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La storia

Joseph F. Rutherford




Cenni biografici sulla vita del secondo presidente della Watch Tower Society
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Pregi...
- citazioni tratte da pubblicazioni della Società Torre di Guardia -

*** jv cap. 6 Un tempo di prova (1914-1918) ***
Cenni biografici su J. F. Rutherford

Joseph Franklin Rutherford nacque da genitori battisti in una fattoria della contea di Morgan, nel Missouri, l’8 novembre 1869. Quando Joseph aveva 16 anni il padre gli consentì di frequentare l’università, a patto che pagasse le proprie spese e anche un operaio che facesse il suo lavoro nella fattoria. Joseph, giovanotto risoluto, riuscì a farsi fare un prestito da un amico per andare all’università e studiare legge.

Terminati gli studi, Rutherford rimase due anni sotto la tutela del giudice E. L. Edwards. A 20 anni era l’avvocato incaricato di assistere ai processi della Quattordicesima Circoscrizione Giudiziaria del Missouri e redigerne il resoconto. Il 5 maggio 1892 conseguì l’abilitazione per esercitare la professione di avvocato nel Missouri. Poi per quattro anni fu giudice istruttore a Boonville (Missouri) e in seguito svolse saltuariamente la funzione di giudice speciale presso il tribunale dell’Ottava Circoscrizione Giudiziaria del Missouri. Ecco perché era conosciuto come il "giudice" Rutherford.

È interessante che per pagarsi gli studi Rutherford vendeva enciclopedie di casa in casa. Non era un lavoro facile: riceveva molti secchi rifiuti. Un giorno, mentre lavorava in una zona rurale, cadde in un ruscello ghiacciato e quasi morì. Si ripromise che una volta diventato avvocato, se fosse venuto qualcuno nel suo ufficio a vendere libri, li avrebbe comprati. Fedele alla sua parola, accettò tre volumi dell’"Aurora del Millennio" da due colportrici che si presentarono nel suo ufficio all’inizio del 1894.

Parecchie settimane dopo lesse i libri e scrisse immediatamente una lettera alla Watch Tower Society in cui diceva: "La mia diletta consorte ed io stesso abbiamo letto questi libri con il più vivo interesse, e consideriamo una provvidenziale e grande benedizione aver avuto l’opportunità di venirne in possesso". Joseph F. Rutherford si battezzò nel 1906 e un anno dopo diventò consulente legale della Watch Tower Society.

*** yb76 pp. 81-83 Stati Uniti d’America ***

ASPETTI DEL SUO CARATTERE


"Rutherford aveva sempre manifestato profondo amore cristiano per i suoi associati", disse A. H. Macmillan, "ed era molto di buon cuore; ma non era per natura della stessa disposizione gentile e calma di Russell. Era diretto ed esplicito e non nascondeva i suoi sentimenti. La sua schiettezza, anche quando parlava con benignità, era a volte mal compresa. ...

Maggiore comprensione della personalità di Rutherford si ha apprendendo ciò che accadde nel vecchio Tabernacolo di Londra degli Studenti Biblici quando il 18 aprile 1924 vi pronunciò il suo discorso sulla Commemorazione. Su ciò, la sorella Heath, moglie del fratello William P. Heath, scrive: "Il Tabernacolo era una vecchia chiesa episcopaliana che la Società aveva acquistata a buon mercato, e veniva usato per le adunanze della domenica come usiamo oggi una Sala del Regno. . . . Il posto dell’oratore era in alto vicino al soffitto, a circa sei metri dal pavimento. Quando avrebbe parlato all’uditorio si sarebbe vista solo la testa. Forse per questa ragione il fratello Rutherford lo chiamò ‘abbeveratoio per cavalli’. Si rifiutò di parlare di lì. Infatti, sorprese i fratelli scendendo giù e tenendosi al loro livello".

Quando il fratello Rutherford assunse in principio la presidenza della Società Torre di Guardia, c’era bisogno di coraggio, fedeltà e decisione. Egli manifestò tali qualità. Per esempio, Esther I. Morris ricorda un discorso che Rutherford fece come pellegrino davanti a un vasto uditorio in quello che allora era il più grande teatro di Boise, nell’Idaho. Ella afferma: "La sua denuncia contro la religione falsa suscitò l’ira di parecchi ecclesiastici locali, che cercarono di interromperlo e sfidarlo, ma il suo enfatico ‘Mettetevi a sedere! Io chiedo la protezione della legge!’ gli permise di continuare. Vennero studenti biblici delle città vicine e affittammo una sala e così tenemmo un piccolo congresso.

Egli era molto enfatico nel far conoscere che questo messaggio e ministero non era una cosa piccola".
Una riflessione piuttosto commovente sulla natura del fratello Rutherford è fatta da Anna Elsdon. Ricordando la sua giovinezza, ella scrive: "Facevamo molte conversazioni con il fratello Rutherford. In un’occasione parecchi di noi giovani ci radunammo e il fratello Rutherford venne da noi.

Facemmo molte domande sulla scuola, sul saluto alla bandiera, ecc., ed egli ci parlò a lungo. Quando stava per dirci addio, strinse molto amorevolmente la mani di tutt’e cinque noi nelle sue due grosse mani e aveva le lagrime agli occhi. Egli era molto felice e commosso vedendo noi così giovani, che tuttavia parlavamo delle cose profonde della verità. Non l’ho mai dimenticato. Proprio come il fratello Russell era amorevole, così noi pure sentivamo l’amore di questo grande fratello Rutherford"

...e difetti

«Gli storici indipendenti non mettono in dubbio, oggi, che Rutherford bevesse troppo,
e si è parlato addirittura a suo proposito di "un serio caso di alcolismo"».
M. Introvigne, I Testimoni di Geova, Oscar Mondador, 1991, p. 41.



Il "giudice" Rutherford (la persona seduta)
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Rutherford e il Proibizionismo

Nella rivista La Torre di Guardia del 1° novembre 1924 venne pubblicato un lungo articolo dove si cercava di spiegare e di giustificare una dichiarazione pubblica di Rutherford, nella quale il “giudice” aveva definito la legge che vietava la vendita e l'uso di alcolici “un progetto del Diavolo”. Cliccando sulle immagini sottostanti si possono leggere le pagine originali in inglese.


La traduzione dell'articolo

Proibizione


Fin dal tempo di Abele ci sono sempre stati uomini buoni che hanno voluto eliminare la malvagità dalla faccia della terra. Sono stati impiegati vari metodi per raggiungere questo scopo, e tutti senza successo. Gli Ebrei si proposero di farlo rispettando la Legge, e non ne furono in grado, né nello spirito e nemmeno con i fatti. Alcuni hanno cercato di rendersi giusti, ma si sono resi conto che questo è impossibile. Altri stanno cercando di eliminare la malvagità per mezzo delle leggi. Anche questo metodo non ha funzionato.

