecero sì che molti abbandonassero il movimento. L’articolo ‘Nascita della nazione’ fece sì che già nel 1925 molti se ne andassero. Tuttavia fino a quando le congregazioni locali o ecclesie erano governate dai loro anziani e avevano l’autorità di organizzarsi autonomamente, esse avrebbero potuto, se lo avessero voluto, ignorare la maggior parte delle direttive di Rutherford e rimanere tuttavia associate agli altri Studenti Biblici. Rutherford, perciò, decise di dominare gli anziani, o, se essi non avessero collaborato, di abolirli come classe.

Come abbiamo notato in precedenza, egli si avvalse dell’argomento che la società (l’intera comunità degli Studenti Biblici) era consacrata per rendere una grande testimonianza o un’opera di predicazione negli ‘ultimi giorni’. Di conseguenza, chiunque si fosse opposto all’opera della società(la Watch Tower Bible and Tract Society) e alla direttiva del suo presidente si opponeva alla volontà di Dio. Così, egli bollò gli anziani locali che si rifiutavano di seguire le direttive di Brooklyn, come ‘orgogliosi’, ‘arroganti’, e con altri epiteti simili che Rutherford riteneva si applicassero loro.

Il giudice era troppo furbo per lanciare semplicemente un attacco agli anziani senza avere nessuno da mettere al loro posto. Durante gli anni dal 1919 al 1932, egli aumentò gradualmente il suo controllo sulle locali congregazioni degli Studenti Biblici dando vita a nuove attività di predicazione sotto la direttiva della società che erano poste sotto il controllo dei direttori del servizio che inizialmente erano stati costituiti per distribuire L’Età d’Oro nel 1919.

Queste nuove attività includevano la circolazione di varie risoluzioni e, a partire dal 1926, la distribuzione di casa in casa della letteratura della Torre di Guardia. Di conseguenza, ciò che Rutherford si accinse a fare era l’edificazione di un corpo di direttori favorevoli alla società in ogni congregazione. Mentre essi erano nominati localmente dalle ecclesie, le loro nomine erano ratificate dalla società, e quindi tendevano naturalmente ad essere leali a Rutherford e alla società al di sopra di tutto[24].

Contemporaneamente, Rutherford decise di indebolire l’autonomia delle congregazioni cambiando la natura delle adunanze locali. Egli propose che le tradizionali adunanze di preghiera e di testimonianza degli Studenti Biblici fossero divise in due parti una delle quali divenisse un’«adunanza di servizio» dedicata esclusivamente alla promozione dell’opera di predicazione pubblica. Si scoraggiarono i discorsi pubblici o sermoni, pronunciati su diversi soggetti dagli anziani, mentre furono collocati al loro posto gli studi della Torre di Guardia con il sistema delle domande e risposte. Così gradualmente e subdolamente, il giudice pervenne al controllo totale della dieta spirituale delle congregazioni degli Studenti Biblici.

Rutherford e i suoi sostenitori erano ancora, alla fine del 1932, irritati dall’indipendenza di alcuni anziani e dalla loro indisponibilità ad accettare senza sollevare obiezioni le direttive della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati. Dopo molte discussioni, il giudice decise di risolvere il problema eliminando gli anziani. Così, nella Torre di Guardia del 1° febbraio 1932 apparve una lettera, che ovviamente era stata studiata tenendo conto degli eventi del momento, scritta da Charles Morrell, uno Studente Biblico di vecchia data che era anche segretario privato del giudice della Suprema Corte canadese di giustizia, Sir Lyman Duff.

