I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
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È lecito partecipare ad un referendum?

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Congregazione Via Napoli
Società Torre di Guardia
Via della Bufalotta, 1281
00138 ROMA

Cari fratelli,
desidero sottoporvi una domanda di grande attualità e che in questi giorni mi è stata sottoposta più volte: riguarda il referendum.

So già che la neutralità cristiana include la non partecipazione a tutte le attività politiche e, come mi fu spiegato, nel caso di elezioni politiche in Italia i fratelli in genere rinunciano ad andare alle urne poiché nel nostro Paese non è obbligatorio andarci.

Se qualche fratello servitore di ministero o anziano decide di andare alle urne sarebbe considerato non di esempio por il gregge mentre nel cero di un proclamatore sarebbe un suo problema di coscienza.
Fermo restando le disposizioni in caso di elezioni politiche, diversi fratelli mi hanno chiesto qual'è la nostra pozione nel caso dei referendum sul finanziamento dei partiti e sull'aborto.

Ho spiegato che a mio avviso la questione rientra in una controversia politica di partito per coinvolgere l'intera comunità, per cui in effetti significherebbe far parte del mondo.
Secondo alcuni di questi fratelli, invece si tratterebbe di una questione sociale e si tratterebbe di esprimersi su due questioni che sono chiaramente indicate nella Bibbia: cioè non sostenere i partiti politici e non uccidere con l'aborto.

Essi sostengono che finché le autorità impiegano in maniera errata i soldi delle tasse e finché di propria iniziativa decretano leggi come quella sull'aborto, noi cristiani non ne siamo responsabili. Quando però dette autorità ci invitano espressamente ad esprimerci su leggi che reputiamo contrarie ai principi biblici, non pronunciandoci per l'abolizione diveniamo complici.

La domanda che mi è stata fatta e che vi sottopongo è: quali misure disciplinari dovrà prendere il corpo degli anziani nel caso di proclamatori che affermassero di essere andati alte urne e di aver votato per l'abolizione di dette leggi?

A mio avviso dovrebbero essere disassociati per aver peccato volontariamente.
VI sarei grato ne poteste farmi avere la vostra risposta prima delle elezioni poiché questi fratelli mi hanno detto di volerlo conoscere per decidere cosa fare.
Vi ringrazio e colgo l'occasione per inviarvi i miei saluti fraterni.
25 maggio 1978
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Per visualizzare la lettera originale cliccare qui.

La risposta della Società Torre di Guardia: pagina 1 - pagina 2 .
Nota: queste lettere e molte altre documentazioni simili si  trovano nel libro I testimoni di Geova tra mito e realtà: vittime o artefici dell'intolleranza religiosa? di Achille Aveta, Fortunato Grottola, Sergio Pollina, Centro Grafico Meridionale, Foggia, 1991.

 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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