Il potere di Dio non è limitato. Egli potrebbe distruggere la malvagità in qualsiasi momento. Se la permette è per qualche buona ragione. Il fatto che la permetta e non la distrugga è una ragione sufficiente affinché i cristiani non cerchino di precedere il Signore nel cercare di eliminare il male. Una delle ragioni, che ci sembrano evidenti, è quella di dare a tutte le creature intelligenti un’occasione completa di riconoscere, accettare e di servire Geova come il vero Dio o di seguire la via del diavolo; in altre parole è data una possibilità all’uomo di provare la fedeltà verso il suo Creatore. Dio ha permesso all’uomo di fare esperienza del male, affinché arrivasse a conclusioni valide per sempre; e quando arriverà il tempo opportuno, Dio stabilirà la giustizia sulla terra e coloro che hanno imparato la lezione preparandosi in anticipo si salveranno. Il grande Creatore fece l’uomo come essere morale e libero e mise davanti a lui il bene e il male, dandogli l’opportunità di sceglierne uno e rigettare l’altro.

Il problema reale messo davanti all’uomo consiste nel scegliere Dio o il diavolo. Dio ha un progetto ben definito per l’uomo e in questo progetto eliminerà con successo tutta la malvagità dalla terra. Satana, l’imitatore di Dio, tenta di copiare ogni parte del progetto divino. La falsificazione del diavolo ha lo scopo di ingannare l’umanità per far risultare Dio come bugiardo, e la sua Parola non degna di fiducia. Fino ai nostri giorni Satana ha avuto successo nell'accecare le persone.

Siamo arrivati ad una crisi negli affari dell’uomo. Il dominio del diavolo è arrivato legalmente alla sua fine. Il Re legittimo, il Figlio diletto di Dio, è presente e ha già preso il suo sovrano potere. Satana vuole tenere la gente sotto il suo potere. Per questo bisogna aspettarsi che egli ricorra a tutti i mezzi possibili di frode e di inganno per compiere suoi propositi.

Il dovere del Cristiano è chiaro


Qual è il dovere di ogni Cristiano nelle circostanze attuali? Rispondiamo: Il suo dovere è chiaro. Firmando un patto con Dio per il sacrificio e i meriti di Cristo Gesù, ed essendo stato generato alla natura divina, ha acconsentito solennemente a fare la volontà di Dio. Ogni altro corso intrapreso sarebbe slealtà nei confronti di Dio con il conseguente ripudio del suo patto. Non è possibile nessun compromesso per il Cristiano. Essere Cristiano vuol dire essere dalla parte del Signore; e se abbandona volontariamente il suo posto vicino al Signore, smette di essere Cristiano. Sicuramente ogni vero Cristiano riconoscerà queste dichiarazioni come valide e veritiere.

Recentemente, il Presidente della nostra Associazione, rispondendo a una domanda riguardante il Diciottesimo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che proibisce la fabbricazione, la vendita e il trasporto di bevande alcoliche negli Stati Uniti e che è conosciuta come la legge di proibizione, dichiarò: “La proibizione è un progetto del diavolo”, riferendosi naturalmente alla legge succitata. Alcuni fratelli hanno protestato vigorosamente contro questa dichiarazione. Visto che apparentemente il tutto è dovuto a un malinteso, consideriamo che sia conveniente che LA TORRE DI GUARDIA esponga l’opinione delle Scritture su questo argomento.

In primo luogo tutte le persone imparziali devono riconoscere che questa proibizione o è il risultato della volontà di Dio fatta sulla terra oppure è un progetto del diavolo. Ognuno giudichi alla luce dei fatti che non si possono negare.

Il desiderio di eliminare le bevande alcoliche e tutti gli altri mali è un desiderio conveniente e lodevole. Tutti i Cristiani possono essere d'accordo con questo desiderio. Ma come realizzare questo obiettivo è una cosa diversa. Il diavolo ha una maniera per far sembrare che esso si realizzi, e la sua maniera è quella della frode e dell’inganno.

La via con cui Dio realizzerà tutto questo è giusta e completa. Al tempo stabilito eliminerà completamente le bevande alcoliche e tutte le altre malvagie influenze. Egli disse all’uomo: “Così come i cieli sono più alti della terra, anche le mie vie sono più alte delle vostre vie, e i miei pensieri dei vostri pensieri” - Isaia 55:9.

La via di Dio non è popolare per la maggioranza dell'attuale umanità. Tutti i veri Cristiani sono a favore della via di Dio. Colui che cerca la approvazione del mondo ed è amico del mondo è nemico di Dio. (Giac. 4:4) L’amicizia con il Signore e la sua approvazione sono le uniche cose degne di interesse.

Le bevande alcoliche sono un grande male. Il diavolo è disposto a fare tutto il male possibile. È addirittura la personificazione della malvagità. Come è possibile quindi che la proibizione delle bevande alcoliche sia un proggetto del diavolo? Ecco la risposta di San Paolo: “Perché Satana stesso si trasforma in un angelo di luce. Quindi non è una grande cosa se anche i suoi ministri si trasformano in ministri di giustizia” (2 Corinti 11:14,15). Nel progetto della proibizione appare come un angelo di luce e così anche i suoi ministri. La frode e l’inganno sono i principali metodi di Satana. È il dio di questo mondo corrotto che per molto tempo ha sviato le nazioni e chiuso le loro menti alla verità del piano di Dio - (2 Corinti 4:4).

Satana inganna i governanti


È da più di un secolo che uomini e donne buoni, vedendo il male causato dalle bevande inebrianti, hanno dato inizio ad un movimento per eliminarle dalla terra. In America si organizzò il Partito della Proibizione. Questo partito ora non esiste e quindi non ha avuto nessuna relazione con la promulgazione del Diciottesimo Emendamento. Però anche se questo partito avesse continuato la sua nobile lotta, questa non avrebbe potuto essere la via di Dio.

Da molto tempo Satana ha causato l'unione della chiesa e dello stato in Europa con la conseguente caduta del clero. Volle realizzare la stessa cosa in America. L'unione della chiesa e dello Stato è ripugnante per i principi fondamentali americani. Per realizzare il suo fine, Satana sapeva che doveva ricorrere alla frode e all’inganno presentando qualcosa che ha l’apparenza del bene. La Guerra Mondiale gli diede l’occasione di farlo ed egli lo fece.

Gesù insegno ai suoi discepoli a pregare: “Venga il tuo regno. Che sia fatta la tua volontà in cielo e così in terra,” e insegnò loro ad  attendere la sua seconda venuta e l’instaurazione del regno e il ristabilimento della giustizia. Satana incitò il clero a credere che poteva fondare il Regno di Dio sulla terra senza aspettare il Signore e che per realizzare ciò dovevano essere ammessi nella chiesa uomini ricchi, influenti e potenti. Il clero cadde in questa tentazione, prese i potenti, i politici e altri uomini influenti ne fece i capi nelle congregazioni. Lo sapessero o no, i governanti sono stati per molto tempo sotto l’influenza di Satana. I principali  tra questi dirigenti sono quelli della potenza commerciale. È un fatto molto conosciuto in America che questo potere nominò i candidati dei principali partiti per molti anni, ed hanno eletto quelli che hanno voluto.