La lettera, che appariva a pagina 47, diceva così: «Vi sottopongo la seguente domanda affinché la prendiate in considerazione e mi diate una risposta, poiché io presumo che se l’argomento che sollevo è di una certa importanza, a suo tempo sarà certamente trattato dalla Torre di Guardia. In sostanza, l’apostolo dice che lo spirito santo costituisce gli anziani quali sorveglianti del gregge di Dio. Poiché è il Signore stesso che si prende cura del gregge di Sion, a che cosa può ancora servire l’incarico di anziano? Detto in altre parole, Non era nei propositi del Signore limitare la giurisdizione degli anziani solo al periodo di tempo dell’assenza del Signore Gesù, sin dal tempo della sua ascensione, e di provvedere lo spirito santo come guida o insegnante, e questo fino alla venuta di Cristo Gesù al tempio? Un ulteriore evidenza di questo la possiamo riscontrare nel fatto che sono state avanzate numerose critiche nei confronti degli anziani, particolarmente dal 1922 in poi.

Chiamati a servire, molti di loro sono stati in realtà delle ‘spine nel fianco’ della Società, dei direttori, dell’organizzazione del servizio e degli operai fedeli. La loro elezione, che si presumeva esprimesse la ‘Volontà del Signore’ per mezzo dello spirito santo, ha spesso dato luogo soltanto ad opposizione a quella che è la ‘volontà del Signore’ che si manifesta tramite la Società. Il fatto che lo spirito si sia ritirato non implica come conseguenza che è giunta la fine della disposizione del governo dal basso, e che è arrivato il tempo che il governo della chiesa abbia luogo dall’alto? E se le cose stanno così, mantenere ancora gli anziani e i diaconi non vorrebbe dire avere una doppia organizzazione, governata sia dal trono che dal basso?

In diretta risposta alle domande di Morrell, La Torre di Guardia del 15 agosto e del 1° settembre 1932, propose l’abolizione degli anziani di congregazione elettivi. E non solo. La rivista andò ben oltre asserendo che l’incarico di anziano era chiaramente antiscritturale. Così ebbe fine il sistema di elezione democratica degli anziani e dei diaconi che aveva resistito per più di cinquant’anni. Da allora in poi, le pubblicazioni della società continuarono a riversare biasimo sugli anziani che erano frutto di precedenti elezioni democratiche.

Essi venivano descritti come ‘orgogliosi’, ‘indolenti’, non disposti, nella maggior parte dei casi, a prendere parte all’opera di predicazione della buona notizia del regno di Cristo. Infatti, il loro peccato principale era stato quello di rifiutarsi di piegarsi alla volontà del giudice Joseph Franklin Rutherford.

Per un certo tempo, i comitati di servizio che sostituirono gli anziani e i diaconi furono eletti dalle congregazioni locali. Ma nel 1938 tutti i funzionari locali o ‘servitori’, come erano allora chiamati, cominciarono ad essere nominati dalla Società Torre di Guardia. La democrazia che fino ad allora era stata vigente nella congregazione cedette il posto al governo teocratico. Gli Studenti Biblici, adesso testimoni di Geova, divennero un esercito di evangelizzatori. Anche i nomi di cui si servivano avevano un sapore militaresco. Smisero di riferirsi alle loro congregazioni chiamandole ‘classi’, ‘ecclesie’, o ‘chiese’ come avevano fatto per tanto tempo; adesso essere si chiamano ‘compagnie’, dirette dai ‘servitori di compagnia’, i successori dei direttori del servizio. I colportori divennero evangelizzatori a tempo pieno conosciuti come ‘pionieri’, molti dei quali avevano servito come ‘tiratori scelti’ nella guerra spirituale contro il Diavolo ed il suo sistema.

Con queste nuove disposizioni venne inferto un altro fiero colpo all’eredità di Russell.  La disposizione degli anziani, che aveva caratterizzato la sua gestione ed i primi decenni di quella di Rutherford, era adesso stata chiaramente identificata come una disposizione ‘diabolica’ causa di tanti mali, la cui fine, anzi, segnava un’ulteriore tappa verso la ‘purificazione del santuario di Geova’. Così infatti spiega ciò che avvenne il libro Sia fatta la tua volontà in terra:

In che modo il “santuario” di Geova fu purificato, giustificato o ristabilito nella sua giusta condizione per tale data? Esaminiamo la pubblicazione ufficiale dei testimoni di Geova, La Torre di Guardia(inglese) di quella data, a pagina 319. Qui è pubblicata la Risoluzione adottata il 5 ottobre 1932 dal gruppo dei testimoni di Geova di New York.

