I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
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Tecniche di persuasione

Sette: influenza sui bambini


Trascrizione del reportage Jeudi Investigation -Canal + andato in onda l'8 e il 12 ottobre 2007.


Altro sito che ha parlato ampiamente del reportage:
http://www.silentlambs.org/France.htm

La trascrizione del programma è stata realizzata da Charles Chasson
e inviata nel newsgroup in lingua francese fr.soc.sectes il 1° novembe 2007 (link)
Inchiesta di Stéphane Haussy prodotta da StoryBox Presse
...................................................................

(Nota: Questo reportage trattava in ugual misura di tempo della comunità di Tabitha's Place. Questa trascrizione riporta solo ciò che è stato detto sui Testimoni di Geova).

Due giornalisti presentano l'argomento:


(donna giornalista) Nel corso della nostra inchiesta abbiamo incontrato i Testimoni di Geova. Come sapete è una comunità che fa molto proselitismo in Francia. Abbiamo potuto assistere a delle riunioni pubbliche e a riunioni di famiglie, ma abbiamo anche incontrato ex adepti, per i quali si può dire che un giorno, per loro, la luce si è spenta. Ciò che denunciano oggi è semplicemente passibile di arresti.

(uomo giornalista) Quindi abbiamo sollecitato i Testimoni di Geova. Purtroppo hanno rifiutato di accordarci una intervista, ci hanno invece inviato per iscritto più comunicazioni, come succede quando ci si scontra con delle sette. Ci sono lettere di adepti che ritrattano la loro testimonianza, di avvocati che ci minacciano di denuncie se diffondiamo l'inchiesta. Poi ci sono i Testimoni di Geova stessi che contestano in blocco tutto ciò che viene detto in questa inchiesta. E' chiaro, noi abbiamo accettato solo le informazioni che sono state verificate.

(donna giornalista) E anche provate.

(30 minuti di reportage su Tabitha's Place)

(giornalista) Uno di questi movimenti religiosi preoccupa particolarmente i deputati, sono i Testimoni di Geova. Solo loro raggrupperebbero 45.000 bambini.

Siamo andati ad incontrarli in una piccola città del sud della Francia. Il comune conta solo 12.000 abitanti e, in periferia, c'è un edificio nuovo di zecca. Infatti è una chiesa, che dai Testimoni di Geova viene chiamata "Sala del Regno".

(C'è un gruppo di fedeli fuori) Ci presentiamo come giornalisti.

Questa sera è l'unica festa dell'anno per questi credenti: la Commemorazione. Si ricorda la morte di Gesù. I Testimoni di Geova sono senza dubbio venuti un giorno anche alla vostra porta. Sono ben educati, ben vestiti, non portano abiti dimessi, niente barbe incolte, i loro figli vanno a scuola.

(in sala) Bambino di 3 anni: Buongiorno signore, buongiorno! Signora: Vieni qui Nicola,.. è sordo, per di più…

(Uomo: Ah i bambini… Voi non ne avete?

(giornalista) Non ancora.

Uomo: Noi ne abbiamo di tutte le età.

(giornalista) Dopo qualche minuto di conversazione ci invitano a visitare il luogo.

(uomo TdG) Dunque siete qui in una Sala del Regno dei Testimoni di Geova, una sala per le riunioni. Ci si riunisce due o tre volte la settimana. Come potete vedere è una sala molto semplice che innanzi tutto vuole essere funzionale per permettere agli uditori l’ascolto della lettura e lo studio della Parola di Dio, che viene fatta in genere due volte a settimana.

(giornalista) E’ nella dottrina… la fine programmata di questo mondo e l’arrivo di un paradiso sulla terra per il grande giorno di Geova e i suoi adepti.

(si mostra il testo dell’anno)

(uomo TdG) Il grande giorno di Geova è appunto il momento in cui il Creatore dei cieli e della terra, Geova, appurato che questo è il suo nome nella Bibbia, rimetterà le cose in ordine riguardo al nostro pianeta.

(giornalista) Cioè?

Uomo TdG: Significa che farà una grande pulizia e riprenderà le cose in mano. Bisogna dire che ce n’è proprio bisogno oggi. I segni annunciatori noi li vediamo effettivamente in modo particolare dal 1914. Abbiamo avuto la prima guerra mondiale, la seconda, le carestie, i terremoti in proporzioni mai visti. Tutti gli eventi che vediamo attualmente dimostrano che viviamo nel tempo che Gesù aveva annunciato come il Tempo della Fine.

(cantico)

150 persone sono venute per l’occasione, una cerimonia di un’ora e mezza. Nel pubblico un bel terzo di bambini, alcuni neonati. In fondo alla sala una stanza speciale riservata a loro. La congregazione quindi è molto attenta a questi minori già devoti a Geova e le interviste si fanno in presenza di adulti.

(giornalista) Cos’è successo qui in sala?

(bimba di 10 anni) E’ per celebrare la morte di Gesù.

(giornalista) E cosa è stato fatto? E’ una festa speciale?

(bimba) Per ehm... (secondi di indecisione) La bimba guarda dietro.. se c’è qualcuno. Viene ripresa.

(giornalista): Allora, tu… per esempio, da quanto tempo sei Testimone di Geova?

(ragazzina): Da quando sono nata, ho 12 anni e mezzo.

(giornalista) Se tu dovessi dire a qualcuno: “Vorrei che tu diventassi Testimone di Geova”, cosa diresti per convincerlo?