In seguito, i poteri commerciali si proposero di togliere le bevande alcoliche alla classe lavorativa, con un risultato vantaggioso per i banchieri, gli industriali e i commercianti. Le grandi imprese, il potere reale che dirige i politici sopra la terra sotto la supervisione del loro dio invisibile (Satana), unirono le forze dei partiti Democratico e Repubblicano per raggiungere il proprio obiettivo. Fu facile convincere i predicatori ad emanare proclami e a fare molto rumore, perché si resero conto che ora le grandi imprese e i grandi politici sarebbero stati con loro e quindi potevano instaurare il regno del Signore sulla terra. La Guerra Mondiale provvide l’occasione e un appello è stato rivolto alla gente dai politici e dai predicatori per sostenere patriotticamente il movimento per la proibizione per vincere la guerra e molti sono stati così così indotti a sostenerli.

L'appello venne rivolto a persone di buona volontà dai predicatori che dichiararono che era volontà di Dio chiedere la proibizione: e la gente è stata ingannata di nuovo e si è comportata di conseguenza. Tramite l’azione unita delle grandi imprese, dei politici preminenti e dei principali predicatori, si incitò il Congresso affinché facesse i passi necessari per emendare la Costituzione e le leggi dello Stato e ratificare tale legge. In quel tempo il Tribune di New York dichiarò: “Questa legislazione sembra spinta avanti da una forza invisibile”. Effettivamente era una forza invisibile e questa forza era quella del diavolo. Il risultato fu l'unione del clero con le grandi imprese e i grandi politici allo scopo di controllare il popolo americano.

Il Cristiano, che crede in Dio e nella sua Parola, può pensare per un solo momento che il Signore Dio della giustizia abbia usato i partiti Democratico e Repubblicano, i più eminenti critici e gli evoluzionisti, e coloro che negano il sangue di Cristo Gesù, per promulgare la legge della proibizione e che ciò fosse la sua volontà ed il suo progetto? Il Dio della giustizia ha bisogno di una qualsiasi empia alleanza per realizzare la sua volontà sulla terra? Può un Cristiano credere che questo sia il progetto di Dio? Se non è così, da dove viene allora questo progetto?

La Parola di Dio dà buoni consigli


È risaputo che i grandi ricchi, i politici e molti membri del clero sono provvisti di tutte le bevande alcoliche che possono consumare, mentre dall’altra parte sollevano un grande clamore perché venga applicata la legge della proibizione. A titolo illustrativo: Un sacerdote influente, che condotto la lotta tra i suoi vicini a sostegno della proibizione, poco tempo dopo la promulgazione della legge ha avuto la visita dei ladri in casa sua. Gli scassinatori hanno trovato la sua cantina ricolma di liquori e si sono messi a bere così liberamente che hanno finito per rompere i suoi mobili. Il sacerdote non ha voluto denunciare i colpevoli perché questo avrebbe rivelato il fatto che lui, un fautore della proibizione, si era fatto una scorta in anticipo, per il semplice fatto che non poteva privarsi di ciò che lui stesso proibiva ai suoi vicini.

È inoltre ben noto che molte delle agenzie impiegate per far rispettare la legge della proibizione hanno confiscato i liquori illeciti dei contrabbandieri e l'hanno usato esse stesse o lo hanno venduto ad altri. Molti funzionari della legge della proibizione sono complici con altri al fine di conservare grandi quantità di liquori in depositi per poi rivenderli o distribuirli alle persone da loro favorite. Può un Cristiano credere anche per un solo istante che la proibizione, così come ora la vediamo, sia il risultato della volontà di Dio sulla terra?

Le bevande alcoliche sono un grande male e i bar sono una maledizione per l’umanità. Il buon popolo americano non desidera questo. La gente soffre ed è disgustata per le frodi di coloro dall'aspetto pio, che marciano in nome di Cristo rivendicando ipocritamente di essere i rappresentanti di Dio e della sua giustizia, di coloro che si associano ai politici senza coscienza per promulgare e far rispettare una legge e rivendicarla come il risultato della volontà di Dio. Quando Gesù era sulla terra denunciò sopra ogni altra cosa la frode e l'ipocrisia. La Parola di Dio ammonisce i Cristiani di astenersi da ogni forma di malvagità. La frode e la ipocrisia sono tra i mali più grandi.

Fate che il popolo scelga i cammini del Signore, che accettino Cristo e il suo regno e si sottomettano ad esso; e le loro vie saranno giuste. Ma se il popolo sceglie i metodi fraudolenti di Satana e ignora il camino del Signore, non potrà avere successo duraturo in ciò che si prefigge. Tutti i Cristiani dovrebbero rifiutare la stoltezza di aderire ad un’opera che ha l’apparenza del bene mente in realtà è permeata di frode e inganno e rifiuta il Signore e i suoi metodi per realizzare la benedizione dell’umanità.

Nessun Cristiano sostiene il consumo delle bevande alcoliche. La questione non concerne l'esistenza del male, ma al metodo per eliminare questo male. Invece di precedere il Signore e appoggiare una soluzione contraria ai cammini del Signore, il Cristiano deve ricordarsi del testo delle Sacre Scritture: “Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Ecco, l'agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell'ultima stagione. Siate anche voi pazienti; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. ... Prendete, fratelli, per esempio di sofferenza e di pazienza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.” - Giacomo 5,7,8,10.

Riforma impossibile per mezzo della legislazione


Il Signore Gesù è ora presente. Il suo regno è vicino. Satana, nella sua disperazione per sviare la gente, appare come un angelo di luce per condurre le menti a un fine, la proibizione, che sembra essere buona, però è in realtà un progetto fraudolento per allontanare la mente delle persone da Cristo e del suo regno. Dio, secondo le sue proprie scadenze, eliminerà le bevande alcoliche e tutti gli altri mali della terra; e quando lo farà, non ci sarà nessun predicatore apostata (“i Ministri di satana che appaiono come ministri della giustizia”), nessun politico e nessun approfittatore che sostengono la proibizione per i loro propri interessi egoistici li potrà realizzare. Non ci saranno agenzie fraudolente che sostengono di applicare la legge e nello stesso tempo la violano. Molto presto si toglierà il potere a Satana (Apocalisse 20: 1-4) e gli occhi della gente si apriranno alla verità. Il Signore li giudicherà nella giustizia. Non avrà agenzie disoneste a rappresentarlo; ma, come Egli dice, “quando i tuoi giudizi [quelli del Signore] si compiono sulla terra, gli abitanti del mondo conosceranno la giustizia.” - Isaia 26: 9.