Questa invocava una purificazione dell’organizzazione di congregazione, per ristabilirla nella sua giusta condizione di classe del santuario di Geova. In che modo? Liberando l’organizzazione dagli “anziani elettivi”, o anziani che venivano eletti alla carica di anziani per alzata di mano da parte dei membri della congregazione, con un’elezione popolare o democratica, secondo il metodo degli antichi stati greci e della democratica duplice potenza mondiale anglo-americana[25]...

Questa Risoluzione venne adottata dalle congregazioni dei testimoni di Geova in tutta la terra. L’annuncio apparso ne La Torre di Guardia inglese del 15 ottobre 1932, alla fine delle 2300 sere e mattine, era la conferma ufficiale fatta da Geova, mediante il suo visibile canale di comunicazione, che il suo santuario di unte “pietre viventi” era stato purificato, giustificato o ristabilito. Era stato ristabilito nella sua giusta condizione con l’eliminazione degli “anziani” eletti democraticamente e con la nomina teocratica del sorvegliante della congregazione.[26]

La virata aveva avuto luogo. Con un abile colpo di mano Rutherford aveva spazzato via ogni residua resistenza al suo potere assoluto, e, di conseguenza, ogni autorità nelle congregazioni discendeva direttamente dal presidente, e niente poteva aver luogo senza la sua diretta approvazione. Ma, come dice il proverbio, “chi la fa l’aspetti”. Così, dopo alcuni decenni di questa nuova disposizione “voluta da Geova”, ci si accorse che bisognava ritornare al sistema di Russell, cioè quello degli anziani.

Nel 1971, infatti, si assistette ad una profonda ristrutturazione della “teocrazia” rutherfordiana. Per la prima volta fu creato un Corpo Direttivo sganciato da quelli che fino ad allora erano stati i governatori della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di Pennsylvania. Non è affatto vero che un cosiddetto ‘corpo direttivo’ esistesse fin dal tempo di Russell e poi continuasse con Rutherford. Esso, per la prima volta, nasce nel 1971 e, teoricamente assumeva come modello il concilio apostolico di Gerusalemme descritto in Atti capitolo 15.

Il nuovo corpo direttivo includeva il consiglio dei direttori della Società, ma aggiungeva ad esso un certo numero di Testimoni ‘unti’, cioè con la ‘speranza celeste’. Il primo corpo direttivo era costituito da undici membri. Ma l’annuncio importante della Torre di Guardia del 1° e del 15 maggio 1972 era che si ripristinava il vecchio sistema, antecedente il 1932, degli anziani e dei diaconi (che adesso venivano chiamati ‘servitori di ministero’).

Sebbene questi nuovi incarichi fossero ratificati dal corpo direttivo per il tramite della Società o dei suoi rappresentanti e non dai membri della congregazione come avveniva al tempo di Russell, era per lo meno scomparso l’episcopato monarchico, cioè il dominio di un solo uomo in ogni congregazione, definito ‘Il Sorvegliante’, carica che datava sin dal 1938. Come di consueto, del cambiamento di disposizione nessuna spiegazione fu provveduta alle congregazione, se non, come consuetudine inveterata, un articolo che spiegava come, da sempre, quella era stata la volontà di Dio in relazione all’organizzazione.

La riprova di questo fatto possiamo averla semplicemente chiedendo ai testimoni di Geova di vecchia data se ricordano di aver mai notato che vi sia stato un cambiamento nell’interpretazione delle 2300 sere e mattine, o se alcuni di loro ricordano il perché sia stata attuata la modifica della struttura organizzativa delle congregazioni e la sua base scritturale.