(silenzio) Ti piace essere Testimone di Geova? Perché?

(ragazzina) Perché amo Geova e poi perché avrò la vita eterna.
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[Testimonianza di Joel]


(voce fuori campo) La pace e la vita eterna dei TdG… Joel ci ha creduto per tanto tempo quando era bambino. Ma oggi vuole inculcare a sua figlia tutt’altri valori.

(Joel aiuta sua figlia a fare i compiti)

(giornalista) Perché lei è cosi attento ai compiti di sua figlia?

(Joel)I miei genitori non lo facevano, non mi seguivano nella scuola. Preferivano che io studiassi i libri dei TdG. Non voglio che mia figlia in futuro abbia tanta difficoltà a trovare lavoro come è successo a me. Non vedrà il carcere, come me. Vorrei che avesse una buona educazione, come io non ho avuto. Quindi è più che normale che le sto vicino!

(voce fuori campo) Joel ha lasciato la scuola d’obbligo al 6° anno, oggi ha 39 anni. Senza qualifica ha dovuto saltare da un lavoro all’altro. La sua infanzia è stata stravolta.

(giornalista) Vi sembra di essere stato un bambino come tutti gli altri?

(Joel) Credo di aver avuto una infanzia come gli altri fino a 8 -10 anni circa, finché mia madre non è entrata in contatto con i TdG e ci ha portati li dentro anche mio padre e mio fratello.

(giornalista) E poi?

(Joel) E dopo no, la mia vita è cambiata. Non uscivo più, non andavo più a giocare con i miei compagni. Ogni attività che praticavo era solo con i TdG. Il lunedì, sì, andavo a scuola, certo, ma quando rientravo dovevo prepararmi per l’adunanza del martedì sera. Il martedì sera c’era l’adunanza, il mercoledì preparazione per il giovedì sera, il giovedì sera studio di libro in casa di qualcuno, poi il venerdì e il sabato, preparazione per la domenica, e cosi…

(giornalista) Questo significa molte ore alla settimana consacrate alla religione!?

(Joel) Si, certo. Praticamente solo quello. Si pensa Geova, si mangia Geova…

(giornalista) E questo è l’impiego del tempo adatto ad un bambino?

(Joel) Io penso di no. Per me, per un bambino c’è lo studio, poi il gioco, non il condizionamento del cervello. “Ecco, fra poco Geova interviene, se non sei dalla sua parte morirai”. …. Se si voleva vivere in eterno si doveva fare ciò che Geova chiedeva.

(voce fuori campo) Joel ha accettato di ritornare con noi nei luoghi della sua infanzia, nel sud della Francia. Uscito dai TdG ha voluto provare tutti i divieti, alcool, droga, piccoli furti …

(ritorna su questa infanzia che lo perseguita)

(Joel) Vedete, abitavo al 4° piano di questo edificio e ogni giovedì sera, con i miei genitori, avevo 14 anni in quel periodo, dovevo indossare giacca e cravatta per andare allo studio di libro che si teneva giù in fondo alla via, da un fratello, e ciò che trovavo umiliante era appunto indossare questa giacca-cravatta, la stessa che dovevo mettere tutte le domeniche per andare alla Sala del Regno Ma ancora più umiliante per me era vedere tutti i giovani del mio paese che ci prendevano in giro mentre passavamo io, i miei genitori e mio fratello con la Bibbia in mano. A quell’età io lo trovavo estremamente umiliante.

(voce fuori campo) La Bibbia e la preghiera quotidiana dei TdG è l’unico riferimento e autorità dei suoi genitori per convincerlo come vuole il loro credo: niente più Natali e Compleanni ma ogni fine settimana in Sala del Regno e il porta a porta. Una organizzazione metodica dove il candore dei bambini serve ad attrarre nuovi credenti.

(Joel presso la Sala del Regno) Ci si preparava e poi si veniva qui, sempre in giacca-cravatta. Si faceva una preghiera prima di partire, si aveva sempre una piantina del territorio con le abitazioni dove si doveva suonare e poi si partiva sul posto assegnato. Dunque, io ero bambino, all’inizio avevo 10 anni, accompagnavo 2 adulti e si andava a bussare alla gente per attrarli il più possibile alla Sala del Regno.

(voce fuori campo) Joel non è mai ritornato dai suoi genitori da oltre 15 anni. Questa mattina, con noi, decide di andare per una improvvisata.

(voce al citofono) Chi è?

(Joel) Mamma!

(voce) Chi è?

(Joel) Sono Joel, tuo figlio Joel!

(voce) Joel

(Joel) Si, tuo figlio Joel!!

(voce) Sali!

(Joel) Si, arrivo.

(sul pianerottolo si abbracciano madre e figlio)

(voce fuori campo) E’ la prima volta che Joel parla della sua infanzia con i suoi genitori.

(Joel) Vi ho portato la foto della mia bambina. E’ una delle ultime, a un saggio di danza. Vi ha scritto un piccolo pensiero.

(Madre de Joel) Spero non faccia le stesse stupidate che hai fatto tu, eh?

(Joel) No, lei ha una infanzia normale, no, non farà stupidate.

(Madre) Perché, tu non hai avuto una infanzia normale?