L’esperienza dimostra che è impossibile riformare gli uomini dal male solo con la legislazione. Questo non significa che gli uomini non debbano essere riformati, ma avendo il grande Dio Geova detto con chiarezza nella sua Parola come si faranno queste riforme, ogni Cristiano deve adottare la via del Signore perché è giusto e ogni Cristiano deve stare lontano dalla via del diavolo perché è sbagliata. - Corinti 6:15-18.

Il Cristiano sarebbe più popolare davanti al mondo se appoggiasse l'attuale legge sulla proibizione. È meglio essere giusti che essere popolari. La lealtà del Cristiano deve essere nei confronti di Dio e del suo regno. Ricordatevi che la controversia attuale è: il Regno del Signore contro l’autorità di Satana. Se siamo discepoli del Signore, proprio per questo dobbiamo essere d’accordo e obbedire alla sua Parola: “Perciò, aspettami, dice il Signore, per il giorno che mi leverò per il bottino; poiché il mio decreto è di radunare le nazioni, di riunire i regni, per versare su di loro la mia indignazione, tutto l'ardore della mia ira; poiché tutta la terra sarà divorata dal fuoco della mia gelosia.” - Sofonia 3:8,9.

Il Signore potrebbe proibire le bevande alcoliche in qualsiasi momento, però non è ancora il tempo debito. Di conseguenza, il progetto proposto in questo momento alla luce dei fatti non è un progetto o piano di Dio ma del diavolo. Quando arriverà il momento Dio farà sì che il suo regno controlli le nazioni e applichi la giustizia. Egli farà la riforma nei cuori dell'uomo così che essi si asterranno dal male. Ma un Cristiano che vuole essere onesto verso il Signore, deve in questo momento mantenersi fermo nel cammino del Signore e non seguirne nessun altro.

Con i migliori sentimenti verso tutti coloro che desiderano l’eliminazione di ogni forma di malvagità dalla terra, come Cristiani noi dobbiamo seguire la via del Signore e confidare in lui. Le prove sono così conclusive in questo tempo che il suo regno è molto vicino che non può esserci nessun dubbio nella mente di coloro che sono veramente informati sulla Bibbia. Che ogni credente nella Bibbia si domandi: Ha Dio voluto la condizione attuale della proibizione? Se non è così, dobbiamo appoggiarla? È Dio che riformerà il mondo per mezzo del regno di Cristo e che eliminerà la malvagità e porterà le benedizioni alle genti? In caso affermativo, allora deve essere dalla parte del Signore.

LA TORRE DI GUARDIA di Guardia non ha niente a che vedere con la politica. La proibizione non è una questione politica. Se le genti del mondo hanno il desiderio di fare una legge a riguardo della proibizione e applicare questa legge, sta bene. Non è cosa che ci riguarda. Un Cristiano non può coerentemente partecipare in questo. Deve mantenersi separato dal mondo. La sola domanda è: chi è dalla parte del Signore? Se siamo dalla parte del Signore, il nostro cammino è chiaro: siate pazienti e sperate in Lui affinché stabilisca tutta la sua autorità sulla terra.

Dopo aver letto questo articolo non si può fare a meno di chiedersi: ma perché il “giudice” Rutherford detestava così tanto questa legge da definirla addirittura un progetto del Diavolo e da incoraggiare i lettori della Torre di Guardia a non sostenerla? Evidentemente la ragione di tanto astio consisteva nel fatto che il Proibizionismo dava molto fastidio al “giudice” stesso, dato che gli rendeva più difficoltoso procurarsi le bevande alcoliche. Ecco un interessante commento a questo proposito [nota]:

È noto, in quanto emerge da numerose testimonianze, che il “giudice” Rutherford aveva un’intima amicizia con la bottiglia e che se l’idolatria era bandita dalla Betel di Brooklyn, uno dei rappresentanti del panteon mitologico vi aveva nonostante tutto fissa dimora: cioè Bacco. In poche parole, Rutherford era un ubriacone. Questo dà un senso compiuto a quanto segue:

Negli Stati Uniti è vietato acquistare e trasportare liquori o bevande alcoliche. In Canada, Inghilterra, Germania e in altri paesi, che pure pretendono d’essere cristiani, è perfettamente legale il consumo ed il trasporto di bevande alcoliche. Vuol dire questo che Dio abbia forse delegato differenti poteri o autorità a queste diverse nazioni? ...

Se un governo mondano può emanare una legge che proibisca l’uso di certe bevande, chi può impedirgli di emanare anche una legge che proibisca anche l’uso di certi cibi, incluso il pane? Gesù esortò i suoi seguaci a pregare Iddio dicendo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Potrebbe mai Dio voler delegare ad un governante mondano un potere tale che permetterebbe a quest’ultimo di emanare una legge che proibisca l’uso di una cosa per l’ottenimento della quale i figli di Dio sono stati esortati a pregare?

Se in Germania è legittimo bere birra e mangiare formaggio, mentre negli Stati Uniti è legittimo mangiare formaggio ma non il bere birra, quale di queste nazioni sta esercitando il potere delegatole dal Signore? Se rispondiamo che lo stanno esercitando entrambe, ci si deve chiedere appropriatamente: È forse lo stesso Iddio che dichiara che la stessa cosa è giusta in una nazione e sbagliata in un’altra? ...

Non è perciò chiaro che è manifestamente e indubitabilmente errata l’applicazione della parole dell’apostolo Paolo ai governanti di questo mondo? Quando egli dice, “Le autorità esistenti sono ordinate da Dio”, fa egli forse riferimento a qualcuna delle nazioni gentili esistenti sulla terra? Non è più ragionevole che le sue parole siano rivolte esclusivamente all’autorità posseduta ed esercitata all’interno dell’organizzazione di Dio, e non a quella esercitata dall’organizzazione di Satana? [La Torre di Guardia del 15 giugno 1929].

Chi, dei lettori di questa prosa, non si rende conto del metodo ermeneutico “ad usum delphini” adottato dall’ineffabile giudice? Egli cerca, addirittura, di inferire dall’autorità di un governo di stabilire norme contro lo spaccio illegale di alcolici, il timore che un potere del genere si possa arbitrariamente estendere persino all’alimentazione essenziale. Non è mai accaduto, in tutto l’arco della storia umana, che un governo, sia pure il più autoritario e dispotico, abbia mai esercitato in tal modo il suo potere, dal mitico Nimrod a Luigi XIV. Ma per Rutherford ogni contorsionismo dialettico è accettabile pur di dimostrare il suo assunto: le “autorità superiori” non sono i governi secolari. Gli ecclesiastici hanno torto, e anche Russell aveva torto. Punto e basta.