Per potersene rendere conto bisogna andare a rileggersi i libri “organizzativi” della Società. Il primo è il libro La tua parola è una lampada al mio piede (1969), nel quale a pagina 113 era detto: “In ciascuna congregazione c’è anche un certo numero di servitori di ministero e tutti questi sono assistenti del sorvegliante o servitore di congregazione. Il secondo è il libro Organizzazione per predicare il regno e fare discepoli, che, a pagina 63, menziona l’esistenza di un “corpo degli anziani” i quali, pur essendo uguali fra di loro, nonostante conservavano un residuo della vecchia disposizione, in quanto fra di loro esisteva un ‘sorvegliante che presiede’, la cui durata in carica era limitata ad un anno, ed era quindi soggetto a rotazione.

Questa disposizione venne ulteriormente modificata, perché troppo ‘democratica’ e riportata un po’ all’indietro con il terzo libro, Organizzati per compiere il nostro ministero (1983), nel quale era stabilito che “In ogni congregazione c’è un sorvegliante che presiede il quale presta servizio ‘per un periodo di tempo indeterminato” (pagina 41, sia dell’edizione del 1983, che di quella riveduta del 1989).

Con questo, almeno per il momento, il cerchio si è chiuso. La disposizione delle “autorità superiori”, con il suo corollario di adempimenti profetici, aveva ottenuto il suo scopo. Rutherford aveva potuto gestire da autocrate la sua organizzazione, vi aveva impresso il suo marchio e aveva conseguito i risultati che si era prefisso. Morto lui, con la solita gradualità atta a evitare contraccolpi pericolosi, i suoi successori si erano sbarazzati di tutte le sue “invenzioni” e avevano riportato le cose come  prima, con delle leggere modifiche adatte alle situazioni mutate. Come saggiamente diceva Tancredi, nipote del principe Salina nel Gattopardo, “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”[27].

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Sullo stesso argomento si veda anche la pagina
I Testimoni di Geova e lo stato: un'analisi della dottrina

Note:

[1] In questo capitolo tratteremo soltanto ciò che l’organizzazione ha insegnato nel tempo in merito alla dottrina delle “autorità superiori”, quindi non vi troveremo alcuna spiegazione dal punto di vista scritturale. Un eccellente lavoro, tra i tanti che esistono, e del quale suggerisco la lettura, è quello di Oscar Cullmann, in Studi di teologia biblica, editrice AVE, Roma 1968, parte seconda: Studi sulla storia e storia della salvezza. Capitolo I. Dio e Cesare, pagine 87-166. Per i rapporti di Gesù con il potere costituito del suo tempo, si veda, di Samuel Brandon, Gesù e gli Zeloti, Rizzoli Editore, 1983.

Un ulteriore approfondimento di questo argomento, con particolare riferimento alla posizione del Corpo Direttivo attuale, è possibile consultanto l’eccellente volume di Raymond Franz, In Search of Christian Freedom, Commentary Press, Atlanta, 1991, capitolo 8, sottotitolo, “Sottomissione alle autorità superiori”, pagine 256-285. L’opera, già esistente in traduzione italiana, sarà pubblicata, per i tipi delle Dehoniane in due volumi a partire dal settembre 1985.

[2] The Divin Plan of the Ages, Vol. I, pagina 251. Brooklyn 1886.

[3] Zions’ Watch Tower 1° e 15 Luglio 1893, Reprints, pagina 1555.

[4] Studies in the Scriptures, The New Creation, Vol. VI, Studio XIV.

[5] Questa straordinaria dichiarazione è così commentata nel libro Proclamatori, a pagina 147: «Per molti anni gli Studenti Biblici avevano insegnato che le “potestà superiori” (KJ) erano Geova Dio e Gesù Cristo. Perché? Nella Torre di Guardia inglese del 1° e del 15 giugno 1929 vennero citate svariate leggi secolari, e fu dimostrato che quello che era permesso in un paese era vietato in un altro». A noi che abbiamo letto con i nostri occhi in cosa consistevano le contraddizioni delle legislazioni secolari fra un paese e l’altro, non incombe l’obbligo di esprimere alcun commento.