(Joel) Non mi sembra, no. Mi sembra che la religione, “la verità” come la chiami tu…

(Madre, con un po’ di rabbia) Ecco, è questo che ci rimproveri…

(Joel) Mamma, non sono qui per fare rimproveri, cerco di capire perché la religione ha rotto la nostra famiglia…

(Padre) Tu credi? Io non so…

(Madre) No.

(Joel) Tu sai, quando si è bambini… e non smettono di dirti che Dio sta per intervenire, che sta per arrivare la fine del mondo… è traumatizzante! Fa paura quando si è bambini…

(Madre) Traumatizzato su che cosa?

(Joêl) Non pensi che attraversare 'Les Cévennes' (nome del quartiere) in giacca-cravatta potesse farmi sentire umiliato rispetto ai ragazzi di là?

(Madre) Ma perché questo ti faceva stare male? Non dicevi niente...

(Joel) Si è obbligati a obbedire ai genitori quando si è piccoli, non si sceglie…

(Madre) Quando si lavora per un padrone, il padrone dà un ordine, tu obbedisci… Ecco, il nostro padrone è Geova e ci ordina di predicare alla gente, che piaccia o no…

(giornalista) E l’ordine è più importante del benessere dei sui figli?

(Madre) Ma non è che perché non è nella “verità” non lo si ama…

(Joel) Non c’entra niente con l’amore…...

(giornalista) La verità, quella di Geova?

(Madre) E’ l’unica. E’ la sola di tutte le religioni che ci sono.. parlo di sette.. C’è solo questa dei Testimoni di Geova. E’ la sola e unica verità…

(giornalista) E oggi non dite a voi stessi, “ah se avessi saputo, avrei piuttosto lasciato la religione per il benessere di mio figlio..”

(Madre) No... no, no, no, no, no. Io voglio bene a mio figlio, lo amo profondamente ma non se ne parla di lasciare la “verità”. Non se ne parla di lasciare la “verità”.

(Voce fuori campo) Il contatto è ristabilito ma è un dialogo di sordi. Joel non sa se riuscirà mai un giorno far comprendere ai suoi genitori che la loro scelta religiosa ha negato a lui la sua propria infanzia…. (Joel) Ho l’impressione di esser passato a fianco della mia vita, certo…

(giornalista) Ne ha sofferto?

(Joel) Si, ho sofferto e soffro ancora perché comincio solo ora, a 40 anni, a stabilizzarmi psicologicamente, sì, è ovvio che ne ho sofferto...

[Testimonianza di Nakela]


(Voce fuori campo) Come Joel, Nakela Zegrir Fouquet è in piena ricostruzione, anche lei ha passato la sua infanzia tra i TdG, la congrégazione alla quale apparteneva l’ha obbligata a tenere per sé un terribile segreto per parecchi anni.

Davanti a dei cartoni da imballaggio per traslochi

(giornalista) Cosa sono tutti questi cartoni?

(Nakela) sono il mio passato.

(Voce fuori campo) Degli anni di dolori, di silenzio che Nakela ha ancora difficoltà ad affrontare.

(Nakela) Allora, questo qui è da molto tempo che non lo apro.

(giornalista) E come mai?

(Nakela) C'è l'album delle foto di quando ero piccola, ma non lo apriro'...

(Voce fuori campo) Tutto comincia a 5 anni, la piccola Nakela Zegrir è di confessione musulmana, viene picchiata dalla sua madre naturale, la DASS (direzione degli affari sociali e sociali N.D.T.) la colloca qui, in questa piccola casa che domina la vallata. Tutta la famiglia adottiva di Nakela è testimone di Geova, e l'addestra sui banchi della locale sala del regno, quella, vi ricorderete, dove abbiamo assistito alla festa della commemorazione.
giornalista) Lei direbbe di aver scelto di essere una testimone di Geova?

(Nakela) No, io non l'ho scelto, no.

(giornalista) Perché?

(Nakela) Perché io pensavo che la DASS fosse al corrente del fatto che loro fossero testimoni di Geova. Io pensavo che fosse normale essere una ragazza testimone di Geova.

(Voce fuori campo) Ma dei fatti molto gravi avranno luogo nella casa della collina. Dopo qualche settimana soltanto, l'affido diviene un calvario, l'uomo del quale lei oggi non pronuncia più il nome è il capofamiglia della famiglia di accoglienza.

(Nakela, esitante) Lui mi ha violentata, ecco. Ho dovuto praticargli una fellatio.

(giornalista) che età aveva (Nakela) all'epoca?

(Nakela) 5 anni e mezzo. Con gli occhi bendati, ecco racconterò tutto, oggi posso raccontare tutto davanti alla telecamera. Avevo gli occhi bendati e ho dovuto praticargli una fellatio.

(Voce fuori campo) E l'incubo della piccola Nakela durerà degli anni. Divenuta adolescente, al limite della sopportazione, rivela queste aggressioni alla sola autorità nella quale ripone fiducia: i testimoni di Geova.

(Nakela) Ho spiegato chiaramente quello che mi ha fatto e loro non mi hanno creduto..
.
(giornalista) Cosa le hanno detto all'epoca?

(Nakela, alzando le spalle) Che non c'era niente da fare...

(Voce fuori campo) Nakela si sente schernita, tenterà addirittura di suicidarsi. Anni piu' tardi, dopo aver lasciato la sua congregazione, sporgerà denuncia contro il suo aggressore, davanti alla polizia, l'uomo ammette senza troppi giri di parole buona parte dei fatti...