[Una considerazione più ampia dell'argomento "Rutherford e le Autorità superiori"
si trova in questa pagina: link]

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Automobili e ville


«Se altre accuse - come quella di indulgere in divertimenti profani - sono meno documentate, è certo che il giudice amava la vita lussuosa e manteneva residenze degne dei capitani d'industria che denunciava a New York, Staten Island, Londra e Magdeburgo» - M. Introvigne, I Testimoni di Geova, op. ct., p. 41.



Rutherford con la sua lussuosa Cadillac, nel 1930.

Pochissimi in quegli anni (si era in piena Depressione) potevano permettersi un'automobile simile. Rutherford possedeva «Non una, ma due automobili a 16 cilindri, una in California ed una a New York» (si veda la lettera sottostante)


Un modello attuale della stessa automobile

Nel 1931 una semplice Ford costava circa 600 dollari. Una Cadillac in quegli anni costava fra i 5.500 e i 9.200 dollari, a seconda del modello e dello stile. Questo vuol dire che la Cadillac di Rutherford costò fra nove e quindici volte il prezzo medio che uno statunitense qualsiasi poteva permettersi (ed in piena Depressione anche un'automobile da 600 dollari era al di sopra di ciò che la maggioranza si poteva permettere). Questa automobile costò molto di più di quanto poteva valere una casa in quegli anni.

Automobili dell'epoca



Clark Gable con la sua Phantom V16 del 1931

«Rutherford - pressoché leggendario per il suo carattere poco accomodante, la retorica a base di punti esclamativi, i non infrequenti scoppi d'ira - è facilmente dipinto dai critici del movimento come l'icona e l'emblema di tutto quanto risulta loro sgradevole in tema di Testimoni di Geova» - M. Introvigne, Testimoni di Geova: già e non ancora, Elledici, Leumann, Torino 2002.

Lettera di un collaboratore


Brani di una lettera di W.F. Salter, intimo collaboratore di Rutherford, scritta a quest’ultimo il 1° aprile 1937. L’originale può leggersi in Danger at Your Door, di Duane Magnani, (1987), Witness Inc. Clayton, California.

Caro fratello,

Ti ho scritto il 25 gennaio e ti ho spedito un articolo che credevo dimostrasse sufficientemente con le Scritture che nostro Signore non è ritornato e che i santi non sono stati ancora resuscitati. Che Cristo non sia ritornato è provato chiaramente dalla sua dichiarazione che troviamo in Matteo 24 dove, dopo aver elencato tutte le cose che avrebbero dovuto verificarsi alla fine dell’era, inclusa la grande tribolazione, Egli disse: “Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte” (Versetto 33, Versione Riveduta). Nota bene, ti prego, le parole del Maestro, poiché egli dice che anche dopo che si sarebbero viste tutte queste cose, egli non sarebbe stato presente, bensì vicino, alle porte.

Fece molto bene ad avvertire i suoi seguaci a non farsi ingannare da uomini che avrebbero detto che Egli sarebbe stato presente quando non lo era.

Esprimevo anche l’opinione che “la battaglia del gran giorno di Dio l’Onnipotente” non è necessariamente “la battaglia dell’Iddio Onnipotente”, ma semplicemente una potente e conclusiva battaglia delle forze visibili di Satana fra di loro, determinate alla distruzione delle chiese da un’irresistibile e segreto impulso posto da Dio nei loro cuori. Dire che la battaglia avrà luogo nel giorno dell’Iddio On­nipotente è come dire che essa ha luogo nel giorno di Shakespeare, e ciò non proverebbe in alcun modo la partecipazione di Dio alla lotta più di quanto non proverebbe che Shakespeare vi fosse coinvolto. Gli atti di Dio di distruzione delle forze di Satana andranno ben oltre Armaghedon.

L’ultima estate di due anni fa dicesti, sia a me che ad un’altra persona, di avere sempre “bluffato” nel corso della tua vita. Ritengo che sia stata una delle dichiarazioni più veritiere che sia mai uscita dalla tua bocca. Pertanto io, adesso, voglio smascherare il tuo bluff, e sfidarti a rispondere all’articolo di cui ho appena parlato, punto per punto, e a dimostrare con le Scritture che Armaghedon è la battaglia dell’Iddio Onnipotente.

La base di ogni insegnamento delle pubblicazioni della Società, che possiamo definire insegnamenti spirituali, cioè insegnamenti che si suppone siano destinati al popolo del Signore, è che Cristo è ritornato e si trova nel suo tempio per eseguirvi il giudizio. La sostanza del messaggio della Società al mondo è che Dio ad Armaghedon distruggerà tutte le forze di Satana. Se Cristo non fosse ritornato, come io in effetti credo, tutte le informazioni al riguardo, non ci sono pervenute dalla Torre di Guardia, ma da un’altra fonte, il che dimostra che La Torre di Guardia non è il canale mediante il quale Dio sta cibando il suo popolo, e non solo: dobbiamo anche concluderne che tutti gli insegnamenti che essa ci ha presentato sin dal 1918 e che sono basati su tali false premesse sono errati!

Questo per quanto riguarda le dottrine. Vorrei adesso spendere qualche parola riguardo a quanto mi sento costretto a dichiarare sulla corruzione della Società.

Non appena, per grazia del Signore, le scaglie sono cadute dai miei occhi, sono rimasto sbalordito nel rendermi conto di quanto cieco io sia stato dinanzi alle vostre mene, cecità dovuta al fatto che sbagliavo nel ritenere La Torre di Guardia il canale del Signore per la distribuzione del cibo a suo tempo alla famiglia della fede e che tu in qualità di presidente della Società fossi il principale servitore di Dio di fra il suo popolo, e che poiché a te era stata affidata tale responsabilità noi dovevamo sotto­metterci a qualunque cosa tu ci chiedessi di fare, pensando stoltamente di non avere nessuna responsabilità personale in materia e che qualunque cosa sbagliata tu facessi, o che ci ordinassi di fare, il Signore l’avrebbe condonata.

È stato in base a tale convinzione che io, obbedendo ad un tuo ordine, ho comprato casse di whiskey al prezzo di 60 dollari ciascuna, e casse di brandy e di altri liquori, per non parlare delle innumerevoli casse di birra. Cosa volete che siano una o due bottiglie di liquore; esse erano per il Presidente e niente è troppo per il Presidente.

Egli è il favorito dal cielo: quindi, perché non dovrebbe avere tutto ciò che desidera per il suo piacere? In verità io ho una parte di responsabilità in tutto ciò perché ho partecipato della tua ospitalità, o dovrei dire dell’ospitalità della Società, poiché i soldi sono soldi della Società; ma ho preso parte a tutto ciò, come ho già detto, perché accecato dall’idea che il responsabile di tutto ciò fosse il Presidente, non io. Oggi mi rendo conto che tale modo di pensare era completamente sbagliato e che lo sperpero dei fondi della Società in tale maniera non era altro che appropriazione indebita, ed io non avrei dovuto avere nessuna parte in tutto ciò. Confesso la mia colpa dinanzi agli amici e dinanzi al Signore e chiedo il loro perdono e il Suo.