[6] «Un attento esame di questo testo mostra che esso non si applica al potere esercitato dai governi Gentili». Così nel 1929. Ma, nel 1982, «un attento esame di questo testo», mostra il suo esatto opposto. Così, nella Torre di Guardia del 1° giugno, pagina 345, è detto: «Quindi Pietro ci dice: ‘Per amore del Signore sottoponetevi a ogni creazione umana’. (1 Piet. 2:13) In questo versetto Pietro non dice ogni creazione spirituale o divina, che sarebbe una creazione in seno all’organizzazione di Dio, come la creazione spirituale di cui si parla in 2 Corinzi 5:17; Galati 6:15; Efesini 2:10; 4:24; e in Colossesi 3:10.

Una ‘creazione umana’ è una creazione originata o predisposta o stabilita da un individuo o da un gruppo di uomini, come un uomo ambizioso o un corpo legislativo, per esempio un senato o un’assemblea ... Perciò a motivo della sua azione, nella quale fu assistito dai suoi seguaci, Nimrod fu una ‘creazione umana’, poiché fu il primo re terreno. Similmente i re delle altre nazioni del mondo sono creazioni umane a motivo dell’origine umana della loro carica e della loro nomina». Niente male per due “Corpi Direttivi” formati dagli “unti di Geova” , scambiare Geova e Gesù Cristo con perfidi personaggi come Nimrod!

[7] I testimoni di Geova: Proclamatori del Regno di Dio, pagina 147.

[8] Ibidem, pagina 190.

[9] Per una disamina più ampia dello stesso argomento, vedi La Torre di Guardia del 15 marzo 1951, pagine 83-94.
[10] Una delle tante conferme la si ritrova nella Torre di Guardia [inglese] del 1° febbraio 1941, pag. 44, dove Knorr e Franz scrivono: «La scrittura di Romani 13:1 è stata applicata per molto tempo dai religionisti alle autorità mondane di questa terra. È chiaro, comunque, che l’apostolo Paolo non pensava minimamente ad una cosa del genere quando scrisse quelle parole». Come si vede, senza alcuna preoccupazione, il fondatore della loro organizzazione, C.T. Russell è allegramente catalogato fra gli odiati “religionisti”.

[11] La rivista poneva, provocatoriamente, la domanda: “Dovrebbe il figlio di Dio essere obbediente alla legge degli Stati Uniti o della Russia, o alla legge di Dio. È possibile che Dio abbia delegato a queste diverse nazioni il diritto e l’autorità di promulgare e di costringere gli uomini a osservare leggi che sono contraddittorie e contrarie alla sua espressa volontà? (pagina 164 dell’edizione del 1° giugno).

[12] La Torre di Guardia, 1° luglio 1963, pagina 399, paragrafo 7.

[13] Ulteriori informazioni sul soggetto possono essere trovate in La Torre di Guardia del 1° febbraio 1993, pag. 17; 1° novembre 1990; 15 giugno 1987, pagina 19; Svegliatevi! 8 giugno 1987, pagina 25; La Torre di Guardia15 maggio 1986, pagina 14; 1° febbraio 1973, pagina 85; 15 aprile 1967, pagine 255 e 685.

[14] Secondo la tradizione ormai consolidata dell’uomo vigoroso ma umile, il libro Proclamatori, a pagina 220 così si esprime: “Rutherford era un uomo dalle forti convinzioni ... Poteva essere assai brusco nell’affrontare certe situazioni ...

Ma davanti a Dio era veramente umile”. Sorge spontanea la domanda: come facevano a sapere i Testimoni che “davanti a Dio” egli era umile? La risposta la dà un po’ più avanti lo stesso libro che riporta le parole di un membro del corpo direttivo, Kart Kiel, il quale dice: “Quando si rivolgeva a Dio sembrava un ragazzino che parla col suo papà”! Se un commento dev’essere fatto, possiamo dire che in quanto a istrionismo forse qualcuno poteva battere Rutherford, ma certamente nessuno potrà mai battere l’enorme presunzione della Società che vorrebbe farci ingoiare bufale di tali dimensioni!