(Lettura del verbale)

«Non so il perché ed ancora oggi non riesco a spiegare il mio gesto. Ho tirato fuori il mio organo genitale dai pantaloni».

(Voce fuori campo) Ma non verrà mai condannato, perché la denuncia è stata sporta troppo tardi, i fatti sono prescritti. Forse avrebbe potuto aver luogo un processo se all'epoca i testimoni di Geova avessero denunciato la cosa alle autorità.

(giornalista) Crede che fosse loro dovere?

(Nakela) Sì.

(giornalista) Di andare alla polizia?

(Nakela) Sì.

(giornalista) O di dirle di andare alla polizia?

(Nakela) Si.

(giornalista) E perché non lo hanno fatto?

(Nakela) E' la domanda che continuo a pormi anche io.

(Voce fuori campo) Perché allora i testimoni di Geova non hanno denunciato l'aggressione sessuale su Nakela? Noi siamo andati a domandarlo ad uno dei dirigenti locali dell'epoca, l'uomo al quale lei si era confidata.
(giornalista si accosta ad una automobile) Buongiorno cerco il signor ...

(Uomo) sono io.

(Il giornalista entra nella casa con l'uomo) Buongiorno signore, sono contento di incontrarla, la prego di perdonare il disturbo, le spiego, ho un piccolo fascicolo del quale vorrei parlarle, in maniera un po' riservata. Vorrei parlarle del dossier di Nakela Fouquet...

(Uomo si gira bruscamente) Sì

(giornalista) se ne ricorda?

(Uomo nervoso, tono secco) Vagamente, si, è passato un sacco di tempo...

(giornalista) allora io volevo domandarle perché, all'epoca, non avete denunciato i fatti alle autorità?

(Uomo recalcitrante, alzando la mano) Non parlerò di questo argomento.

(giornalista) Giusto per farmi capire il perché?

(uomo, sempre in tono secco) No, fine.

(giornalista) Ah sì?

(Uomo) Sissignore.

(giornalista) E perché mai non ne vuole parlare? In fondo sono passati anni...

(Uomo) Vada al distretto di polizia di ....., ho già deposto ciò che mi è stato chiesto, ho risposto, e fine.

(giornalista) Quello che non comprendo è...

(Uomo) E' finita qui signore, per cortesia...

(giornalista) D'accordo, ma io...

(Uomo) E' finita qui, gentilmente...

(giornalista) 20 anni dopo non ne vuole parlare?

(Uomo) Per cortesia, basta... Grazie molte (se ne va)

(giornalista) E lei, lei era insegnante, signore...

(Voce fuori campo) Nondimeno, all'epoca della sua audizione questo responsabile rivelò:

(lettura del verbale)
«Abbiamo organizzato un confronto fra le due parti. Nakela accusava e il signor X negava i fatti rimproveratigli, non essendoci testimoni, né accuse gravi, abbiamo lasciato l'affare in sospeso».

(Uomo) Buongiorno a voi signore e signori, grazie di...

(Voce fuori campo) E' incontestabile per i testimoni di Geova, la pedofilia e l'incesto sono dei peccati e dei fatti molto gravi, solamente che ecco, la congregazione ha organizzato lei stessa un confronto e non ha ritenuto opportuno denunciare i fatti.

La sola via d'uscita per Nakela Fouquet è quindi di rivoltarsi contro lo Stato che l'ha affidata a questa famiglia e il tribunale amministrativo riconosce molto chiaramente le lacune del potere pubblico. In totale lo Stato è stato condannato a versare 22.000 euro a Nakela per mancanza di controllo durante il suo affido.

(Avvocato di Nakela) Al giorno d'oggi i servizi dello Stato o dei dipartimenti sono sottoposti all'obbligo di vigilare permanentemente che i bambini che affidano alle famiglie di accoglienza non siano sottoposti a derive di tipo settario, che si rispettino le loro convinzioni, che nei loro confronti non ci si abbandoni a pratiche penalmente condannabili, di natura d'aggressione sessuale, per esempio.

La difficoltà, è che la maggior parte di questo tipo di fatti non viene a galla proprio a causa di motivi insiti nella logica stessa delle sette che applicano un'omertà sistematica ai loro adepti, al loro ambiente, ciò fa sì che sia rarissimo veder situazioni di tale natura venire alla luce. Preciso che nel caso della signora Fouquet, sono stati comunque necessari anni affinché lei stessa prendesse coscienza dei suoi propri diritti e che si presentasse davanti ad una giurisdizione amministrativa per chiedere un indennizzo per ciò che può essere considerato un danneggiamento nei suoi confronti.

[Esperienza Emmanuelle e testimonianza Alain]


(Voce fuori campo) Questa giovane donna ha esitato lungamente a testimoniare in questa trasmissione, come Nakela oggi tiene a denunciare ciò che ha subìto, e si chiede perché l'affare sia stato insabbiato.

(Emmanuelle) Questo è un posto molto particolare per me perché per poco non mi sono gettata da questa scogliera, per mettere fine ai miei giorni ovviamente, a causa del mio passato così gravoso fra i testimoni di Geova.

(voce fuori campo) Emmanuelle è nata 39 anni fa in una famiglia interamente dedicata a Geova. Per anni i suoi fratelli le hanno fatto subire delle sevizie sessuali mentre lei era ancora solo una bambina.

(Emmanuelle) E' una ferita che non è ancora realmente cicatrizzata.

(giornalista) Quanti anni aveva?