Spesso, vedendo tali prodigalità e sprechi e pensando contemporaneamente a quelli che vivevano di privazioni svolgendo il servizio di pioniere, ero colto da turbamenti, ma la coscienza mi si placava perché credevo che il Signore ti stesse usando per servire la Sua causa ed il Suo popolo e perciò non osavo dire nulla che potesse far perdere agli amici la loro fiducia in te, servitore del Signore.

Effettivamente, devo ammettere di aver scherzosamente parlato a quelli che pensavo fossero nostri comuni amici, delle tue idiosincrasie, ed essi ne hanno fatto oggetto di conversazione fra di loro, proprio come, d’altra parte, tu hai fatto nei miei confronti. Ho poi saputo che le cose dette da me ti sono state riportate slealmente (Matteo 24:10; Giov. 16:1,2) non solo fuori dal loro contesto, ma anche del tutto snaturate nel contenuto, sicché nessuno di coloro che desiderava realmente conoscere la verità le avrebbe identificate come dichiarazioni mie, e davanti a Dio posso affermare di non aver mai fatto niente intenzionalmente che potesse danneggiare te, l’opera compiuta dalla Società o i suoi interessi nel corso della mia vita. Al contrario ho fatto tutto ciò che pensavo potesse portare a dei risultati, anno dopo anno.  

Riconosco la tua posizione di presidente della corporazione, e non la contesto, ma mi sono sempre riservato il diritto di pensare. È veramente appropriato il detto, “Un uomo che non può pensare è un idiota, un uomo che non vuole pensare è uno stolto, e un uomo che ha paura di pensare è un codardo”. Io rifiuto categoricamente di permettere che qualcuno pensi per me. Non potrei consentire una cosa del genere e nel contempo rimanere fedele a Dio.

Non posso essere un Russellita e rimanere fedele a Dio; non posso essere un Ruthefordita e rimanere fedele a Dio, non possono essere un aurorista o qualsiasi altra cosa e rimanere fedele a Dio. Essere tale, secondo il mio intendimento delle Scritture, significherebbe essere contaminato con donne (organizzazioni) e sottoposto alla loro volontà e non alla volontà di Dio. (Rivelazione 14:4) “colui presso il quale è la mia parola, pronunci la mia parola veracemente”. (E non le deduzioni e le sofisticherie di uomini, quali che essi siano e quali che siano le loro pretese o l’incarico che essi ricoprono o l’organizzazione alla quale sono associati). “Ecco, io sono contro i profeti di sogni falsi, dice il Signore, ... che li narrano e fanno errare il mio popolo a causa della loro falsità e a causa del loro vanto”. - Geremia 23:28-32.

In verità, tutti i culti e le sètte contengono qualche verità; alcuni più, altri meno, altrimenti non avrebbero potuto ingannare il popolo. È con tali verità sapientemente mischiate con le sofisticherie di uomini, che Satana acceca le persone; infatti più verità possiedono, più le usano erroneamente, più sono ingannevoli. Ognuno dichiara di parlare con autorità, alcuni più dogmaticamente di altri. È appropriato il consiglio di Paolo, “State attenti: vi può essere qualcuno che vi porti via come sua preda per mezzo della filosofia”. - Col. 2:8.

Lo sperpero del denaro della Società in alcolici è solo uno degli aspetti che mi ha colpito; ve ne erano anche degli altri. Non potevo fare a meno di notare lo stridente contrasto fra la vita dei pionieri, il lusso di cui tu ti circondavi e le comodità di cui anche io godevo, e fra tali lussi non posso non menzionare le seguenti cose:

1. Non una, ma due automobili a 16 cilindri, una in California ed una a New York. Una soltanto non sarebbe stata sufficiente per il Presidente, ne una macchina a 6 cilindri sarebbe stata abbastanza grande per il Presidente, ma una a 4 lo era per un pioniere, o meglio una bicicletta o una slitta o meglio ancora nessuna macchina del tutto.

2. Il tuo appartamento di New York, affittato a non meno di 10.000 dollari l’anno, ed il suo lussuoso arredamento.

3. La tua dimora principesca a Staten Island, che hai fatto credere servisse per ospitarvi la stazione radio WBBR.

4. E, come se quella residenza non fosse sufficiente, hai fatto acquistare per te un piccolo residence fra i boschi di Staten Island, dover andare a riposare le tue stanche membra, mentre i pionieri e gli altri vanno scarpinando di porta in porta.

5. L’altra casa che possiedi a San Diego per la quale tu stesso mi hai detto che ti avrebbero offerto 75.000 dollari, ma, naturalmente, essa non può essere venduta ed i fondi eventualmente ricavati, usati per aiutare i pionieri, perché essa è stata preparata per il re Davide: quale ipocrisia![nota]

6. I tuoi comodi e dispendiosi appartamenti a Magdeburgo, in Germania, per le esigenze del Presidente, per non parlare di tutto quello che hai fatto preparare per il tuo comodo a Londra.
E qual è la tua opinione su tutto ciò? Tu te ne vanti e sfacciatamente ammonisci gli amici dicendo, “Chi osa trovarvi da ridire? Non sono forse io il Presidente?”. Sì, tu ti vanti di tutto ciò, ti vanti della tua vergogna.

Niente è troppo buono per il Presidente. Egli ha diritto ad ogni comodità, e ad ogni considerazione; ma quanto è comprensivo e ben disposto verso i “cari pionieri”! È facile parlare, ma le azioni parlano molto più vigorosamente delle parole ed io non posso immaginare un contrasto più stridente, anche facendo il paragone fra il clero ed i laici, di quello esistente fra te stesso ed i pionieri alla luce della parole di Gesù, quando egli disse: “[gli ipocriti] legano infatti gravi fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito”.

Nota: Alla luce di quanto sopra, riesce veramente difficile comprendere con quale coraggio o meglio, faccia tosta, si possono fare affermazioni come quella della Torre di Guardia del 15 agosto 1994, che, a pagina 11, dice: “Le loro [degli ecclesiastici della cristianità] opere della carne e il loro stile di vita sfarzoso sono sotto gli occhi di tutti ... Se Gesù tornasse sulla terra ... avrebbe la sua seconda casa a Palm Springs [una zona lussuosa della California] e cercherebbe di nascondere il suo patrimonio?”. È mai possibile che gli attuali epigoni di Brooklyn non sappiano nulla della storia di Rutherford, che aveva la seconda casa a San Diego, la terza a Staten Iland, la quarta a New York, la quinta a Magdeburgo, la sesta ..., la settima ... ?


La casa dei Principi



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«Nel 1929 cominciò a far costruire la residenza di Beth Sarim, presso San Diego, per accogliere i principi e i patriarchi dell'Antico Testamento quando fossero tornati sulla terra, ma che - nel frattempo - era destinata ad ospitarlo fino alla morte, avvenuta l'8 gennaio 1942» - M. Introvigne, I Testimoni di Geova, op. ct., p. 41.