[15] Vedi diversi numeri dell’Età d’Oro del 1934, nei quali vengono estesamente pubblicizzati i suoi discorsi sulle stazioni radio possedute dalla Società.

[16] Ecco come William J. Schnell, spiega i retroscena dell’uso del fonografo nel suo libro, Trent’anni schiavo della Torre di Guardia, Edizioni Centro Biblico, 1971: «Fu durante il tempo di cui sto trattando che ebbe inizio l’uso del fonografo. La Società intendeva ribattere le accuse che i Testimoni di Geova fossero dei venditori di libri e voleva altresì confutare quelle secondo cui essi erano impegnati in un piano per fare quattrini - che senza dubbio è lo scopo basilare della vendita dei libri escogitata nel 1922.

La risposta si trovò nell’uso del fonografo come “apriporte” nel lavoro di casa in casa. I discorsi del giudice incisi su nastri di sei minuti già venivano usati sui nostri registratori. Queste registrazioni erano state usate, la Domenica, anche da centinaia di stazioni radio. Ma i rabbiosi attacchi del giudice contro la religione organizzata, le offensive tattiche dei Testimoni di Geova indussero la classe dirigente americana a usare la propria influenza onde ottenere che le stazioni più importanti si rifiutassero di inserirle nei loro programmi. Allora un sempre maggior numero di stazioni nelle aree metropolitane e nei centri più popolati d’America, si tirò indietro.

Soltanto quelle piccole, situate nelle zone meno dense, che in ogni caso avevano difficoltà a trovare clienti, continuarono a vendere spazio dei loro programmi ai Testimoni di Geova. In questo modo la radio diventò sempre più inefficace come mezzo di propaganda, tanto più che era nelle aree metropolitane dove la Società Torre di Guardia voleva costruirsi un prestigio e una forza. Dopo tutto essa era ormai tesa a diventare un’Organizzazione di massa e perciò doveva lavorare dove vivevano masse di gente.

Di fronte allo scemare delle opportunità  di farsi propaganda nei centri metropolitani ed al crescere delle accuse di essere soltanto “venditrice di libri”, la Società decise di pubblicare un manifesto dichiarante che a causa del boicottaggio del “Messaggio del Regno” da parte delle stazioni radio, essa adesso sarebbe andata direttamente al popolo. Il denaro una volta speso per pagare le stazioni radio, d’ora in avanti sarebbe stato usato per fonografi e registrazioni». (pagine 159, 160)

[17] Gli ‘anziani elettivi’ erano diventati ormai la causa di ogni male nell’organizzazione. Notate come li dipinge uno dei più accaniti sostenitori di J.F. Rutherford, l’uomo che lo aveva persino battezzato, e cioè A.H. Macmillan, nel suo libro Faith on the March, alle pagine 157, 158, dove si parla della “restaurazione delle struttura teocratica nella congregazione”: «Quando questi punti sull’organizzazione vennero chiariti e furono pubblicati sulla Torre di Guardia nel 1938, ciò diede luogo ad un’ulteriore purificazione dell’organizzazione. Sin dai giorni di C.T. Russell vi erano quelli che erano chiamati “anziani”, che erano individui in finanziera e cravatta nera (per inciso, questo era l’usuale abbigliamento di Russell, N.d.A.); alcuni di loro trascorrevano il loro tempo studiando ed elaborando idee che non videro mai la luce sulle vecchie Torri di Guardia.

La loro unica preoccupazione era quella di porsi al centro dell’attenzione mediante la loro continua ricerca di novità, e a volte facevano esattamente quello contro cui Paolo mise in guardia in Atti 20:29, 30 dove egli disse: “So che dopo la mia partenza entreranno fra voi oppressivi lupi e non tratteranno il gregge con tenerezza, e che fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte, per trarsi dietro i discepoli”. Quando giunse il tempo affinché Geova radunasse tutti quelli che facevano parte del suo tempio spirituale, egli trovò quella condizione, e procedette alla purificazione del tempio da tale gruppo».