(Emmanuelle) Tutto è cominciato quando io avevo 8 anni, e finito quando ne avevo 12 circa.

(giornalista) E loro erano maggiorenni?

(Emmanuelle) Quando hanno cominciato no, quando hanno smesso si, erano maggiorenni.

(Voce fuori campo) All'epoca, l'adolescente ha naturalmente cercato l'aiuto in seno alla sua congregazione, dal capo spirituale, colui che viene chiamato anziano.

(Emmanuelle) Lui ha chiesto ai miei fratelli di chiedermi scusa, quindi i miei fratelli mi hanno chiesto scusa e lui ha chiesto a me di perdonarli, ed io ho risposto "si" ai miei fratelli, e la storia è finita così, e successivamente mi ha detto: «Non voglio mai più sentir parlare di questa storia».

(giornalista) Non ci sono state segnalazioni alla giustizia?

(Emmanuelle) Non ci sono state segnalazioni alla giustizia, non ho sporto denuncia. Le persone che mi hanno chiesto di tacere mi hanno anche detto che bisognava proteggere la reputazione della congregazione, e che i media non avrebbero esitato a impugnare questo genere di cose per infangare la congregazione e che questa congregazione andava protetta ad ogni costo.
Ad ogni costo, a costo della mia vita, in fin dei conti. A costo della mia vita e della mia dignità.

(Voce fuori campo) Ironia della sorte, Emmanuelle è stata espulsa dai testimoni di Geova a 24 anni per aver avuto relazioni sessuali con un uomo prima del matrimonio, mentre i suoi fratelli non sono mai stati espulsi. Ma allora, chi sono questi anziani che prendono le decisioni in seno ai testimoni di Geova? A Lilles abbiamo incontrato Alain Berrou, che è rimasto 11 anni nei testimoni di Geova. è uno di quelli che si indicava come esempio, era un capo, uno di quegli anziani, giustamente.

(Alain) Essere un anziano presso i testimoni di Geova, vuol dire essere un punto di riferimento, vuol dire insegnare ad altri, vegliare su di loro, e tra virgolette, significa anche sorvegliarli poiché c'è un termine sinonimo di anziano, che è sorvegliante.

(giornalista) E lei era un anziano a quell'epoca?

(Alain) Si, ero divenuto anziano malgrado la mia giovane età.

(Voce fuori campo) Alain Berrou è entrato in una congregazione all'età di 17 anni convinto da un compagno di classe, oggi, anni dopo, è cosciente del fatto che tutto era programmato.

(Alain) Tutti gli anni, nei mesi di settembre, ottobre all'epoca, c'era una campagna di proselitismo in ambito scolastico, questa organizzazione formava i giovani adepti, allievi per andare a fare del proselitismo all'interno delle mura scolastiche, verso i loro compagni, e ciò che io credevo una conversazione informale su vari argomenti, casuale, non era affatto casuale, né era una discussione disinteressata.

(Voce fuori campo) E' molto raro che un ex anziano parli, e Alain Berrou ha una rivelazione da farci, in seno alle congregazioni esiste veramente un'autorità, un organismo speciale per fare giustizia, questa struttura ha anche un nome, il comitato giudiziario.

(Alain) E' una struttura che è composta da tre persone, tre anziani, tre responsabili, tre uomini esclusivamente, e che sono tenuti ad ascoltare i fatti e ad indagare, ed è dunque una struttura di giustizia parallela alla nostra giustizia repubblicana che esiste per rendere una sorta di giustizia interna.

Guardate questo libro, è il manuale segreto che viene dato dalla filiale dei testimoni di Geova di Francia a tutti gli anziani, si tratta di direttive che vengono loro impartite, come comportarsi, come costituire un comitato giudiziario, come portare un adepto al pentimento o come espellerlo, ecco in effetti, tutte queste direttive sono scomode, quindi quando ho lasciato i testimoni di Geova hanno fatto pressioni di tipo molto insistente su di me perché rendessi il libro, perché basilarmente non è proprietà degli anziani, viene solo loro imprestato.

Quindi vedete, c'è un certo numero di direttive che vengono date, talvolta un po' scomode, e vedete sul libro che ci sono dei margini molto ampi, e perché? Perché cio' che c'è di piu' delicato non viene stampato direttamente sul libro, bensì viene dettato, in maniera estremamente formale, praticamente alla lettera.

Per esempio io ho assistito a questo tipo di istruzioni su cosa fare quando avviene un'aggressione sessuale su minori, che fare in un caso simile. Vedete ad esempio, mi ricordo molto bene, ci è stato fatto scrivere sotto dettatura ed è stato spiegato che in realtà gli anziani possono trincerarsi dietro al segreto confessionale, che non sono tenuti a denunciare sistematicamente alle autorità un caso di aggressione su minore, spiegavano che inizialmente, prima di denunciare eventualmente alle autorità, anzitutto si avverte il servizio giuridico interno, successivamente si va ad eseguire con diligenza un'inchiesta interna, poi si forma un comitato giudiziario interno, ed eventualmente si spiega, si lascia intendere che il collegio determinerà la soluzione migliore per la congregazione e la sua reputazione, cito direttamente, avendo citato gli articoli del codice penale che definiscono il segreto confessionale, dietro al quale ci si può barricare e proteggere.

(giornalista) La priorità non è quindi quella di proteggere la persona?

(Alain) La priorità è quella di proteggere la reputazione dell'organizzazione dei testimoni di Geova.