J. F. Rutherford in età avanzata

«Nonostante i Testimoni di Geova abbiano fatto tutto il possibile per nascondere i rapporti sulle abitudini del giudice riguardo al bere, essi sono semplicemente troppo conosciuti per essere negati. Precedenti lavoratori del quartiere generale della Watch Tower a New York raccontano dettagliatamente delle storie sulla sua ubriachezza e sulle sue incoscienze da ubriaco.

Altri raccontano di quanto fosse talvolta difficile, a motivo della sua ubriachezza, portarlo sul podio alle assemblee per pronunciare i suoi discorsi» - M. James Penton, Apocalypse delayed: the story of Jehovah’s Witnesses, Toronto (Canada) 1988, pag. 72. A proposito di Penton, Massimo Introvigne ha scritto che si tratta di «uno dei maggiori storici del Geovismo» (I Testimoni di Geova, op. cit., p. 49).

Brani della lettera scritta da Olyn R. Moyle, avvocato della Watch Tower Society, a J.F. Rutherford, il 21 luglio 1939:

OLIN R. MOYLE Counselor
117 Adams Street. Brooklyn. New York
21 luglio 1939
Giudice J. F. Rutherford, Brooklyn, N. Y.

Caro fratello Rutherford,  
Con questa lettera ti comunichiamo la nostra intenzione di lasciare la Betel il prossimo 1° settembre. Spieghiamo di seguito i motivi per cui ce ne andiamo e ti chiediamo di prestare loro una seria e meditata attenzione.

Le condizioni esistenti alla Betel interessano moltissimo tutti gli appartenenti al popolo del Signore. È vero che fra uomini imperfetti non può esservi perfetta libertà dall’oppressione, dalla discriminazione e dagli atteggiamenti ingiusti, ma alla sede centrale del Signore sulla terra le condizioni dovrebbero essere tali che l’ingiustizia dovrebbe essere ridotta al minino. Ma così non è alla Betel e si dovrebbe protestare a tale riguardo. Io mi trovo in una posizione tale da poter fare questa protesta ne­gli interessi della famiglia Betel e dell’opera del Regno senza dover difendere nessun interesse personale.

Maltrattamenti alla Betel


Poco tempo dopo essere venuti alla Betel siamo rimasti sconvolti nel vedere con quanto disprezzo tu trattavi i nostri fratelli. Il primo, se la memoria non mi inganna, fu una violenta e velenosa filippica contro C.J. Woodworth. Woodworth, in una lettera scritta a te personalmente, ti aveva detto qualcosa circa il fatto che continuare ad usare il nostro attuale calendario sarebbe stato come servire il diavolo.

Per questa ragione tu lo hai umiliato, chiamandolo asino, e svergognandolo pubblicamente. Anche altri sono stati trattati nello stesso modo. MacAulay, McCormick, Knorr, Prosser, Price, Van Simpa, Ness e altri, sono stati sgridati allo stesso modo. Essi sono stati chiamati pubblicamente a render conto, condannati e rimproverati senza essere stati avvertiti in anticipo.

Quest’estate sono stati impartiti alcuni dei più scorretti rimproveri pubblici. J. Y. MacAulay aveva posto una domanda che sapeva di critica al metodo che seguiamo nello studiare La Torre di Guardia. La tua azione ha costituito una violazione del principio per il quale ci battiamo. E cioè la libertà di parola.

É stato il comportamento di un boss e non quello di un conservo nella fede. Ottenere un efficiente metodo di studio con degli imperfetti conduttori di studio non è un compito facile, e nessun metodo fino ad ora escogitato si è dimostrato perfetto al cento per cento. Tu dici che non ti risulta che nessuno abbia mai criticato il tuo metodo di studio. Se le cose stanno così, in tal caso non conosci i fatti, o non ti sono stati fatti conoscere. Molti si lamentano del fatto che gli studi Torre di Guardia si sono trasformati in semplici esercizi di lettura. Può anche essere che il metodo attuale sia per il momento il migliore attualmente possibile, ma poiché tutti abbiamo dei limiti, una critica onesta non dovrebbe es­sere sottoposta a censura né i critici onesti essere puniti.

Il fratello Worsley è stato pubblicamente denunciato da te perché aveva preparato e distribuito ai fratelli un elenco di utili citazioni scritturali su soggetti molto importanti. Come puoi condannare con tanta veemenza i religionisti e poi, senza venire meno alla coerenza essere così intollerante verso chi lavora con te? Non dimostra questo che la sola libertà che è permessa alla Betel è quella di essere d’accordo con te su tutto quello che tu dici e fai?

Il Signore non ti ha certamente autorizzato a eserci­tare tale opprimente autorità sui tuoi compagni d’opera.
Sin dall’adunanza del Madison Square Garden esistono penose condizioni di restrizione e di sospetto alla Betel. Gli uscieri furono posti in punti strategici, ed hanno compiuto un lavoro eccellente. Sono stati attenti e diligenti nel controllare gli arrivi al Garden, ed hanno impedito a molte persone sospette di entrare. Sono stati prontissimi ad intervenire al minimo accenno di disturbo oppure quando il disturbo raggiungeva serie proporzioni. Ma nelle due settimane seguenti l’assemblea tu non hai fatto altro che condannarli e criticarli.

Li hai accusati di aver svolto con trascuratezza il loro incarico e li hai definiti “femminucce”. Vedere alcuni di questi ragazzi scoppiare a piangere a causa dei tuoi aspri e immotivati rimproveri è cosa che, come minino, rattrista profondamente.
I fratelli della Betel hanno dimostrato oltre ogni dubbio la loro lealtà e devozione al Signore, e non è necessario rimproverarli come dei malfattori. Se tu li ammonissi dolcemente o dessi loro semplicemente dei suggerimenti  ciò sarebbe sicuramente più che sufficiente per evitare che compiano degli altri errori e non solo si eliminerebbe certamente ogni forma di risentimento, ma l’intera famiglia sarebbe più felice e confortata.

Tu hai detto molte volte che non vi sono capi nell’organizzazione del Signore, ma è un fatto evidentissimo che non può essere negato che le tue azioni nel rimbrottare e disciplinare questi ragazzi sono i modi di fare di un capo. Sentirli esprimersi fa male al cuore ed anche ci offende. Se tu smettessi di battere i tuoi conservi la Betel sarebbe un luogo migliore e l’opera del Regno prospererebbe di conseguenza.

Discriminazione


Noi dichiariamo al mondo che nell’organizzazione del Signore tutti sono trattati ugualmente, e in quanto alle cose materiali ricevono tutti lo stesso trattamento. Ma tu sai benissimo che non è così. I fatti non si possono negare. Prendi per esempio la differenza fra le comodità di cui godi tu e i tuoi assistenti personali, in paragone a quelle di cui godono alcuni fratelli. Tu, per esempio,  hai molti appartamenti, alla Betel, a Staten Island, in California, ecc.