[18] Proclamatori, pagina 212.
[19] La Torre di Guardia del 1° settembre 1932, pagina 232.

[20] La Torre di Guardia del 15 settembre 1932, pagina 266; vedi anche Sia fatta la tua volontà in terra, Brooklyn 1961, pagina 216.

[21] Timothy White, A People for His Name, capitolo 27, pagina 297.

[22] Proclamatori, pagine 213, 214, 638.

[23] Apocalypse Delayed, di M. James Penton, pagina 62.

[24] Annuario del 1976, pagina 164.

[25] Vedi anche La Torre di Guardia del 15 giugno 1987, pagina 17.

[26] Senza che il corpo direttivo sentisse alcuna esigenza di informarne i testimoni di Geova di tutto il mondo, questa “conferma ufficiale fatta da Geova” venne modificata senza alcuna spiegazione alcuni anni dopo. Infatti,  nel 1959, data di pubblicazione del libro “Sia fatta la tua volontà”, le date di inizio e fine delle 2300 sere e mattine erano il 25 maggio 1926 ed il 15 ottobre 1932, contrassegnate, la prima dal giorno di inizio dell’assemblea di Cedar Point del 25-31 maggio 1926, e la seconda dall’edizione della Torre di Guardia, proprio di quella data contenente la Risoluzione che annullava la disposizione degli “anziani elettivi”.

Ma, soltanto quattordici anni dopo, quando ormai del problema degli “anziani elettivi” non se ne ricordava più nessuno, La Torre di Guardia del 15 giugno 1972, senza una sola parola che indicasse che ci si trovava di fronte ad un cambiamento radicale di un precedente intendimento che, fra l’altro, era stato fatto passare per “dichiarazione ufficiale di Geova”, modifica tutta l’impalcatura delle “date profetiche”. Infatti, adesso, le date di inizio e di fine delle 2300 sere e mattine di Daniele sono state modificate.

Sono il 1/15 giugno 1938 e l’8/22 ottobre 1944. Il totale sono sempre, come in precedenza “sei anni lunari, quattro mesi lunari e venti giorni”. Queste due date, adesso, non corrispondono più a quelle precedenti, ma si riferiscono a fatti totalmente diversi. La prima, quella del 1/15 giugno 1938, contrassegna la pubblicazioni in due numeri successivi della rivista La Torre di Guardia dell’articolo “Organizzazione”, e la seconda, quella dell’8/22 ottobre 1944 coincide con l’annuncio della creazione delle Nazioni Unite (pagina 380 w 15.6.1972).

Anni dopo, l’edizione del 1° marzo 1983 della Torre di Guardia, confermava quest’ultima interpretazione del significato profetico delle 2300 sere e mattine. Alle pagine 16 e 17 diceva: «Tuttavia, secondo Daniele 8:13, 14, dopo un periodo di ‘duemilatrecento giorni’ (sei anni, quattro mesi e venti giorni), il “luogo santo” sarebbe stato riportato “alla condizione giusta”, o sarebbe ‘emerso vittorioso’ (New English Bible [NEB]).

I testimoni di Geova erano stati accanitamente perseguitati per la loro fermezza nell’”ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) Ma negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale essi riaffermarono la loro determinazione di esaltare il dominio di Geova e di attenersi ad esso nell’ambito della loro organizzazione. A tal fine nel 1944 iniziò una ristrutturazione dell’opera e del sistema direttivo dei testimoni di Geova. La Torre di Guardia inglese del 15 ottobre 1944 aveva come tema “Organizzati per l’opera finale”.

Questi e altri articoli sul servizio pubblicati nello stesso periodo mostravano che il “luogo santo” era di nuovo nella “condizione giusta” dal punto di vista di Geova». In calce a questo paragrafo, la rivista, in una nota diceva: “Per ulteriori informazioni sui capitoli 7 e 8 di Daniele, vedi La Torre di Guardia del 15 giugno 1972, pagine 364-382.

[27] Il Gattopardo, di Tomasi di Lampedusa, Feltrinelli 1981.
 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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