(Voce fuori campo) E l'opera aggiunge esplicitamente: «Gli anziani che costituiscono un comitato giudiziario devono riflettere bene sugli interessi del peccatore ma anche su quelli dell'insieme della congregazione».

(giornalista) Cosa avrebbe fatto se si fosse dovuto confrontare con un caso di pedofilia o di stupro, e le fosse stato riportato all'epoca in cui era anziano?

(Alain) Prima cosa avrei agito all'interno di un comitato giudiziario quindi non sarei stato solo, e poi le direttive... ehm, avrei seguito le direttive

(giornalista) Non l'avrebbe denunciato alle autorità se il caso non fosse stato evidentemente stabilito?

(Alain) Non saprei, non lo so dire, spero che... Non so, ehm, non lo so, penso che molto chiaramente nella logica nella quale ero all'epoca, mi sarei... in tutti i casi sul momento, avrei obbedito.

(Voce fuori campo) Avremmo voluto interrogare i dirigenti dei testimoni di Geova di Francia. Per risposta ci hanno indirizzato questa lettera:
«…comprenderete che non intendiamo partecipare a una trasmissione che riprende delle accuse infondate e gravi che contestiamo vivamente».

(Voce fuori campo) Una giustizia parallela esisterebbe, dunque. Siamo andati a chiedere il parere dei poteri pubblici.

(giornalista) In alcune organizzazioni esiste una giustizia parallela a quella della Repubblica e comunque non si fa niente?

(Jean Michel Roulet, presidente della Miviludes (Missione interministeriale di vigilanza e di lotta contro le devianze settarie N.D.T.)) Sì che si fa qualcosa

(giornalista) E cosa?

(Roulet) Una volta che i fatti sono conosciuti, e chiaramente se la legge è applicabile, si agisce. Se invece sono coperti dalla prescrizione non si può fare molto.

(giornalista) Mi scusi, quindi si tollera questa giustizia parallela?

(Roulet) No, non la si tollera, al contrario, va denunciata. D'altra parte per poterla sanzionare bisogna poterla provare prima di tutto. Bisognerebbe poter assistere a una sessione di comitato disciplinare della tal o tal altra organizzazione, cosa evidentemente non possibile perché sono delle organizzazioni chiuse, ma il fatto che ci siano delle vittime fa sì che lo Stato non possa essere assente in questo campo, deve andare in difesa delle vittime, perché nessuno nella setta andrà in difesa di esse: e quando le vittime sono dei minori, non saranno i genitori a venire in loro difesa perché i genitori sono consenzienti.

(Voce fuori campo) Per trovare un anziano che abbia disobbedito abbiamo attraversato l'Atlantico. Siamo nel Kentucky, nel sud degli Stati Uniti d'America.

Qui la libertà di credo è totale, non esiste alcuna lista di movimenti settari. L'uomo che ha resistito è Bill Bowen. La sua storia comincia qui. Bowen dirigeva questa piccola sala del regno dei testimoni di Geova, era molto apprezzato da tutti i fedeli e dalla sua gerarchia, fino al giorno in cui mise il naso negli archivi. Scopre che dei casi di pedofilia sono stati insabbiati.

(Bill Bowen) Ho qualcosa da farvi vedere, è in un posto segreto.

(Voce fuori campo) Ciò che Bill ci mostrerà è attentamente conservato in una cassaforte, è la sua garanzia di protezione contro le pressioni e le minacce.

(Bill Bowen) Ho chiamato otto volte il servizio giuridico al quartier generale dei testimoni di Geova. L'ultima conversazione che ho avuto con loro, l'ho registrata, perché volevo conservare una traccia di quello che mi avrebbero consigliato di fare. Avevo delle prove materiali che un bambino fosse stato aggredito sessualmente, e dopo aver spiegato loro la natura delle prove che erano in mio possesso, ecco le istruzioni che mi diedero:

(Voce da un registratore) Chiedigli ancora una volta se ha qualcosa a che vedere con la cosa, se lui dice di «no» io lascerei perdere, lascia la questione a Geova, ma non metterti in questo pasticcio.

(Bill) Dunque ciò che mi hanno detto è di non avvertire la polizia, di lasciare il fatto nelle mani di Geova. Era Dio che doveva risolvere questa storia. E' per questo che ho rassegnato le dimissioni dal mio posto di anziano. Quando i testimoni di Geova dicono che non ci sono pedofili nelle loro congregazioni, questa è proprio la prova che richiedono agli anziani di non denunciare i pedofili alle autorità.

(voce fuori campo) Dopo questa telefonata, Bill Bowen ha rassegnato le dimissioni da tutte le sue responsabilità in seno ai testimoni di Geova. E' oramai il combattimento di un piccolo uomo dal fondo del suo garage e con i mezzi a sua disposizione, contro il silenzio di una potente organizzazione.

(Bill) Ecco ciò che chiamiamo il "quartier generale". E' qui che tutto si svolge per Silent Lambs (movimento che difende i diritti dei minori che hanno subito molestie sessuali, N.D.T.). E' qui che riceviamo le e-mail e ciò che facciamo per aiutare le vittime.

(Voce fuori campo) Bill ha creato 7 anni fa questa associazione per vittime di abusi sessuali all'interno delle congregazioni. Silent Lambs, gli agnelli silenziosi, e sorpresa, le testimonianze sono quotidiane.