So anche che ai poderi Torre di Guardia vi è un appartamento riservato per i brevi periodi che tu vi trascorri. Cosa ricevono, invece, i fratelli che vi lavorano? Stanze minuscole, calde d’estate e fredde d’inverno. Vivono nelle loro macchine adattate a camper. E, bada bene, tutto ciò potrebbe anche essere giusto, se fosse NECESSARIO, ma vi sono tanti appartamenti nei poderi che sono vuoti o utilizzati per altri scopi che potrebbero essere usati per fornire un confortevole alloggio a quelli che vi lavorano tutto l’anno e così duramente.

Tu lavori in un alloggio confortevole e con aria condizionata. Tu e i tuoi assistenti trascorrete parte della settimana nella quiete della campagna. I ragazzi dei poderi lavorano diligentemente senza le vostre comodità, né è fatto alcuno sforzo per provvedergliele. Questa è discriminazione alla quale dovresti pensare seriamente.

Matrimonio


Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un trattamento parziale e discriminatorio. Un fratello lasciò la Betel un certo tempo fa perché voleva sposarsi e, come ho saputo, gli fu negato il privilegio di fare il pioniere a New York, apparentemente come punizione per il fatto che aveva lasciato la Betel. Poi vediamo che quando Bonnie Boyd si sposò non fu costretta a lasciare la Betel. Fu permesso anche a suo marito di farne parte nonostante tutte le regole scritte che stabiliscono che solo a chi è vissuto alla Betel per cinque anni è consentito rimanervi. Il trattamento severo ed i favoritismi costituiscono discriminazione, e ciò non dovrebbe essere permesso nell’organizzazione del Signore.

Linguaggio osceno e volgare


Sono ancora pienamente vigenti le regole bibliche relative al modo di parlare impuro, osceno e grassoccio. È  sconvolgente e nauseante che alla Betel si debba udire parlare in modo volgare e osceno. Una sorella ha detto che questo era uno dei modi di fare comuni alla Betel. Quando alla tavola da pranzo della Betel si raccontano barzellette sporche, si sprecano le risate ad alta voce.

Liquori


Con la tua benedizione alla Betel si è arrivati a glorificare l’acool e a condannare l’astinenza. Che un servitore di Geova beva o meno alcoolici non è affar mio, a meno che non si tratti di aiutare un fratello che ne è turbato. Che io beva o che sia totalmente astemio è un fatto mio personale. Ma alla Betel le cose non stanno così. Sembra che l’attitudine prevalente sia quella di indirizzare i nuovi sulla via di Bacco e di discriminare quelli che non si conformano. L’espressione che comunemente si sente dire è, “Non si può essere un vero betelita se non si beve birra”.

Poco tempo dopo il nostro arrivo ci fu detto con arroganza, “Ormai non ci possiamo riuscire con Moyle, ma faremo un uomo di Peter”. Un fratello di New York addirittura disse che non sarei potuto mai essere in armonia con la verità e con la Società dato che non bevevo. Una sorella di New York disse che non aveva mai bevuto alcoolici né ne aveva servito fino a che non alcuni ragazzi della Betel non insistettero per averne. Un fratello abituato a bere eccessivamente divenne del tutto astemio dopo aver conosciuto la verità.

Egli sapeva bene che anche un singolo bicchierino lo avrebbe fatto ripiombare nel vizio, ma ciò nonostante i fratelli della Betel insistettero a tal punto che egli bevesse fino a dirgli che non sarebbe stato in armonia con l’organizzazione se avesse rifiutato. Gli astemi sono considerati con disprezzo ed emarginati. Tu hai pubblicamente diffamato gli astemi totali come dei deboli, e perciò devi assumerti la tua parte di responsabilità per l’attitudine beona che prevale fra i membri della famiglia.

Tuo fratello nel servizio del Regno
Olyn R. Moyle
.......................................................

Rutherford rispose a questa lettera nella Watchtower del 18 ottobre 1939 (qui l'articolo originale: pag. 1 - pag. 2).

Rutherford non confutò nessuna delle accuse rivoltegli da Moyle ma si limitò a definire il tutto calunnie e menzogne e a rivolgere a Moyle l'accusa di essere lo “schiavo malvagio”. Interessante anche il paragone fatto fra Moyle e Giuda: «A Giuda erano stati affidati da Gesù Cristo degli argomenti confidenziali e Giuda ha dimostrato la sua infedeltà fornendo al nemico quello che avrebbe potuto essere usato contro il Signore».

Se rileggete la lettera di Moyle potete notare come questo collaboratore della Società si limitò a denunciare le gravi scorrettezze comportamentali di Rutherford e altri che aveva avuto personalmente modo di osservare. E lo fece scrivendo una lettera al “giudice”. Una copia di questa lettera venne lasciata sulla scrivania all'ingresso della Betel e quindi molti “fratelli” ne vennero a conoscenza. Per cercare di attenuare il forte impatto di questa lettera/denuncia, Rutherford fece pubblicare l'articolo succitato.

Moyle, in seguito alla pubblicazione dell'articolo, querelò la Società per diffamazione e vinse la causa. Ecco come Massimo Introvigne riferisce la vicenda: «Un processo che Covington [un legale della Società, ndr] non riuscì a vincere è quello per diffamazione intentato da Olin Moyle (1894-1966), un altro legale che aveva lavorato alla sede centrale di Brooklyn, si era dimesso nel 1939 per contrasti con Rutherford ed era stato denunciato da quest'ultimo come l'epitome del “servo malvagio” di Matteo 24. Moyle vince la causa nel 1944, e ottiene il risarcimento di 15.000 dollari. ... i critici ... rievocano questo caso per il quadro non idilliaco che ne emerge della vita a Brooklyn...» (M. Introvigne, I Testimoni di Geova, op. ct., p. 67). I riferimenti del caso: Moyle v. Rutherford ed altri, 261 divisione 968 di App.; 26 N.y.s. 2d 860;  Moyle v. Franz ed altri, 267 divisioni 423 di App.; 46 N.y.s. 2d 607; Moyle v. Franz ed altri, 47 N.y.s. 484.

A proposito di H. C. Covington (1911-1979), l'avvocato texano che aveva preso il posto di Rutherford come legale della Società dopo la morte di Russell, Introvigne osserva che «la sua ascesa verso le posizioni direttive della Società è ostacolata dal suo alcolismo ... Negli ultimi anni della sua vita sarà allontanato da Brooklyn a causa del suo alcolismo». (p. 65).

Nota: Parte del materiale riportato in questa pagina è tratto da un lavoro  del Dott. Sergio Pollina che si può scaricare qui: file pdf. Questo materiale può essere usato liberamente per lo studio e l'approfondimento, con l'unica limitazione di citarne ogni volta la fonte.



 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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