(Bill) E' là che riceviamo le segnalazioni per l'associazione. Solo oggi, abbiamo ricevuto due segnalazioni di aggressione sessuale su bambini. Negli scorsi 7 anni ne abbiamo ricevute pressappoco 7000, e dopo qualche verifica abbiamo denunciato almeno 300 casi alla polizia.

(Voce fuori campo) Migliaia di vittime radunate per una marcia bianca davanti alla sede internazionale dei testimoni di Geova a New York, in testa al corteo Bill Bowen.

(Bill durante la manifestazione) Oggi è il vostro giorno, il giorno in cui gli agnelli smettono di essere silenziosi.

(Voce fuori campo) E Bill Bowen ne è convinto. Secondo lui le grandi autorità dei testimoni di Geova sono perfettamente al corrente di tali casi di pedofilia.

(Bill) Siamo stati contattati da tre individui che lavoravano alla sede dei testimoni di Geova, non si conoscevano tra loro ma ci hano fornito le stesse cifre registrate in un archivio di pedofilia: 23.720 casi. Noi lo abbiamo riportato sul nostro sito internet, e abbiamo potuto verificare che la sede riconosceva che ci fosse effettivamente un archivio. La sola cosa su cui non erano d'accordo era il numero di individui in questo archivio, e dicevano anche che la cifra, di per sé, non avesse grande importanza.
Personalmente, in veste di anziano responsabile, so che c'è un archivio, uno schedario poiché io stesso ho segnalato un caso, quindi so che viene richiesto, in casi simili. Vengono inserite in un computer tutte le informazioni sull'aggressore, la vittima, il numero di incidenti che hanno avuto luogo.

(Voce fuori campo) In questa lettera interna le autorità religiose dei testimoni di Geova aggiungono che gli abusi sui minori sono effettivamente un crimine, ma aggiungono:
«La decisione di denunciare i fatti alle autorità resta una decisione individuale, non ci sarà alcuna condanna, quale che sia la scelta dell'individuo».

(Voce fuori campo) Questa altra lettera emanata dalla sede centrale di New York, è confidenziale, è indirizzata a tutti gli anziani degli Stati Uniti, è espressamente richiesto di non farne alcuna copia, vi si legge:
«In caso di segnalazione di aggressione sessuale su un minore, bisogna per prima cosa chiamare il dipartimento giuridico della sede centrale. Gli anziani non devono permettere ricerche in una sala del regno o in qualsiasi altro luogo vengano custoditi i dossier confidenziali».

(Voce fuori campo) La lotta portata avanti da Bill Bowen e qualche altro, è una pubblicità molto negativa per questa Chiesa, ed una buona reputazione è la chiave per attirare dei nuovi credenti.
New York, è dunque qui che è situata la sede internazionale dei Testimoni di Geova. Nel quartiere di Brooklyn, la casa madre si chiama la Watchtower, la Torre di Guardia, la torre di vigilanza. Sotto alta sorveglianza, una città nella città, una decina di immobili collegati da passerelle. Dietro a questi vetri oscurati viene immaginata tutta la dottrina. In questo DVD di propaganda i testimoni di Geova ostentano la propria ricchezza finanziaria: una stamperia gigantesca che produce delle riviste in tutte le lingue. Più credenti vogliono dire più donazioni. 6 milioni di adepti nel mondo, l'equivalente della Svizzera.
Non si bada a spese per filmare battesimi a colpi di telecamere motorizzate e diffondere la buona notizia di Geova. E nelle riviste non si esita a trasformare i bambini in attori (estratto dal DVD dei TdG «Un popolo per il suo nome»):

(Uomo TdG a bambina) «Bisogna che tu abbia un'aria veramente triste, d'accordo piccola?» .

(Voce fuori campo) Qualche click più tardi, l'incredibile messinscena ha funzionato, la piccola porta il peso di tutto il dolore del mondo. Diverrà presto la copertina di una rivista che viene distribuita di porta in porta, con la mano sul cuore:

(Signora TdG che predica) «Anche io provo la stessa cosa che prova lei. Questa magnifica rivista spiega il perché capitino tutte queste disgrazie» .

(Voce fuori campo) Abbiamo tentato di incontrare un responsabile di questo quartier generale dei testimoni di Geova, per porgli qualche domanda riguardo alla nostra inchiesta. Avevamo annunciato il nostro arrivo tramite numerosi fax.

(giornalista) Buongiorno, gradirei incontrare qualcuno delle comunicazioni.

(Voce fuori campo) Dopo diversi minuti di attesa, due persone del servizio stampa vengono ad accoglierci educatamente, ma di nuovo come in Francia, nessuna possibilità di ottenere un'intervista.

(giornalista) Sarebbe possibile intervistare qualcuno questa mattina?

(TdG incaricato delle comunicazioni) Oh mi dispiace veramente, deve esserci stato un malinteso.
(giornalista) Si, ma non sarebbe comunque meglio se si potesse incontrare qualcuno?

(TdG) Sa, sembrerebbe che voi non siate in ottimi rapporti con la nostra filiale francese.

(giornalista) Non direi.

(TdG) Avete dei problemi con i testimoni di Geova in Francia?

(giornalista) No, io non ne so niente.

(TdG) Non parlo di lei personalmente, ma da quello che ho capito la vostra emittente ha una cattiva reputazione presso la nostra filiale francese.

(giornalista) Ma la nostra è una delle emittenti più serie. Cosa intende con cattiva reputazione?

(Voce fuori campo) In privato, la donna ci confida che solo 30 casi di pedofilia sono stati registrati nelle congregazioni, senza mai dire se la polizia sia stata messa al corrente o meno. Quando ci riaccompagna alla porta, tentiamo un'ultima volta di saperne di più.

(giornalista) Se volete che venga detta la vostra verità dei fatti, bisogna che la diciate, altrimenti nessuno la saprà.

(TdG) Sono d'accordo con lei, ha ragione.

(giornalista) I 30 casi di cui mi ha parlato, erano riferiti ai soli Stati Uniti o a tutto il mondo?

(TdG) Sono quelli pervenuti al nostro quartiere generale, sa, il numero di casi è veramente ridotto.

(Voce fuori campo) A sentire lei, l'ampiezza del fenomeno sarebbe stata dunque molto gonfiata e la Watchtower stessa sarebbe ben poco preoccupata per la sua immagine. 30 casi, ben lontani dai 7000 catalogati dal solo Bill Bowen. Ritorno al sul del paese: Nashville, la culla della musica country. Bill Bowen quel giorno ha molta fretta, non ammette ritardi, ha una grande novità da rivelare.

(Bill) Faremo sapere a tutto il mondo ciò che hanno fatto ai loro bambini.

(Voce fuori campo) Bill ha radunato i giornalisti e i membri della sua associazione. Angelica è una di quelle vittime, anche lei ha subito un'aggressione sessuale quando era minorenne in seno ad una congregazione dei testimoni di Geova, è venuta da Saint Louis con i suoi due bambini, cinque ore di strada, lo ha fatto particolarmente per la sua bambina più piccola. (Angelina Taylor)

Per me che sono sopravvissuta a tali aggressioni sessuali, quando guardo mia figlia rivedo me stessa, e voglio che anche le persone la guardino, che guardino il suo visino e si dicano: «Come si potrebbe aggredirla e farle del male?» e poi come si potrebbe soffocare questo sentimento sapendo che questo o quel bambino è stato ferito nel vivo, nella carne, e tutto ciò che ci rispondono è «Non andate alla polizia, nasconderemo il tutto» e si dica a questi meravigliosi bambini «non ti resta che dimenticare tutta questa storia»?

(Voce fuori campo) Quello che Bill Bowen annuncerà contraddice tutti i discorsi rassicuranti della Watchtower.

(Bill) Un mese fa, siamo stati informati che sono stati firmati dei patteggiamenti amichevoli in 40 processi di aggressione sessuale che vedevano in causa i testimoni di Geova. 16 vittime sono stato indennizzate per un importo senza precedenti, ma l'accordo prevedeva che esse non potessero mai più parlare delle aggressioni subìte.

(Voce fuori campo) Ecco questi accordi raggiunti tra le parti, 16 casi di denunce e 16 accordi a suon di dollari, come permette la legge americana, con come contropartita l'abbandono del procedimento giudiziario e il silenzio dei denuncianti.

(Bill) Perché hanno pagato? Non volevano andare in corte d'Assise. Nell'autunno scorso, una sentenza aveva loro ordinato di aprire gli archivi contenenti migliaia di nomi di pedofili nelle congregazioni che non erano mai stati denunciati, allora hanno negoziato, hanno pagato le vittime e le hanno ridotte al silenzio. E' una confessione irrefutabile che la loro politica metta in pericolo i bambini.

(Voce fuori campo) E Bill Bowen unisce i fatti alle parole. Su tutte le sale del regno della regione affiggerà queste sentenze. Depone anche un agnello, per dare voce alle vittime. Ma all'improvviso arriva un responsabile dei testimoni di Geova, e la presenza della nostra telecamera non gli piace veramente per nulla.

(TdG della sicurezza) Chi vi ha chiamati?

(Bill) Sono al mio seguito. Rappresentiamo un'associazione.
(giornalista) Potremmo avere un commento da parte vostra?

(TdG) No, voglio che spegniate la telecamera.

(giornalista) Potremmo avere un commento?

(TdG) No, lei, lei spenga quella telecamera.

(Voce fuori campo) Bill Bowen incoraggia le vittime a reclamare degli indennizzi.

(Bill) E' in qualche modo una campagna di cicatrizzazione delle ferite per le vittime, perché sappiano che ora, questa chiesa deve indennizzarle se sono state aggredite, ed è un segnale anche per la questa chiesa stessa: «Se non cambiate la vostra politica allora questo vi porterà al fallimento».

(Voce fuori campo) In Francia, a Lille, Alain Berrou ha superato il passo, lui l'anziano responsabile, si augura che i bambini vengano meglio informati sulle derive di tipo settario. Milita ora in questa associazione per i diritti dell'individuo.

(Alain) Solo qualche anno fa non avrei mai immaginato di far parte di un'associazione che fa dell'informazione riguardante le derive di tipo settario, perché all'epoca concepivo questo tipo di associazioni come diaboliche, male intenzionate, quindi non avrei mai immaginato tutto questo, no...

(giornalista) Allora ecco che abbiamo ricevuto una nuova lettera dei testimoni di Geova questa mattina, i testimoni che dicono «che loro non si sostituiscono mai alla giustizia dei tribunali, e nemmeno occultano gli atti penalmente perseguibili».
Avremmo preferito che ce lo dicessero davanti alla telecamera.


 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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